Napoli-Pescara è l’incontro che apre il girone di ritorno della Serie A per gli azzurri, i pronostici sono tutti a favore della compagine partenopea ma, le qualità tecniche del Pescara, seppure in formazione rimaneggiata, vanno prese con la giusta attenzione per evitare scivoloni clamorosi. Scarse sono invece le possibilità di vedere Diego Armando Maradona sugli spalti del San Paolo (anche se parlando di Diego il condizionale è d’obbligo), il campione argentino sarà impegnato, infatti, nelle prove per lo spettacolo “10 volte 10” scritto per lui da Alessandro Siani che si terrà al Teatro San Carlo Lunedì 16 Gennaio.
NAPOLI
Sarri sarà costretto ad un ballottaggio in difesa tra Tonelli e Maksimovic per affiancare Albiol al centro della difesa, poiché alle assenze di Koulibaly e Ghoulam, impegnati nella Coppa d’Africa che quest’anno si terrà in Gabon; s’è aggiunta l’assenza di Chiriches, non convocato Strinic, infortunato nell’incontro di Coppa Italia contro lo Spezia è recuperato e dovrebbe esserci. A centrocampo assisteremo ai soliti ballottaggi Allan-Zielinski e Diawara-Jorginho con Hamsik quasi certo del posto da titolare; in attacco scenderanno in campo i tre titolari, possibilità, a gara in corso, di vedere in campo Pavoletti.
PESCARA
Gli adriatici arrivano al San Paolo in formazione altamente rimaneggiata, come già avvenuto con Juve e Roma, anche con il Napoli il Pescara giocherà con la difesa a tre; gli infortuni priveranno Oddo di quasi tutta la difesa titolare, sono disponibili, infatti solo Coda e Stendardo tra i difensori, con Fornasier che potrebbe, in extremis, andare in panchina. A centrocampo l’assenza di Brugman apre un posto per Cristante, sulle fasce giocheranno Crescenzi e Benali, viste le assenze di Biraghi, Zampano e Vitturini. In attacco farà l’esordio il neoacquisto Alberto Gilardino che farà coppia con Caprari, l’uomo più pericoloso degli abruzzesi; non convocato, invece il neo acquisto Cubas, centrale di centrocampo preso in collaborazione con la Juventus che aveva un diritto di prelazione su di lui derivante dall’operazione Tevez con il Boca Juniors, l’argentino potrebbe rinverdire la tradizione dei centrali di formazione pescarese iniziata con Verratti e proseguita con Torreira.