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Dall'Albania dove ha giocato la sua Spagna, Pepe Reina ha parlato alla Gazzetta dello Sport affrontando diversi temi di rilievo: "L’infortunio di Milik è un grande dispiacere. È un problema perché stava facendo benissimo però bisogna guardare avanti, augurargli una pronta guarigione e stargli vicino. A livello tecnico vediamo cosa pensa Sarri: c’è Manolo e altri giocatori che si possono adattare. Abbiamo una grande rosa, troveremo una soluzione. Resa di Sarri? Ha parlato in un certo modo per toglierci pressione. Sono sicuro che non pensa ciò che ha detto. È chiaro, e lo sanno tutti, che la Juve è la strafavorita al successo in campionato e sarebbe una sorpresa se non vincessero il titolo, però noi lotteremo fino alla fine e non ci daremo mai per vinti. Se dovessimo pensare che hanno già vinto allora meglio spegnere la luce, chiudere la porta e andar via. È chiaro che parlare dopo una sconfitta è sempre difficile e ancor di più in una realtà come quella di Napoli dove ci sono grandi e rapidi cambi d’umore. Però ripeto, ho la speranza di poter lottare per lo scudetto, anche senza Milik. Più attenzione alle parole? Chiaro. E per questo sono convinto che Sarri non ha detto quelle cose con l’intenzione di arrendersi, quanto con l’idea di mettere pressione alla Juve e togliere responsabilità a noi. Non bisogna ingannarsi: i favoriti sono loro. Trovi qualcuno che dica che la Juve non è la prima candidata al titolo. La realtà è questa. Hanno speso 140 milioni di euro, hanno tolto un giocatore fondamentale alla Roma e un altro al Napoli, hanno costruito una squadra molto più competitiva di quella dello scorso anno che non era esattamente scarsa. Però, arrendersi? Mai nella vita. Dobbiamo lottare in ogni gara. Come ha vissuto l’addio di Higuain? La sua cessione ci ha permesso di prendere diversi giocatori che completato una squadra che l’anno scorso era già molto buona. Siamo migliorati, poi è chiaro che quanto successo a Milik cambia le cose. Quello del Pipita è stato un sacrificio inevitabile. Se viene qualcuno e paga la clausola il club può fare poco. Morata ha detto no al Napoli per lealtà nei confronti della Juventus. Rispettabile e onorabile, senza dubbio. Se il Pipita se n’è andato è chiaro che non la pensa come Morata. Condivide le lamentele per gli arbitraggi? Io credo nella buona fede e le squadre con signorilità non devono parlare degli arbitri. Il presidente Preziosi aveva detto che noi ci lamentavamo, alla partita dopo è stato lui a farlo. Nel calcio chi non piange non mangia, si dice in Spagna. Beh, io preferisco restare in silenzio e lavorare. Gli arbitri si sbagliano, a volte ti va bene, altre male. È vero che noi quest’anno siamo stati sfortunati e che potremmo, dico potremmo, avere 4 punti in più ma non è così e basta. I conti si fanno alla fine e chi vince lo fa per meriti propri. Come vede il Napoli in Champions? Molto bene. Vogliamo qualificarci in un gruppo complesso e da lì continuare ad avanzare. Ho grande, grande fiducia nel fatto che faremo un’ottima Champions. Non possiamo più accontentarci di divertirci, giocare il girone, uscire, tornare in Champions, e via di nuovo così. Dobbiamo essere ambiziosi e credere in noi stessi. Arriviamo agli ottavi e vediamo. Se stiamo bene in 180’ ce la possiamo giocare contro chiunque. Possiamo battere tutti così come possiamo perdere con tutti. Con la Roma per ripartire? Chiaro. In casa dobbiamo farci forti, sfruttare l’appoggio del San Paolo e imporre la nostra mentalità con chiunque.
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"Male? Il dolore ce l'ho dentro perché non posso giocare", questa una delle frasi di Arek Milik riportate dall'edizione odierna del quotidiano Il Mattino. L'attaccante polacco ieri già passeggiava per il secondo piano di Villa Stuart, sotto gli occhi della fidanzata e del suo agente. Piccoli passi, ma le risposte che si attendeva lo staff del prof. Mariani sono arrivate. Ad un medico ha anche confessato: "Sabato voglio essere allo stadio a vedere la partita con la Roma".
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Quarantotto ore dopo la ricostruzione del crociato anteriore, Arek Milik farà ritorno a Castelvolturno per la riabilitazione. Ieri il polacco era già in piedi, passeggiando lentamente per i corridoio di Villa Stuart. Le nuove tecniche che hanno reso celebre il professor Mariani, che consentono recuperi molto più rapidi - scrive il quotidiano Tuttosport - fissano l'obiettivo: riaverlo in campo per metà o fine gennaio.
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Col polacco fuori dai giochi, Manolo avrà il peso dell'attacco sulle sue spalle Con 7 gol in 9 presenze tra campionato e Champions, Milik ha fatto scordare in fretta Higuain all'ombra del Vesuvio. Ma il suo infortunio in nazionale ora riapre la questione bomber in casa Napoli e consegna a Gabbiadini un'occasione importante per dimostrare a Sarri e ai tifosi le sue qualità. Per l'ex blucerchiato è giunta l'ora della verità. Per continuare a tenere il Napoli in scia alla Juve servono numeri da top player e tanti gol. Dopo tanti mugugni e panchina, dunque, per il Gabbia è arrivata l'occasione che aspettava. Con Higuain alla Juve e Milik sotto i ferri per il crociato rotto, Manolo avrà la possibilità di vestire i panni del titolare per la prima volta da quanto è arrivato a Napoli. Un'occasione importante, che l'ex della Samp dovrà sfruttare a suon di gol. Finora il suo impiego in azzurro è stato col contagocce e il bottino magro. Ma ora è giunto il momento di dimostrare di meritarsi il posto al centro dell'attacco di Sarri. Nonostante la corte di molti club, questa estate Gabbiadini ha scelto di restare a Napoli per giocarsi le sue chances. E adesso è arrivato il momento della verità. A gennaio, se le cose non dovessero andare bene, potrebbe infatti arrivare Pavoletti a rubargli il posto. Un film già visto, con tanta panchina nel futuro. Servono gol e servono subito. In questa stagione per Manolo le presenze sono 7 e i gol uno solo. L'anno scorso ha chiuso a 30 presenze e nove reti. Serve un salto di qualità per convincere tutti e conquistare Napoli.
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Nel mirino azzurro ci sono anche alcuni svincolati come Adebayor, Klose, Anelka, Berbatov, Chamakh, Bendtner e Osvaldo Allarme rosso in casa Napoli dopo il grave infortunio a Milik. Il polacco dovrà stare fuori per un lungo periodo e i dirigenti azzurri stanno già sondando il terreno a caccia di un sostituto. Per gennaio il primo nome sulla lista è quello di Pavoletti, per cui ci sarebbe già un accordo verbale con Preziosi. Ma non è da escludere anche l'ipotesi di uno svincolato da scegliere tra Adebayor, Klose, Anelka, Berbatov, Chamakh, Bendtner e Osvaldo. L'impressione è che i dirigenti azzurri potrebbero temporeggiare fino a gennaio per riempire la casella vuota in attacco. Con Milik fuori almeno quattro mesi, Sarri infatti dovrà fare a meno del bomber polacco, ma potrà contare su Gabbiadini & Co. Una soluzione tatticamente diversa, ma già testata con buoni risultati in qualche occasione. Molto dipenderà dalla resa del tridente senza Milik. Se qualcosa dovesse incepparsi nell'ingranaggio azzurro, occorrerò correre subito ai ripari. Il nome per gennaio è quello di Pavoletti, che piace molto a De Laurentiis e a Sarri. Stando a Paolo Bargiggia, gli azzurri avrebbero già un accordo verbale con Preziosi per portare a Napoli l'attaccante e la trattativa può essere chiusa molto rapidamente. In alternativa, per tamponare il problema, sotto il Vesuvio nel frattempo potrebbe anche arrivare uno svincolato. In questo caso i nomi caldi sono quelli di Adebayor, Klose, Anelka, Berbatov, Chamakh, Bendtner. Nella lista ci sarebbe anche Osvaldo, ma questa soluzione sembra più complicata vista la situazione del calciatore. Le soluzioni ci sono. Ora occorrerà attendere le mosse di AdL e la resa del tridente senza Milik.
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Per Arek Milik si prospettano quattro mesi di stop. Il quotidiano polacco Przeglad Sportowy sottolinea che il giocatore ha rimediato una rottura parziale e non completa del crociato anteriore del ginocchio sinistro. Quest'ultimo scenario avrebbe significato un infortunio ancora più duro e tempi di recuperi molto più lunghi. L'attaccante classe '94 potrebbe tornare in campo quindi a metà febbraio. Ricordiamo, però, che l'ex Ajax è in arrivo in Italia ed il Napoli effettuerà ulteriori esami per poi procedere eventualmente con l'operazione a Villa Stuart.
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Un normale sabato sera durante la sosta per le nazionali rischia di devastare la stagione del Napoli. Fase finale del primo tempo di Polonia-Danimarca, con i padroni di casa già avanti per 2-0, quando Milik in un duello con Vestergaard resta a terra, sofferente al ginocchio sinistro, riuscendo però poi a rialzarsi ed a terminare addirittura il primo tempo senza forzare. Nella ripresa non torna in campo e dalle immagini televisive si sospetta di una semplice contusione. In realtà l'attaccante classe '94 del Napoli avverte dolore, si diffondono subito sospetti su una torsione innaturale del ginocchio per un interessamento dei legamenti che viene confermato dagli esami svolti dopo la gara: "Danni al crociato anteriore del ginocchio sinistro e probabile operazione. Nelle prossime ore farà subito ritorno a Napoli", questo quanto diffuso dall'ufficio stampa della nazionale polacca. Stop che si preannuncia lunghissimo e per il Napoli non poteva esserci notizia peggiore. Il brutto infortunio arriva a grande distanza da gennaio, in un ruolo chiave e forse l'unico che non ha tante alternative. Va soprattutto ad abbassare il livello, considerando che il polacco aveva sbaragliato la concorrenza di Gabbiadini, e a dimezzare sostanzialmente le scelte a disposizione di Sarri, avendo due attaccanti in rosa per un solo posto. Ci sarà una fase di riflessione, ma difficilmente la società interverrà per uno svincolato tenendo conto che non ci sono grandi opportunità. La soluzione dovrà arrivare dal campo: Sarri dovrà rispolverare quell'idea abbozzata in ritiro con Callejon o Mertens falso nueve, almeno quando ci sarà da dare un turno di riposo a Gabbiadini. Almeno fino a gennaio. Fonte:tuttonapoli.net
Sabato, 08 Ottobre 2016 14:02

Verso Napoli-Roma

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