Domenica, 27 Aprile 2025 20:40

Miracolo a Milano e Napoli in fuga scudetto. Il destino nelle vostre mani.

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La giusta congiunzione astro-calcistica si è verificata con perfezione tale che neppure i più adulatori dei calendari Maya avrebbero mai ipotizzato. Perfetto l'allineamento fra i pianeti Meazza e Maradona.

Al capitombolo casalingo dell'Inter con la Roma è corrisposto l'auspicato successo del Napoli su un Torino che ormai non ha più nulla da chiedere al campionato. Al crollo verticale dei nerazzurri, in crisi d'identità e risultati, ha risposto un Napoli organizzato a dovere, motivato, plasmato dall'ormai leggendario suo allenatore. Che ha dovuto fare di necessità virtù ancora una volta per l'ennesimo infortunio dietro l'angolo, e neppure sono finiti qui. Anzi. Aveva Raspadori in rampa di lancio, poi fermato ai box per un improvviso attacco influenzale e così ha dovuto rimescolare le carte. Un gioco di prestigio che ormai gli è divenuto congeniale. Conte sa fare di necessità virtù, con una rosa ridottissima, falcidiata da una serie interminabile di infortuni, qualcuno dei quali di sicuro colpa della preparazione e quindi imputabile al lavoro dello staff tecnico. E nonostante tutto sta per vincere lo scudetto. 

Non ci voleva, purtroppo, l'uscita prematura dal campo di Buongiorno che si è toccato quell'adduttore che gli aveva causato tante noie. Sperasi per il futuro, cioé le prossime, decisive, quattro gare. 

Riavvolgendo il nastro dell'evento, c'è da registrare un dominio pressochè assoluto della ritrovata, capolista, che è andata in vantaggio dopo poco. Ha rischiato molto poco il Napoli, per Meret serata spritz, nessun tiro che gli abbia riscaldato i guantoni.   Il Torino si era presentato nell'arena del Maradona in gran spolvero di condizione e striscia di risultati, ma non si è scalmanato più di tanto per fare il colpaccio. Non che si voglia addurre un mancato impegno, piuttosto l'atteggiamento un po' frivolo e sbarazzino di una sfida di fine stagione, senza più nulla da chiedere alla classifica.

Ciò non riduce per nulla i meriti di un Napoli molto deciso e sceso in campo con la giusta concentrazione e quel pizzico di furore che una partita del genere richiedeva. 

Sacrosante le parole del diesse Manna a pochi minuti dal fischio d'inizio "Comunque vada questa sfida saremo primi". Il dirigente le ha pronunciate con un'apparente nonchalance, ma in cuor suo la fibrillazione lo teneva in prevedibile stato d'ansia. E meglio non poteva andare. I ragazzi di Conte ora sono balzati tre punti davanti ai nerazzurri con quattro gare da giocare, un vantaggio consistente e un terzo di ipoteca sul tricolore. 

Superiorità netta, azzurri bene così- Mc Tominay dopo 7 minuti grida al cielo che lo scudetto lo vogliamo noi. Classe ed intuizione di Anguissa, un passaggio d'oro fra tante gambe granata e quella micidiale dello scozzese che batte Milinkovic. Boato e un gran peso che ci si scrolla dalle spalle. L'agognato gol è arrivato prima delle più ottimistiche premonizioni. Per lo scozzese è il terzo centro in tre esibizioni consecutive. L'uomo della provvidenza è ora lui. 

Subito dopo il Toro affila solo in parte le cosiddette e crea qualche quasi pericolo a Meret. Gli azzurri sembrano gestire il risultato, e qualcuno bofonchia sugli spalti, ma poi arriva il colpo a sorpresa, alla Henry Potter. Crossa Politano ed ancora Mc Gol, ancora un colpo al volo anticipa mezza difesa granata e buca in replica il gigante serbo sempre alla sua sinistra. Raddoppio e come dicono i saggi, partita che potrebbe chiudersi. 

Si torna negli spogliatoi con un risultato rassicurante. Nella ripresa il gruppo Conte può permettersi di consolidare il doppio vantaggio imprimendo alla gara un ritmo più blando e spezzettato. Anguissa va ko ed entra Billing che fa tremare la traversa con un'inzuccata della serie poteva far meglio. Subito dopo vacillano, ahi ahi, anche i muscoli di Buongiorno, purtroppo ancora quel dannato adduttore. Spazio all'extrema ratio di Rafa Marin. Ma si scivola sereni e senza patemi o rischi sino al fischio finale che sancisce un meritatissimo e sanguinolento primo posto in classifica. 

Mc Tominay, Mc gol l'uomo del destino-  Sembra un'eresia eppure il centrocampista goleador, il trascinatore dal bellicoso spirito anglosassone sta dando il meglio di sè da quando è partito Kvara, è come se trovasse più spazio ed una collocazione tattica più libera di esprimersi soprattutto sotto porta. Ora non si esageri dicendo che va meglio senza il georgiano, il cui addio è stato e sarà sempre una dolorosa perdita, però a volte nella sfortuna e nelle sventure si trovano soluzioni che mai avresti immaginato. Ovviamente quisquilie tattiche a parte, lo scozzese si sta rivelando un acquisto da novanta, l'uomo in più di Conte, e il grande protagonista di un'impresa che è dietro l'angolo. Attenzione solo al futuro: prima o poi da Parigi, Manchester o Madrid potrebbe piovere un'offerta clamorosa, di quelle a cui il presidente non sa mai dire di no, ma per ora meglio l'uovo oggi che la gallina domani. Che sia il Mc decisivo ancora nei 360' finali. 

Inter in caduta libera- Pesante, forse decisiva la seconda sconfitta di fila in campionato e la terza in una settimana per il gruppo Inzaghi. Che contro Bologna, Milan in Coppa e Roma non ha segnato neppure un gol. Per trovare una statistica così asfittica in casa Inter bisognerebbe tornare indietro negli almanacchi del calcio di chissà quanti anni.  Per esempio dal 2017 l'Inter non perdeva tre partite di fila. Contro i giallorossi all'Inter è stato sì negato un rigore nel secondo tempo, ma ha rischiato l'imbarcata di reti da una Roma sciupona sotto porta. Oggi l'Inter è in evidente logorìo fisico e mentale, esausta per i troppi impegni.

La batosta finale è stato il derby di coppa, una di quelle partite nelle quali non dovresti mai sfigurare per la maglia e la rivalità. Se ci mettiamo anche qualche infortunio. Ciliegina sulla torta, l'imminente impegno in semifinale di Champions col Barcellona, doppia sfida che vale un decennio di fatiche, sogni e speranze. E a questo punto, i nerazzurri potrebbero addirittura mollare un po' in campionato in caso di risultato positivo o quantomeno in bilico con i catalani.

Conte meglio di lui non c'è nessuno- Oltrechè essere un grande motivatore, anche se in qualche gara la squadra si è imballata soprattutto nei secondi tempi, il tecnico leccese ha dimostrato un'inedita duttilità tattica. Se da una parte, forse, ha perso qualche colpo come sergente di ferro che tiene sempre tutti sulla corda e li fa rendere al centouno per cento, dall'altro ha evidenziato un'elasticità di gioco che prima non gli si attribuiva. Lui aristotelico del 3-5-2, al massimo del 3-4-3, del trio difensivo, si è convertito al 4-3-3 e a schemi spuri con estrema facilità, facendo spesso di necessità virtù con una rosa piuttosto risicata e quasi sempre ridotta ai minimi per i ricorrenti malanni. Se scudetto sarà, il primo meritevole sarà lui. Il tricolore porterà in calce la sua firma. 

Ed intanto il presidente si concede il bagnetto- Aurelio de Laurentiis alla vigilia di una doppia sfida decisiva per le sorti della squadra della quale dovrebbe essere il primo tifoso, la sua azienda, il suo patrimonio, s'è concesso un'imbarazzante vacanze al sole delle Maldive. Tragicomico immaginare in istanti simili un presidente che abbandoni la sua squadra. Vero è che il passato ci ha insegnato che meno Adl parla in tante occasioni e meglio è per l'ambiente. Così accadde nell'anno dello scudetto. Il personaggio resta però unico e discutibile. La caricatura di se stesso a far da grande capo in un gioco che tale è, ma per chi ci lavora e lo vive ogni giorno è un lavoro ed un impegno serio.     

(Foto fonte Ansa).

 

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Enzo Famiglietti

Nato a Napoli alla fine degli anni sessanta.Inizia la sua carriera giornalistica a metà degli anni novanta presso il quotidiano sportivo di breve durata Campania Sport e poi diventa redattore alla Verità di Napoli-Napoli più, dove si occupa delle pagine dedicate al Napoli ed anche dell'impaginazione delle altre sportive. Ma la sua passione resta il calcio. Negli anni successivi collabora, come redattore, al Corriere del Pallone e negli anni recenti a vari siti web Per sempre Napoli, 87 tv e successivamente ilcuoreazzurro.it

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