È una delle squadre promosse in serie A ma il gioco espresso farebbe pensare ad una società di ben altro spessore, Massimo Oddo, l’allenatore degli abruzzesi, nonché ex esterno basso del Napoli di Novellino che conquistò la momentanea promozione in serie A, pratica un calcio brillante e foriero di idee tattiche interessanti. La squadra gioca prevalentemente con il 4-3-2-1 (Albero di Natale), ma si trova a suo agio anche con il 4-1-4-1, la difesa a tre è il sistema di gioco utilizzato solo contro le cosiddette “grandi” come Juventus e Roma.
Il portiere è l’esperto Bizzarri, il gioco degli adriatici è caratterizzato da un possesso palla che inizia dalla difesa, composta a destra da Zampano, bravo soprattutto in fase di spinta con uno contro uno molto efficaci; dai centrali Campagnaro, protagonista di tanti match nel Napoli di Mazzarri, bravo anche ad agire in fascia e Fornasier, italiano, ma di scuola calcistica inglese (Manchester United); sulla sinistra agisce Biraghi, scuola Inter, esterno dotato di un’ottima spinta in fase di possesso palla; l’alternativa principale sulle fasce è Crescenzi, abile su entrambe le fasce; al centro le alternative sono lo slovacco Gyomber, dotato di un grande fisico e Coda, difensore centrale esperto, ex Udinese; poco utilizzato ma destinato a far parlare molto di sé è il giovane Vitturini (esterno destro); in fase di non possesso il reparto tende a soffrire soprattutto per le caratteristiche offensive degli esterni che spesso aiutano in fase di possesso palla, altro difetto della difesa è quello di non saper mantenere la linea di reparto molto alta, ragion per cui si creano frequenti spazi liberi tra la stessa ed il centrocampo, soprattutto in fase di transizione negativa e sul lato debole.
Qualora il reparto dovesse schierarsi a tre (opzione non trascurabile con il Napoli) sul centrodestra assisteremo al ballottaggio Campagnaro-Vitturini, al centro si posizionerebbe Zuparic, sul centrosinistra Biraghi;
Il centrocampo è posizionato spesso con lo scaglionamento su due linee di reparto, una mediana a tre con due mezze punte che ricorrono spesso all’interscambio delle posizioni, sia tra di loro, sia con i tre elementi della mediana, che con la punta centrale. La mediana è composta da Cristante sul centrodestra, Brugman funge da riferimento centrale (l’italo-uruguaiano continuerà la grande tradizione di registi adriatici come Verratti e Torreira?) mentre l’albanese Memushaj agisce sul centrosinistra; opzioni più offensive sono lo stesso Memushaj spostato sul centrodestra e Zampano avanzato a centrocampo mentre sul centrosinistra l’alternativa è costituita da Verre, centrocampista molto dotato tecnicamente. La trequarti è formata invece da Benali e Verre, dei due Benali spesso esce sulla fascia per garantire ampiezza e giocate con l’esterno basso in proiezione offensiva, Verre rimane più centrale per fungere da raccordo con la punta; le alternative ai due sono rappresentate dal romeno Mitrita, da Caprari, arretrato sulla trequarti e da Simone Pepe, che si sta dimostrando un elemento interessante nelle zone centrali del campo.
In caso di difesa a tre al centro troveremo un ballottaggio Memushaj (più offensivo) Cristante (più difensivo) mentre sicuro titolare sarà Brugman, il “faro” del gioco abruzzese; sulle fasce Zampano e Crescenzi.
In fase possesso palla il Pescara presenta alcune costanti interessanti: l’interscambiabilità dei ruoli, grazie ad un dinamismo generale che trova massima espressione in giocatori come Memushaj e Benali, motori in grado di supportare lo sviluppo dell’azione in diverse zone di campo, ciò priva gli avversari di riferimenti dando alla manovra mobilità e imprevedibilità, elementi importati di tattica collettiva. Altro aspetto che caratterizza il gioco del Pescara è ladensità in zona palla, con blocchi di quattro-cinque giocatori in appoggio per fornire più soluzioni al portatore di palla nel fraseggio corto. Ciò attira concentrazione avversaria e genera spazi sul lato debole che vengono attaccati dagli esterni bassi in proiezione offensiva.
La punta centrale è Caprari, nato come esterno alto è capace di far saltare gli equilibri nell’uno contro uno, di proprietà dell’Inter ha ben figurato sia come trequartista che come punta centrale di movimento, è rapido, abile nello smarcamento preventivo e nella difesa della palla, doti che lo rendono pericoloso soprattutto nelle transizioni positive. Il talento scuola Roma beneficia spesso delle rapide verticalizzazioni sui tre giocatori offensivi, che effettuano i centrocampisti (soprattutto Verre avvezzo a cercare le punte in profondità con attacchi diretti di prima intenzione); alternativa a Caprari sono l’interista Manaj e Bahebeck, promessa del calcio francese, è in prestito dal Paris Saint Germain, è un attaccante rapido e dalla giocata improvvisa, bravo e caparbio nello sfruttare la sua potenza fisica, hail pregiodi cambiare la partita con le sue notevoli accelerazioni, mentreil difettoè rappresentato dalla scarsa capacità in fase realizzativa.
Il fraseggio rapido, le triangolazioni, il cross dei terzini in sovrapposizione sono le scelte offensive più frequenti.