Prendiamo spunto dalle parole di Luis Enrique, a dire il vero, poco edificanti per la categoria dei giornalisti per capire con i dati se effettivamente esiste questa dicotomia tra ciò che pensano e scrivono i giornalisti ed i tifosi. Lo facciamo su un tema che spesso si è manifestato in modo ridondante sulle radio e nei social, la famosa «mancanza del terzino sinistro» che durante tutta l’estate ha fatto da leit motiv del racconto del mercato del Napoli.
Il Napoli si presenta alla prima partita del Girone C dell’ Europa League per confermare quanto di buono fatto vedere in Campionato e nella gara contro il Leicester, lo Spartak Mosca per recuperare punti dopo la sconfitta subita dal Legia Varsavia; entrambi i club hanno motivazioni forti per portare a casa questa vittoria e giocheranno al meglio. Ricordiamo a tutte/i che il Match avrà inizio alle 18:45, ragion per cui si raccomanda di essere presenti fuori allo Stadio Diego Armando Maradona con green pass e tagliando per le ore 15:45.
Partiamo da una partita che ancora scava solchi vivi nel tifo partenopeo, sì, quella a cui tutti stiamo pensando: Napoli-Verona, il piano gara è stato preparato da Juric con tanti marcamenti ad uomo ed il Napoli, che già allora era Osimhen-Dipendente sbaglia completamente le risposte, tant’è che si affida solamente alle sortite del forte attaccante nigeriano e poco altro (Lozano su Dimarco).
Nella gara odierna si confrontano due tecnici che vogliono proseguire nel cammino per raggiungere gli obiettivi stagionali, Spalletti per riconfermarsi al vertice e Mazzarri per raggiungere una salvezza tranquilla e provare ad agguantare un posto per competizioni più prestigiose.
La compagine azzurra deve rispondere al Milan attualmente in vetta, lo fa avendo una gara in più nelle gambe ed un giorno di recupero in meno rispetto ai sardi. Mazzarri ha già preannunciato una gara grintosa senza concedere spazi e con una squadra organizzata tra le mani.
Gara da non sottovalutare dal momento che il Cagliari nelle ultime due stagioni ha già messo i più classici “bastoni tra le ruote” della formazione azzurra negli ultimi anni, tra cui l’ultima gara costata pareggio e qualificazione Champions al Napoli.
La Sampdoria è passata da Claudio Ranieri al mister Roberto D’Aversa che, con il DS Faggiano, ha ricomposto la coppia del Parma precedente all’arrivo di Krause; la squadra doriana non ha però modificato, almeno apparentemente, il sistema di gioco.
La Sampdoria si schiera con un 4-4-2 abbastanza compatto con Audero in porta, Bereszynski ed Augello sulle fasce, la coppia centrale è composta da Yoshida e Colley; Chabot al centro e Murru sulla sinistra i ricambi finora utilizzati; a centrocampo sicuri del posto sono Candreva sulla destra, Damsgaard aulla sinistra e Thorsby al centro, l’ultimo posto accanto al calciatore norvegese è conteso da Adrien Silva ed Albin Ekdal; hanno calcato il campo, inoltre, Depaoli come esterno destro, Askildsen sia come mediano che come trequartista centrale allorquando D’Aversa decide di passare al 4-2-3-1, così come anche Verre; l’attacco è composto da Caputo e Quagliarella, il primo sostituto è Manolo Gabbiadini.
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