In fase di non possesso la Sampdoria gioca con un 4-4-2 ordinato con linee molto compatte.
Tuttavia spesso tende a lasciare spazio per le incursioni di trequartisti bravi a farsi trovare liberi tra le linee, così come avvenuto contro il Milan dove Brahim Diaz ha fatto il bello ed il cattivo tempo, altra grande lacuna difensiva per la Sampdoria è la fascia sinistra dove Augello non è continuo nei rientri e dove lascia più di uno spazio per gli attaccanti avversari, da lì sono arrivati ben due gol che hanno tolto punti alla squadra ligure (Milan ed Inter).
Da apprezzare, in ogni caso, un atteggiamento propositivo dei doriani che cercano sempre di recuperare il pallone con un baricentro alto della linea difensiva, anche grazie alle doti atletiche e di corsa dei due centrali come Yoshida e Colley.
In caso di perdita del possesso la Sampdoria preferisce tornare indietro e recuperare l’assetto difensivo.
In fase di possesso palla gli uomini di D’Aversa attaccano con tanti uomini, in particolare con gli esterni alti Candreva e Damsgaard e con le punte Caputo e Quagliarella.
Anche Thorsby partecipa spesso alla fase offensiva della Sampdoria, che è impostata soprattutto sulle capacità di Caputo, appena preso dal Sassuolo, di saper dare profondità all’azione della squadra.
La presenza dell’ex nero-verde permette alla squadra di occupare in modo costante l’area di rigore avversaria, spesso, infatti, Caputo fa da sponda per i cross di Bereszynski dalla destra con Quagliarella sempre pronto a raccogliere il cross e Thorsby attento sulle seconde palle, costante la spinta di Augello e Murru sul lato sinistro.
Due varianti tattiche dovranno essere attenzionate dagli uomini di Spalletti:
1. Candreva che va in zona rifinitura con Quagliarella che si sposta sulla sinistra per accentrarsi;
2. Candreva e Damsgaard che si scambiano di posizione sulle fasce.