Domenica, 18 Maggio 2025 20:44

Brivido scudetto. Azzurri alla frutta, il Napoli gioca che è una pena ma la Lazio lo lancia verso il tricolore.

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Sconsigliato agli ipersensibili, sconsigliato a quelli che credono al bel gioco ed allo spettacolo. Napoli poco piacevole a vedersi, inconcludente e pasticcione, ma che ipoteca lo scudetto a 90' dal fischio finale. Ci siamo quasi.

Il pareggio di Parma, secondo di fila contro squadre di seconda fascia, mette a nudo i limiti degli azzurri che stentano quanto mai, soprattutto in fase realizzativa, nonostante i tre legni colpiti, ci si aspettava il colpaccio in trasferta che non è arrivato. Ad un certo punto, per il Napoli sembrava finito quasi tutto, con l'Inter avanti sulla Lazio, poi a tenerlo in carreggiata sull'autostrada del sogno più bello, il quarto tricolore, è stato un rigore per la Lazio realizzato in modo impeccabile da Pedro. Al laziale, se scudetto dovesse essere, andrebbe di diritto la cittadinanza onoraria della città di Napoli. Essì, perché gli azzurri che dovevano fare un solo boccone di un Parma mezzo salvo e molto rimaneggiato, hanno fatto per la seconda volta di fila cilecca. Dopo il traumatico pareggio casalingo col Genoa è scoccata la seconda mezza brutta figura contro una squadra che sulla carta era un sol boccone. Ee invece il Napoli arriva a due passi, anzi uno, dal traguardo col fiatone. Le speranze, of forse più di un'ambizione, lo scudetto gli potrebbe esser stato servito su un piatto d'argento dal laziale Pedro, autore di una doppietta contro un'Inter forte ed attrezzata più di un rimaneggiato Napoli ma molto ondivaga. 

Ultimo ostacolo per la grande festa sarà un Cagliari già salvo, iradiddio se non dovessero batterlo ma neppure a pensarci.

La squadra è stanca, logora, inconcludente in fase realizzativa ma San Pedro dal Meazza le ha dato non un barlume ma come ha detto Antonio Conte "Abbiamo l'osso in bocca", tradotto, ci manca davvero poco solo il dover battere il Cagliari ormai con la testa già in riva allo splendido mare di Sardegna, mentre l'Inter dovrà misurarsi a Como, campo non facile.  

Una partita non esaltante ma via radio un'altalena di emozioni- Il Napoli approccia la gara della vita con insicurezza e disordine. Affanna nel creare gioco continuativo e soffre la volontà del Parma.  Ma ci si mette pure la cattiva sorte, allorchè assistiamo ad unna giocata mirabolante di Anguissa, fermata dal palo. Napoli mediocre, però quella volta neppure gli va bene. Si va al riposo con pessime notizie dal Meazza. L'Inter la sblocca all'ultimo respiro. Ora il Napoli è dietro. Magone ed ansia.

Ripresa. Traversa di Spinazzola, ancora un legno di Mc Tominay su punizione, il Napoli non brilla ma neppure la buona sorte lo aiuta. Ma le belle notizie arrivano via etere. Un boato al Tardini per il pareggio della Lazio, urrà. Siamo ancora avanti noi!  Poi per qualche minuto il cielo sembrava colorarsi di azzurro e Neres veniva steso in area. Rigore decisivo? Macchè il Var annullava tutto, per un fallo pregresso del subentrato Simeone. L'adrenalina era al massimo. Conte espulso e tensione a 300 volt. Alla fine, il tecnico ha dato l'ordine ai suoi di stare attenti in difesa per non subire gol, un po' come il dietrofront fatale contro il Genoa, ma per le notizie degli altri campo il Parma non aveva voglia di rischiare. Tutti contenti e gli azzurri restano un punto davanti.

L'attacco non gira, Lukaku dove stava?- Le roboanti speranze, e promesse, della vigilia non sono stare rispettate. Si chiedeva a Big Rom di dare il massimo,, di fare la differenza ma così non è stato. Male assistito dai compagni, ma in ogni caso incapace di trovarsi uno spazio decisivo o quantomeno di insidia per la porta avversaria. Ombrosa la sua prestazione, così come anche quella di Raspadori. Leggera vivacità in più con l'ingresso di Neres, ma il gol non è arrivato. Contro il Cagliari se si vuole il quarto scudetto bisognerà in un modo o nell'altro gettarla dentro. 

I grandi meriti di Conte- Il Napoli arranca, non brilla, segna col contagocce, secondo pareggio di fila ma resta lassù. Conte non è infallibile, avrà avuto un calo motivazionale negli ultimi tempi, ha qualche responsabilità sui tanti infortuni per la preparazione atletica, gli hanno contestato qualche cambio in corso d'opera, ma quel che conta è che è lassù. Primo per un punticino, ma primo. Ha sapouto rivitalizzare una squadra spenta al suo arrivo, ridarle autostima e certezza nei propri mezzi, ha cambiato il modus pensandi di molti calciatori. Non esalta in questa fase finale il suo Napoli, ma è a un passo dal sogno. Complimenti e speriamo che tocchi a lui anche l'anno prossimo. Ma piano. Battere il Cagliari è l'ultimo passo di un lungo e faticoso cammino. Servirà certo più incisività di quanto visto a Parma. Ma i pregi dell'allenatore sono indiscutibili. Sarà un brutto anatroccolo a vincere lo scudetto. Ma comunque conterà solo la statistica, non il come. 

(Foto fonte Sport Parma).

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Enzo Famiglietti

Nato a Napoli alla fine degli anni sessanta.Inizia la sua carriera giornalistica a metà degli anni novanta presso il quotidiano sportivo di breve durata Campania Sport e poi diventa redattore alla Verità di Napoli-Napoli più, dove si occupa delle pagine dedicate al Napoli ed anche dell'impaginazione delle altre sportive. Ma la sua passione resta il calcio. Negli anni successivi collabora, come redattore, al Corriere del Pallone e negli anni recenti a vari siti web Per sempre Napoli, 87 tv e successivamente ilcuoreazzurro.it

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