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Enzo Famiglietti

Enzo Famiglietti

Nato a Napoli alla fine degli anni sessanta.Inizia la sua carriera giornalistica a metà degli anni novanta presso il quotidiano sportivo di breve durata Campania Sport e poi diventa redattore alla Verità di Napoli-Napoli più, dove si occupa delle pagine dedicate al Napoli ed anche dell'impaginazione delle altre sportive. Ma la sua passione resta il calcio. Negli anni successivi collabora, come redattore, al Corriere del Pallone e negli anni recenti a vari siti web Per sempre Napoli, 87 tv e successivamente ilcuoreazzurro.it
Un punto è meglio di nulla ma nella condizioni di classifica in cui versa il Napoli vale poco o nulla. Non concorre all’improba impresa del recupero dalla zona Champions né ad un ipotetico allungo sulle dirette concorrenti per un posticino nell’Europa di secondo piano.
Un pareggio che sicuramente desta sensazioni di vitalità azzurra, ma che poi svanisce. Il gruppo Calzona non fu defunto, è stato vivo e gagliardo a tratti ma poi inconsistente nel chiudere una partita che per lunghi minuti sembrava avesse in pugno. Il Napoli manca di carattere, manca di concretezza, manca di tutto. E lo sapevamo. Il pari con la lanciatissima squadra giallorossa sarebbe stato un buon passo avanti se si fossero battuti Frosinone ed Empoli, ma dopo due mezze tacche è chiaro che il giudizio è spietato. Negativo. Ci si aspettava la riscossa. Ma non c’è stata...
 

Il tabù di Empoli si conferma. Torna a tormentare i sogni agitati di un Napoli sempre più in preda a un’irreparabile crisi esistenziale. Solo due volte su 15 gare giocate, nella storia, gli azzurri sono riusciti ad espugnare il Castellani. Figurarsi se ce l’avrebbe fatta stavolta questa squadra sempre più in balìa dello sconforto e della tentazione di scappar via. Eppure è in corsa ancora per un posto in Europa ma il morale è da antidepressivi.

Già. Il Napoli perde ancora ad Empoli con lo stesso risultato dell’andata al Maradona, un 1 a 0 di totale amnesia. La sconfitta del 12 novembre costò la panchina a Garcia. Inimmaginabile ora un altro ribaltone, a cinque giornate dalla fine, di un Francesco Calzona che arrampicandosi sugli specchi nel dopo gara ha recitato un mea culpa che sa tanto di resa definitiva.

Non per essere crudeli, ma dati alla mano anche il tecnico calabrese andrebbe licenziato, anche se da terzo subentrato è il meno colpevole. Ma ormai si è in dirittura d’arrivo. E a tal proposito, è netta la sensazione che gli azzurri stiano, o abbiano già, mollando.

Al Castellani...

In questa primavera arroventata alla rondine di Monza gli si sono tarpate le ali e non ha volato per la seconda volta. Dopo la superba prova in terra brianzola, il Napoli è ritornato al cospetto del tremebondo Frosinone quello di sempre (2 a 2 con lacrime, ndr). Incostante, disorganizzato, pasticcione e sprecone, del tutto privo di quella cattiveria agonistica che caratterizza le squadre ambiziose e soprattutto tragicomico in difesa. La fase arretrata si è rivelata ancora una volta il Tallone d’Achille di una squadra che pure ha messo a segno sei gol nelle ultime due uscite, ma purtroppo ne ha incassati ben sette nelle recenti tre.......

Gli azzurri segnano quattro gol spettacolari ed espugnano Monza con bacio accademico. Può essere questa la partita della svolta........

La maledizione della terza, il Napoli si ferma sempre a due. Poi stecca la successiva. Non è bastato l'effetto Calzona ad esorcizzare il tabù stagionale. 

E' una legge antica e basica del calcio. Uno dei teoremi che accompagnano il gioco più bello del mondo. 

La redenzione in un pomeriggio sonnolento con tanti tifosi che non si sono potuti incollare alla tivvù per incombenze del lavoro, che a volte non nobilita l'uomo. Che si sono persi i grumiri. Questa nuova edizione, o forse riedizione del Napoli, meritava pubblico ed applausi. 

La beffa. Quel colpo basso che ti fa tornare a casa con un'amarezza che sa di cicuta. 

Evviva è tornato. L'uomo della provvidenza. Da Lagos con furore. Il rientro di Victor Osimhen fa rima con speranza. E' stato soprattutto lui a tenere vive quelle di passaggio ai quarti di finale di Champions. Un traguardo che potrebbero ridare un senso a un'annata che sinora è stato uno strazio dopo l'altro.

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