Il Napoli esce nuovamente  sconfitto dal confronto con lo Spartak Mosca e vede complicarsi il discorso qualificazione al prossimo turno di Europa League.  Come era accaduto all’andata,  dimostra di essere superiore tecnicamente ai Russi, ma ancora una volta il risultato lo penalizza oltremisura.  Partita condizionata dal rigore molto dubbio  concesso dall’arbitro, che in qualche modo indirizza il match. 

Nella giornata in cui perde l’imbattibilità, la peggiore notizia non è la sconfitta, ma il grave infortunio di Osimhen. Il Nigeriano, vittima di uno scontro con un avversario, resterà fermo ai box almeno per un mese e, considerando anche l’impegno della coppa d’Africa, potrebbe tornare disponibile a febbraio! Una brutta, bruttissima tegola per Luciano Spalletti, che dovrà sopperire all’assenza del suo centravanti per un periodo inatteso e dovendo affrontare le migliori squadre del campionato. 

Qualcuno potrebbe dire che non si può sempre vincere, ma il pari contro il Verona lascia molto amaro in bocca.   Si sapeva che sarebbe stata una partita difficile, contro un avversario scomodo che ha confermato tutte le sue qualità e lo straordinario momento di forma. Tudor l’ha giocata bene, impedendo agli azzurri di fare la propria gara.   Non siamo riusciti a superare la pressione degli avversari, e, quando c’era la necessità, non siamo stati in grado di alzare il ritmo.  

Il Napoli domina in lungo e largo,  ma ha bisogno di due rigori per ribaltare la partita. Alla fine vince con personalità segnando quattro reti e sfiorando il gol in diverse occasioni. Un successo che proietta gli azzurri in testa al girone e li avvicina alla qualificazione. La partita si gioca in un clima particolarmente acceso sugli spalti, dove i tifosi Polacchi cercano di dare la loro spinta ai padroni di casa.

Chi pensava ad una goleada, non aveva fatto i conti con la gara perfetta della Salernitana e soprattutto con la scarsa vena degli azzurri, apparsi poco incisivi ed anche un po’ stanchi.  Non sono riuscite le solite giocate, anche per merito della squadra, ma non è stato il solito Napoli, che ha risentito oltremisura delle assenze di Osimhen ed Insigne;Mertens e Lozano non sono  quasi mai entrati nel vivo della gara. Bene ha fatto  Spalletti a sostituirli con Elmas e Petagna, i cui ingressi in campo hanno ‘spaccato’ la partita. Da un loro inserimento in area è nato il gol di Zielinski, fino ad allora poco brillante. 

Il Napoli batte con disinvoltura il Bologna offrendo ancora una volta una prova di solidità e concretezza. Spalletti, in tribuna per squalifica, sceglie l’undici che in questo momento gli offre più garanzie, con Elmas al posto di Zielinski e Lozano preferito a Politano. A sbloccare il risultato una perla di Fabian Ruiz che non segna mai gol banali. Il Bologna accusa il colpo e gli azzurri ne approfittano. Attraverso il gioco e automatismi ormai collaudati, dominano in lungo e in largo.  

Dopo otto vittorie consecutive, arriva un pari. Ma è un pari che vale. Perché non si può sempre vincere, perchè ottenuto su un campo complicato, contro una squadra forte e motivata.  All’olimpico è stata una gara combattuta dall’inizio alla fine, molto tattica e soprattutto senza esclusione di colpi. La Roma la mette sul piano fisico, il Napoli cerca di rispondere con la qualità dei suoi giocatori. 

Tre gol, occasioni a raffica, ventotto tiri verso la porta, una ventina di corner e uno schiacciante possesso palla. Il Napoli domina e vince con pieno merito la gara con il Legia Varsavia, che pure aveva resistito per 75 minuti. Spalletti opera sette cambi rispetto alla gara col Torino. Dal primo minuto in campo anche Juan Jesus e Mertens. 

E’ stata dura, ma lo sapevamo. Per avere ragione del Torino, c’è voluto un guizzo del solito Osimhen, dopo un rimpallo scaturito da una splendida azione  tutta di prima.  Ancora una volta Juric era riuscito ad imbrigliare gli avversari, con una pressione alta e rapide ripartenze che in più di una circostanza hanno messo in difficoltà gli azzurri. In una gara così bloccata, l’occasione del rigore appare come una manna dal cielo, ma Insigne la spreca, calciando malissimo!

Era un’esame importante, un bivio quasi determinante per il Napoli che supera un ostacolo difficilissimo! A Firenze il clima è infuocato. La Fiorentina è squadra organizzata, brillante, rigenerata da Italiano; una mina vagante in questo campionato. I nostri giocano con concentrazione e tengono botta all’aggressività degli avversari. La gara è equilibrata, poi alla mezzora, una domita generale della difesa consente ai viola  di andare in vantaggio, con una rete di Martinez Quarta.