Al Meazza, il Napoli gioca bene i primi venti minuti. Va in vantaggio con Zielinski, poi lascia campo all’avversario; non riesce a gestire il momento, lasciandosi prendere dall’ansia e commettendo una serie di errori banali. Prima un fallo di mano in area di Koulibaly e poi uno svarione su corner consentono all’Inter di ribaltarla. Gli azzurri soffrono la fisicità e l’aggressività dei padroni di casa, andando sovente in affanno a centrocampo e sulle fasce. La squadra costruisce poco o nulla in attacco, dove Insigne è il fantasma di se stesso e Zielinski, nonostante il gol, appare ancora lontano dalla forma migliore. Non a caso, quando Spalletti li toglie dal campo, complice anche il calo fisico dell’Inter, il Napoli risale in cattedra. Mertens la riapre con un gol da cineteca, poi però si divora il 3-3 con un tiro a botta sicuro che finisce alto sulla traversa. Poco prima, Handanovic aveva salvato il risultato su Mario Rui. Col senno di poi, si potrebbe obiettare che gli ingressi di Mertens ed Elmas siano stati tardivi, e probabilmente è così! Il Napoli perde la prima e si prepara ad affrontare le prossime sfide di campionato e coppa privo di Osimhen, senza contare le indisponibilità per covid di Politano, Demme e Zanoli e l’infortunio di Ounas. Mai come in questo momento, Spalletti dovrà fare quadrato e studiare alternative, spronare i giocatori e superare il momento più delicato della sua gestione.