Abbiamo deciso, anche stando alle cosiddette “voci” che venivano dai tifosi di verificare quello che è il titolare nel Napoli, vale a dire Mario Rui, con quello che viene spesso citato come il top della categoria dai tifosi e dai giornalisti, vale a dire Theo Hernandez del Milan e con un giovane prospetto che ogni tanto fa capolino nei commenti di svariati tifosi come il doriano Tommaso Augello. Sarà vero che l’esterno sinistro del Napoli sia il peggiore fra i tre e sia vera la mancanza di soluzioni positive in questa posizione???Vediamolo con i dati.
Partiamo dai dati difensivi, il dato più interessante riguarda i contrasti vinti a partita che vede il portoghese in vantaggio con due rispetto alla media di 1,4 di Augello e gli uno del milanista; più corretto il doriano con Mario Rui che registra 1,1 falli di media a partita, doriano che vince anche nelle spazzate con 1,7 ma qui il dato va letto con la tendenza di Milan e Napoli a cercare di gestire maggiormente il possesso della palla in fase di transizione positiva, soprattutto nella propria metà campo, in ogni caso Mario Rui sembra gestire in modo medio la cosa, infatti alterna contrasti vinti e spazzate (una come media-partita).
Se nei parametri difensivi possiamo vedere un bouquet di dati migliori di Augello, sul piano del possesso palla (contributo alla manovra) abbiamo tre assist per Theo Hernandez, due per Mario Rui, nessuno per Augello, il portoghese è tra i tre quello che partecipa di più alla manovra, infatti effettua 64,6 passaggi di media a partita con il 90% della precisione, non c’è che dire sembra che con lui il pallone sia “messo in banca”, 36 e 30 rispettivamente per il francese e per l’esterno doriano. Più variegato l’utilizzo del pallone per il portoghese che si piazza al primo posto anche per i passaggi lunghi con 3,4, dato che riflette soprattutto il fatto che Milan e Sampdoria tendono a sviluppare la manovra in modo diverso con gli esterni bassi che costituiscono solo lo sfogo in rifinitura della manovra, come dimostra la maggiore propensione al cross di Hernandez, in testa con 0,4 di media a partita. Augello, in questo particolare contesto, sembra sfavorito dal fatto che la Samp cerca spesso di utilizzare gli esterni alti Candreva e Damsgaard come rifinitori più accreditati delle azioni.
Finiamo questa analisi con i dati in fase di attacco: finora Theo Hernandez e Tommaso Augello hanno realizzato un gol per ciascuno, questo dato, aggregato ad i tiri a partita effettuati premia di sicuro il difensore doriano che è fra i tre quello che tira meno (0,3) rispetto al milanista che rappresenta un’opzione cercata per gli schemi di Pioli (un tiro a partita); importante il numero di assist realizzati che vede una leggera prevalenza di Hernandez con tre rispetto a Mario Rui ma tale dato, come si può denotare all’interno delle sette partite giocate, è trascurabile. Altrettanto importante è il dato delle palle perse che vede il francese (due) in testa a questa classifica, che va di pari passo con i dribbling effettuati in partita (1,3) segno della sua tendenza a voler creare superiorità numeriche. Altro dato su cui va fatta una riflessione è quello dei falli subiti a partita che vede Mario Rui in testa con 2,4 (contro i due del milanista e lo 0,4 del doriano) interventi scomposti a partita che va di pari passo con i passaggi-chiave che vede sempre il portoghese in testa con 1,6; evidentemente questo dimostra che le squadre avversarie temono il portoghese perché è maggiormente preposto a generare tanti eventi positivi nell’arco di una partita e la sua precisione e la quantità di passaggi effettuati dimostrano che è difficile effettivamente togliergli palla.
In conclusione possiamo dire che il Napoli non ha effettivamente il problema dell’esterno sinistro, i dati vedono Mario Rui prevalere nel rapporto eventi positivi/eventi negativi generati, (7,36 – 7,06 – 6,59 questo rapporto di Rui, Hernandez ed Augello) ed in una serie di altri parametri, il Napoli di Luciano Spalletti quindi, può tranquillamente difendere la prima posizione in classifica, perché ha, tra gli altri, anche un esterno sinistro competitivo e che, come vediamo, è in grado di competere con altri elementi che stampa e tifosi, erroneamente, vedono più forti, come vediamo, non sempre “il giardino del vicino è sempre più verde”, anche il nostro è rigoglioso e fiorito e dobbiamo esserne orgogliosi.