Un lieve lassismo che stava per rimettere in gioco la Fiorentina, ma l vantaggio di tre gol era ben saldo. Così come il dominio assoluto dei ragazzi Di Conte per almeno 70',farà certo bene il tecnico leccese a ricordare che oggi le partite ne durano almeno 95', ma prima si è visto un Napoli quasi stellare, padrone del campo, del gioco, dominatore della partita che non ha concesso nulla alla Fiorentina. Gli si perdoni il flebile calo nel finale, si era in Toscana e non a Manchester.
Un triplete bello secco, sottoscritto da tre dei nuovi acquisti: De Bruyne, il debuttante Hojlund e il rituale gol del difensore, Beukema. Tutto ciò ha un significato importante: servivano rinforzi per curare la leggera astenia da gol, a scudetto vinto certo, e che i nuovi innesti sono di indiscutibile qualità Conte non se l'è fatta dire due volte e ha gettato subito nella mischia il danese da poco giunto a Castelvolturno. La diesa anche ha retto bene, eccetto il finale quando la Fiorentina ha creato una sequenza di palle gol che potevano mettere apprensione al tranquillo vantaggio azzurro. Dopo una piccola sbavatura è stato salvifica nel finale una piedata di Milinkovic Savic.
Ma a parte la breve e volenterosa riscossa finale dei ragazzi di Pioli abbiamo assistito ad un Napoli che indossa con orgoglio il tricolore sulla maglia. Il mercato ha dato grandi garanzie ed investimenti di assoluto livello. Per ora va più che bene, poi gli azzurri sono attesi da un epocale tour de force nel giro di una ventina di giorni. Un passo alla volta.
Tre gol e superiorità mai in dubbio- Conte non se le fa mandare a dire e schiera subito Hojlund titolare, un encomio in fiducia al nuovo acquisto e magari pure, a pensar male, una momentanea bocciatura per Lucca, che comunque avrà modalità e empi per crescere e magari esplodere. Ennesimo malanno muscolare, stavolta tocca a Meret lasciare al posto al debuttante Milinkovic-Savic.
Napoli imbattuto a Firenze da 7 gare, 4 vittorie e 3 pari. Un ottimo biglietto da visita, rispettato al cento per cento per come ha saputo mettere in discesa la gara.
L'avvio degli azzurri è piratesco. Arrembante, e si meritano subito un rigore. Realizza De Bruyne, trasformazione all'altezza del suo blasone. Ma i giochi sono appena iniziati. E' Spinazzola a servire un profondo assist ad Hojlund che concretizza con un palo rete da centravanti d'autore. Lo strapotere del gruppoCconte è evidente, solo nel finale di tempo la Viola in un paio di occasioni ci mette il pepe e porta qualche pericolo in area azzurra. Probabile però un fisiologico calo, alimentato dal doppio vantaggio del Napoli. Si va al riposo sugli allori.
Nella ripresa cala il sipario con un delizioso appoggio di Anguissa e Beukema che si fa trovare a due passi da De Gea e non sbaglia, il 3 a 0 è un game over lapidario.
Se non fosse per il gol della bandiera realizzato da Ranieri con la complicità di Milknovic Savic, non al meglio della reattività, per il il primo gol incassato dagli azzurri in tre gare. Il portierone serbo si riscatta però con un salvatutto in un inquietante vis a vis. Il finale è tutto viola ed il Napoli conclude col fiatone. Ma ormai i giochi erano fatti. Succede che con un netto vantaggio poi ai abbassi la guardia. Bene però che Conte lavori anche su questo aspetto.
La qualità dei nuovi acquisti- De Bruyne è il campionissimo che forse mancava, dopo il doloroso addio di Kvara, Beukema è un centrale affidabile, Hojlund è l'attaccante alternativo a Lukaku di cui la squadra aveva assoluto bisogno. E perchè il belga spegne la candelina delle 32 primavere, e per qualche discontinuità nella passata stagione. Ma soprattutto perchè fra campionato, Champions, Supercoppa e Coppa Italia ce n'è da faticare eccome serve non solo la qualità ma tanta quantità le alternative. E non si dimentichi il ritorno di Elmas, legatissimo alla maglia azzurra il macedone, è un jolly che può ricoprire vari ruolu fra centrocampo ed attacco. si ricordi il suo apporto nell'anno della scudetto di Spalletti.
Un mercato esemplare?- Ritornando alle elucubrazioni di prima, i nuovi innesti sinora appaiono tutti di grande valore, prime donne, giocatori da grande salto di qualità. Manna ha lavorato bene, talvolta con un briciolo di lentezza nel chiudere ma alla fine i nomi, quelli buoni, complimenti eccome sono arrivati. Fra quelli della vecchia guardia, un encomio particolare ad Anguissa, protagonista in una prestazione maiuscola, e la grande sicurezza che Buongiorno garantisce al reparto arretrato.
E ora Manchester- Giovedì sera-giorno inedito per la nuova Champions-il Napoli disputerà una partita che comunque vada sarà destinata ad entrare nella storia azzurra. Diceva il compianto Emiliano Mondonico, "non è questa la partita da vincere", senza voler essere pessimisti non gli si può dar del tutto torto, anche se il City dei mesi primaverili ed estivi non era la corazzata di qualche tempo fa. E quindi, che la si provi a vincere. Col vantaggio di partire da sfavoritissimi. E mica è poco.
(Foto fone Fan Page).