Como al Maradona con grande personalità. Ha fiorato il colpaccio. Caratteristica che è mancata del tutto al Napoli. Ospiti spavaldi e senza timore, azzurri pasticcioni ed inconcludenti. Troppo leggeri in fase offensiva. Poche e banali le occasioni da gol per il Napoli, che ha pure rischiato di perdere se non fosse stato per l'ennesima impresa di Milinkovic Savic che ha neutralizzato il secondo rigore in altrettante gare di fila. Portierone da record, dello squadrone vincente solo un lontano ricordo. Aspettando le altre, le dirette concorrenti, il gruppo conte allunga sulla §Roma di un misero punticino.
A far venire i brividi, oltre al non gioco, ancora due infortuni probabilmente anch'essi di origine muscolare. E quando mai no. Proprio nel giorno del rientro dell'attesissimo Rrahmani e con Lobotka in rampa di lancio, vanno al tappeto Gilmour e Spinazzola. Insomma, l'infermeria non si svuota, uno o due ne recuperi ma altrettanti ne perdi. Con l'augurio che non si tratti di nulla di grave ad appena 72 ore dalla super sfida Champions con l'Eintracht.
Nessun azzurro s'è esaltato ed ha meritato particolari encomi, se non il gigante che difende i pali, salvatore ancora una volta di una Patria senza logica. Promossi anche i centrali difensivi. Non hanno inciso più di tanto Mc Tominay ed Anguissa, che purtroppo si sono dovuti sacrificare dopo l'uscita el play maker scozzese. Anonima e di poco peso la serata di Hojlund, anch'egli smarrito, poco assisito dai compagni ma privo di inventiva e proposizione. Come spesso accade, Neres quando parte titolare non brilla come quando subentra. Anche i ripetuti cambi hanno prodotto poco. Anche per grande merito di un Como, che non chiamatelo più sorpresa ma ormai certezza. Maiuscola la serata degli uomini di Fabfragas, che non hanno concesso spazi al Napoli, e hanno spento sul nascere ogni tentativo di costruzione degli sciagurati azzurri. Benino solo la difesa, Buongiorno e Rrahmani hanno fatto discreta guardia.
Uno 0 a 0 vuoto per il Napoli- Il Como perde subito Kempf. Gli azzurri aprono le danze all'insegna del disordine e della difficoltà nel giocare la palla, meriti deli lombardi ma defaillance soprattutto di propria manovra. Poi Milinkovic ti procura un rigore con una maldestra uscita. Ma si riscatta entrando nella leggenda, il portiere serbo, che respinge anche il tiro tutt'altro che irresistibile di Morata. Secondo penalty consecutivo disinnescato e ben sesto sugli ultimi 10 calciatigli contro, fra Torino e Napoli. Senza nulla togliere all'infortunato Meret che spesso ne ha presi di rigori, però Savic dagli 11 metri è quasi imbattibile.
Ma l'impresa di Milinkovic non basta a dare la scossa ad una squadra sotto ritmo, con la non regia di Gimour e l'indubbia qualità dei gruppo Fabregas che spezza ogni tentativo di manovra quasi sul nascere. Per completare la serataccia arriva pure l'immancabile infortunio muscolare, stavolta tocca proprio al sopracitato scozzese lasciare il campo. A seguire getta la spugna pure Spinazzola. E preparazione ed operato di staff atletico e medico a questo punto diventano una totale debacle, con una serie interminabile di malanni muscolari che ormai aumentano di gara in gara. Entra Elmas. Ma poco cambia.E' sempre il Como a trattar meglio il pallone.
Spinazzola fuori dunque ed entra Gutierrez. Ma è il Como a dominare, il Napoli appare sempre più ingolfato. Appena un assolo di Politano. Qualche mezzo assalto nel finale. Troppo poco per sentirsi capolista. Una giornata da dimenticare, di ordinario disordine e appena un punto ed ora il rischio di subìre un sorpasso. Alla fine il maggior rammarico ce l'ha Fabregas, per il rigore sprecato e la superiorità nelle trame dei suoi diavoletti.
Infortuni sarebbe ora di far saltare qualche testa- Contro il Como due kappao muscolari Gilmour e Spinazzola. Il momento si fa quasi drammatico, con l'incombenza fra poche ore di una fondamentale sfida champions per annaffiare le speranze di superare la prima fase. Non si sa delle condizioni e dell'evoluzione dell'acciacco di Gimour ma con Lobotka che non ha ancora in 90' nelle gambe, e con l'assenza di De Bruyne Conte dovrà inventarsi un nuovo centrocampo.
Mai negli ultimi anni gli azzurri erano stati così falcidiati dai malanni ai muscoli. Il preparatore atletico, in parte lo stesso Conte come allenatore e soprattutto lo staff medico, capitanato dal dottor Canonico dovrebbero seriamente render conto al presidente De Laurentiis che da voci di corridoio si apprende essere molto preoccupato ed anche innervosito per i pezzi persi per strada. Nostalgia per gli anni record sotto l'egida del dottor Alfonso De Nicola che le ultime voci davano al sole della penisola arabica, mentre Adl commetteva due errori madornali: perdere un fuoriclasse nel suo genere ed assumere un cardiologo, appunto Canonico, per prendersi cura di muscoli ed ossa dei calciatori. Ma a parte discorsi di ordine tecnico, i fatti parlano chiari. E negli allenamenti e nella fase di prevenzione qualcosa, anzi molto, non funziona. Farebbe bene Adl ad imporsi e sostituire qualche figura. Che cada qualche testa, di questo passo rimarranno in pochi fuori dall'infermeria.
Ma questo Napoli è o meno da scudetto- Dopo la prova scoppiettante con l'Inter, gli azzurri hanno faticato molto a Lecce e vinto una partita in parte sporca e ci sta, peggio contro il Como, nonostante comunque la grande differenza di valori fra i due ultimi avversari. L'Inter oggi sembra più in palla, organizzata, cattiva ed offensiva del Napoli, giudizio sospeso sul Milan dopo il mezzo passo falso col Pisa, meraviglia la Roma un punto dietro ma in attesa di giocare. La banda Gasperini è in parte una grande sorpresa, bisogna capire se alla lunga durerà. Cert'è che gli azzurri appaiono almeno di una spanna sotto le due milanesi, i dei rossoneri se non altro perchè liberi dalle Coppe. A proposito di Europa, con questa frequenza di infortuni e l'inevitabile rosa rimaneggiata, sarà difficile per conte restare competitivo su più fronti.
(Foto fonte Espansione Tv).