Il Milan quest’anno ha inaugurato un nuovo ciclo, fatto di idee innovative, bel gioco e tanti giovani, a testimonianza di ciò l’asse portante della squadra è composta da giovani come Donnarumma, Calabria, De Sciglio, Romagnoli, Locatelli e Niang, affiancati da gente esperta come Paletta, Bacca e Kucka.
Vincenzo Montella, tecnico napoletano di comprovata esperienza ed idee brillanti, ha impostato il Milan con il 4-3-3, davanti al portiere Gigio Donnarumma, grande talento ed ormai in pianta stabile in nazionale come vice Buffon, è sicuramente uno dei migliori portieri in circolazione e già i top-clubs europei “fanno la fila” per acquistarlo;
la difesa è composta prevalentemente da Abate e De Sciglio sulle fasce, con il primo che ha maggiori compiti di spinta in fase di possesso palla, mentre l’altro ha compiti più complessi, di creare ampiezza qualora la circolazione della sfera dovesse risultare agevole, rimane bloccato nel caso la squadra avversaria dovesse creare densità a centrocampo tale da mettere in difficoltà il regista rossonero (la linea a tre difensiva offre infatti tre possibilità a suo sostegno);
Antonelli sulla sinistra ed il giovane talento Calabria prevalentemente a destra offrono all’allenatore alternative valide (lo stesso Calabria, come De Sciglio, può essere utilizzato su entrambe le fasce). Al centro agiscono Paletta e Romagnoli, il primo agisce da regista difensivo, guida la linea di reparto e garantisce grande esperienza, il secondo ha caratteristiche di stopper puro, sa marcare l’uomo sia sul giocatore che nella zona di competenza, è rapido nelle chiusure ed è formidabile sulle palle alte, l’alternativa ai due è rappresentata principalmente da Gustavo Gomez, difensore paraguaiano proveniente dal Lanus, si caratterizza per essere un difensore ruvido, principalmente più bravo senza palla che in fase di impostazione, con Gomez (sarà il caso del match di domani al San Siro) il Milan perde sicuramente qualcosa in fase di possesso palla.
La difesa del Milan ha grandi difficoltà soprattutto nei movimenti corto-lungo di Mezzali e Punte che si abbassano e galleggiano tra le linee, caratteristica che contraddistingue soprattutto Hamsik, Zielinski, Mertens ed Insigne; altra difficoltà potrebbe derivare dalla tendenza ad uscire dalla linea difensiva di Gomez o Romagnoli, ragion per cui il Napoli potrebbe approfittarne con i tagli fuori-dentro di Callejon.
Il centrocampo è imperniato su Locatelli, centrale dotato di ottima visione di gioco e passaggi precisi sia sul lungo che sul corto, alternativa meno dinamica è rappresentata da Riccardo Montolivo, l’ex Fiorentina è, rispetto al titolare, più bravo nella fase di possesso palla che in quella di non possesso dove risulta un po’ lento; Kucka e Bonaventura affiancano il centrale difensivo, le alternative sono rappresentate dall’ex Napoli Josè Sosa e dal croato Pasalic; entrambi in grado di giocare sia sul centrodestra che sul centrosinistra, ai quali si affianca Bertolacci (esclusivamente come mezzala sinistra); in effetti in fase di possesso palla, spesso il Milan attua uno scaglionamento a due più uno con Bonaventura o Kucka che vanno tra le linee a formare un triangolo a “Vertice Alto”;
questo perché Bacca è un centrale che non partecipa molto alla manovra, così sale Kucka che funge da perno avanzato e riferimento per potenza e abilità nel gioco aereo, il suo compito è di permettere alla squadra di salire e giocare sulle seconde palle. Più complesso, invece, il lavoro di Bonaventura,è l’uomo che dà sviluppo alla manovra, tecnico e dinamico, abile a smarcarsi tra le linee, funge spesso da raccordo tra i reparti, anche se poco incisivo su manovra organizzata e più penalizzato quando la costruzione è affidata al lancio lungo. Più utile invece quando Locatelli è libero di impostare e sulle transizioni positive, quando la squadra cerca immediate verticalizzazioni, è lui che spesso rifinisce sugli esterni offensivi per sfruttarne la qualità nell’uno contro uno; in fase di non possesso, il nostro diventa il vertice alto in un triangolo di centrocampo, con il compito di impedire la giocata sul centrocampista centrale avversario in regia, marcandolo o mettendolo in ombra.
L’Attacco è formato da Bacca (oppure Lapadula, nel mirino del Napoli nella sessione di Giugno 2016 del Calciomercato), riferimento centrale e da due esterni come Suso e Niang, sulla destra l’alternativa è costituita da Honda, più centrocampista esterno rispetto a Suso, sulla sinistra l’alternativa è costituita dall’avanzamento di Bonaventura nei tre d’attacco con contestuale inserimento di Sosa, Pasalic oppure Bertolacci a centrocampo; soprattutto con Bonaventura e Suso, il Milan attua un 4-3-2-1 (cosiddetto “Albero di Natale”) con gli esterni che si accentrano per creare densità utile in situazione di transizione negativa e per creare, in fase di possesso palla, una circolazione palla più fluida.
Il giocatore chiave dell’attacco rossonero è Niang, è abile nello smarcamento e sembra preferire il movimento incontro al portatore piuttosto che la profondità, ciò conferma la sua predilezione a cercarsi il pallone, i suoi movimenti non sono sempre sincronizzati con Bacca, talvolta infatti non attacca gli spazi creati dal compagno o esegue gli stessi movimenti in profondità, ha inoltre una tendenza ad accentrare la propria posizione.