Finisce la finale di Supercoppa italiana che vede vincitori gli uomini di Simone Inzaghi. Non pochi gli episodi dubbi e le scelte discutibili dell’arbirtro Rapuano che incide, non poco, sul risultato finale. Gli azzurri tengono duro e giocano col cuore, sudando la maglia e dando il massimo fino all’ultimo minuto.
E' andata più o meno come 12 anni a Pechino. In inferiorità numerica per dei cartellini rossi del tutto ingiustificati, gli azzurri in inferiorità numerica e un bel coccolone dalla rabbia. E' un termine orribile ma è il caso ri rispolverarlo, soffia di nuovo l'impetuoso ed imbarazzante vento del nord.
Non te l'aspettavi. Non ce l'aspettavamo. Il Napoli si riprende quella parte di sè che chissà dove e come aveva calpestato e poi smarrito. Cala il sipario sulla prima semifinale di questa commercialissima, e quasi insopportabile Supercoppa mezza italiana e mezza saudita (spalti vuoti si è giocato nel deserto), e la sorpresa è di quelle da giochi senza frontiere.
Era appena lo scorso marzo, quando il Napoli di Spalletti esponeva allo stadio Grande Torino un virtuale manifesto con impressa una dichiarazione di onnipotenza, I campioni dell'Italia saremo noi. Da quel giorno di fiabesco entusiasmo alla notte fonda di questo gelido e plumbeo gennaio, in totale smarrimento.
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