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Quarantotto ore dopo la ricostruzione del crociato anteriore, Arek Milik farà ritorno a Castelvolturno per la riabilitazione. Ieri il polacco era già in piedi, passeggiando lentamente per i corridoio di Villa Stuart. Le nuove tecniche che hanno reso celebre il professor Mariani, che consentono recuperi molto più rapidi - scrive il quotidiano Tuttosport - fissano l'obiettivo: riaverlo in campo per metà o fine gennaio.
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Col polacco fuori dai giochi, Manolo avrà il peso dell'attacco sulle sue spalle Con 7 gol in 9 presenze tra campionato e Champions, Milik ha fatto scordare in fretta Higuain all'ombra del Vesuvio. Ma il suo infortunio in nazionale ora riapre la questione bomber in casa Napoli e consegna a Gabbiadini un'occasione importante per dimostrare a Sarri e ai tifosi le sue qualità. Per l'ex blucerchiato è giunta l'ora della verità. Per continuare a tenere il Napoli in scia alla Juve servono numeri da top player e tanti gol. Dopo tanti mugugni e panchina, dunque, per il Gabbia è arrivata l'occasione che aspettava. Con Higuain alla Juve e Milik sotto i ferri per il crociato rotto, Manolo avrà la possibilità di vestire i panni del titolare per la prima volta da quanto è arrivato a Napoli. Un'occasione importante, che l'ex della Samp dovrà sfruttare a suon di gol. Finora il suo impiego in azzurro è stato col contagocce e il bottino magro. Ma ora è giunto il momento di dimostrare di meritarsi il posto al centro dell'attacco di Sarri. Nonostante la corte di molti club, questa estate Gabbiadini ha scelto di restare a Napoli per giocarsi le sue chances. E adesso è arrivato il momento della verità. A gennaio, se le cose non dovessero andare bene, potrebbe infatti arrivare Pavoletti a rubargli il posto. Un film già visto, con tanta panchina nel futuro. Servono gol e servono subito. In questa stagione per Manolo le presenze sono 7 e i gol uno solo. L'anno scorso ha chiuso a 30 presenze e nove reti. Serve un salto di qualità per convincere tutti e conquistare Napoli.
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Nel mirino azzurro ci sono anche alcuni svincolati come Adebayor, Klose, Anelka, Berbatov, Chamakh, Bendtner e Osvaldo Allarme rosso in casa Napoli dopo il grave infortunio a Milik. Il polacco dovrà stare fuori per un lungo periodo e i dirigenti azzurri stanno già sondando il terreno a caccia di un sostituto. Per gennaio il primo nome sulla lista è quello di Pavoletti, per cui ci sarebbe già un accordo verbale con Preziosi. Ma non è da escludere anche l'ipotesi di uno svincolato da scegliere tra Adebayor, Klose, Anelka, Berbatov, Chamakh, Bendtner e Osvaldo. L'impressione è che i dirigenti azzurri potrebbero temporeggiare fino a gennaio per riempire la casella vuota in attacco. Con Milik fuori almeno quattro mesi, Sarri infatti dovrà fare a meno del bomber polacco, ma potrà contare su Gabbiadini & Co. Una soluzione tatticamente diversa, ma già testata con buoni risultati in qualche occasione. Molto dipenderà dalla resa del tridente senza Milik. Se qualcosa dovesse incepparsi nell'ingranaggio azzurro, occorrerò correre subito ai ripari. Il nome per gennaio è quello di Pavoletti, che piace molto a De Laurentiis e a Sarri. Stando a Paolo Bargiggia, gli azzurri avrebbero già un accordo verbale con Preziosi per portare a Napoli l'attaccante e la trattativa può essere chiusa molto rapidamente. In alternativa, per tamponare il problema, sotto il Vesuvio nel frattempo potrebbe anche arrivare uno svincolato. In questo caso i nomi caldi sono quelli di Adebayor, Klose, Anelka, Berbatov, Chamakh, Bendtner. Nella lista ci sarebbe anche Osvaldo, ma questa soluzione sembra più complicata vista la situazione del calciatore. Le soluzioni ci sono. Ora occorrerà attendere le mosse di AdL e la resa del tridente senza Milik.
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Per Arek Milik si prospettano quattro mesi di stop. Il quotidiano polacco Przeglad Sportowy sottolinea che il giocatore ha rimediato una rottura parziale e non completa del crociato anteriore del ginocchio sinistro. Quest'ultimo scenario avrebbe significato un infortunio ancora più duro e tempi di recuperi molto più lunghi. L'attaccante classe '94 potrebbe tornare in campo quindi a metà febbraio. Ricordiamo, però, che l'ex Ajax è in arrivo in Italia ed il Napoli effettuerà ulteriori esami per poi procedere eventualmente con l'operazione a Villa Stuart.
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Un normale sabato sera durante la sosta per le nazionali rischia di devastare la stagione del Napoli. Fase finale del primo tempo di Polonia-Danimarca, con i padroni di casa già avanti per 2-0, quando Milik in un duello con Vestergaard resta a terra, sofferente al ginocchio sinistro, riuscendo però poi a rialzarsi ed a terminare addirittura il primo tempo senza forzare. Nella ripresa non torna in campo e dalle immagini televisive si sospetta di una semplice contusione. In realtà l'attaccante classe '94 del Napoli avverte dolore, si diffondono subito sospetti su una torsione innaturale del ginocchio per un interessamento dei legamenti che viene confermato dagli esami svolti dopo la gara: "Danni al crociato anteriore del ginocchio sinistro e probabile operazione. Nelle prossime ore farà subito ritorno a Napoli", questo quanto diffuso dall'ufficio stampa della nazionale polacca. Stop che si preannuncia lunghissimo e per il Napoli non poteva esserci notizia peggiore. Il brutto infortunio arriva a grande distanza da gennaio, in un ruolo chiave e forse l'unico che non ha tante alternative. Va soprattutto ad abbassare il livello, considerando che il polacco aveva sbaragliato la concorrenza di Gabbiadini, e a dimezzare sostanzialmente le scelte a disposizione di Sarri, avendo due attaccanti in rosa per un solo posto. Ci sarà una fase di riflessione, ma difficilmente la società interverrà per uno svincolato tenendo conto che non ci sono grandi opportunità. La soluzione dovrà arrivare dal campo: Sarri dovrà rispolverare quell'idea abbozzata in ritiro con Callejon o Mertens falso nueve, almeno quando ci sarà da dare un turno di riposo a Gabbiadini. Almeno fino a gennaio. Fonte:tuttonapoli.net
Sabato, 08 Ottobre 2016 14:02

Verso Napoli-Roma

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La presunzione di Maurizio Sarri. Questo il capo d'accusa mosso al tecnico dall'edizione odierna della Gazzetta dello Sport, che analizza così il ko di Bergamo, indicando nella stanchezza di alcuni uomini chiave uno dei motivi della sconfitta: "Mertens e Allan fuori, più l’infortunato Albiol. Soltanto questo è il turnover di Sarri, può essere presunzione oppure una valutazione del tipo: i miei possono reggere ancora una gara, arriveranno stanchi in nazionale. Jorginho, Hamsik, Callejon, Insigne non reggono la parte in fase offensiva. Soltanto tre tiri in porta, mai successo finora, su Berisha sempre scattante. Dietro Hysaj si fa maltrattare da Gomez, Koulibaly talvolta esce a testa alta ma subito dopo sbaglia in scene decisive, vedi l’1-0. I cambi portano a una sorta di 4-2-4, con Gabbiadini accanto a Milik e Hamsik regista. Il Napoli non recupera nemmeno quando agli altri sta per finire la birra".
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Maurizio ed il coraggio di fidarsi dei nuovi arrivati. Sarebbe un tema così interessante, che meriterebbe una trattazione lunga e diffusa. Basta però un pomeriggio come tanti, per rendersi conto che sull’argomento in realtà ancora poco da scrivere, in quanto il tecnico fatica ad allargare le sue rotazioni, finendo poi per pagare questa diffidenza o cautela eccessiva. “Abbiamo pagato le fatiche di Champions League. Le difficoltà però non sono state fisiche, ma sul piano psicologico e mentale”. Così parla il tecnico nell’immediato post-gara della sfida di Bergamo ed in effetti si fatica a dargli torto. Ma, allo stesso tempo, ci si chiede: chi, se non lui deve lavorare per risolvere o comunque ovviare a questa problematica? Nessun attacco a Sarri, sia chiaro, ma adesso non si caschi nell’errore contrario, di pensare che il tecnico non possa commettere errori o di parlare di lesa maestà ogni qual volta si analizzano, e magari discutono, le scelte di un allenatore i cui meriti sono così evidenti che nemmeno serve ricordarli ogni volta. Se il problema fisico non era, ma in alcuni era anche fisico, perché non provare a dare nuovi stimoli nervosi alla squadra inserendo chi ha avuto meno spazio? Perché rompere la rotazione tra Milik e Gabbiadini o insistere su uno Jorginho in evidente difficoltà nelle ultime uscite quando si attende ancora l’esordio di Diawara? Perchè, inoltre, squilibrare la squadra in questo modo per dare spazio a Zielinski confermando necessariamente un Hamsik che ha speso tantissimo contro il Benfica? Magari, ma mai avremo la controprova, sarebbe finita allo stesso modo. Magari la prestazione sarebbe stata la stessa. Magari, però, i nuovi innesti avrebbero potuto dare freschezza e brillantezza ad una squadra che se non gioca sui suoi ritmi abituali, lo ha ammesso anche il tecnico, fatica tremendamente. Terreni pesanti. A fine gara il tecnico ricorda le condizioni precarie di un terreno di gioco, quello dello stadio Atleti Azzurri d’Italia, sul quale il Napoli fatica ad esprimersi. Stesse lamentele espresse anche dopo il pareggio sul campo del Genoa. Bisogna però che si trovino e studino soluzioni alternative, sul piano del gioco e degli uomini quando si è di scena su questi terreni. La fisicità di Diawara, ad esempio, potrebbe essere una variante importante. Inserire Mertens e Giaccherini, su un campo che rende difficile il dialogo nello stretto, non è stata una gran mossa. Anche da questo, comunque, Sarri potrà trarre qualche insegnamento utile. Niente drammi. Fonte:tuttonapoli.net
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