Seconda partita consecutiva al Maradona in tre giorni senza un gol all'attivo. Doppio 0 a 0, dopo quello con il Como. Non s'è subìto, ma neppure gettato una palla in rete. E seconda prova deludente sul piano del gioco, soprattutto nella fase offensiva. Anche i numeri europei sono alquanto impietosi. Quattro partite,, altrettanti punti: una vittoria, un pari e due sconfitte, ma con una differenza reti di meno cinque che non lascia presagire nulla di buono. Da ora in poi, se si vorrà tentare un tutto per tutto ai play off, il gruppo Conte lo dovrà intentare innanzitutto in campo, a cominciare dal prossimo turno, ancora casalingo e contro una modesta squadra Azera.
Ma a parte la costruzione di azioni importanti e redditizie, preoccupa anche l'aspetto psicologico di una squadra che sul piano della grinta, della voracità, della determinazione non convince. Quella che era la maggior caratteristica del lavoro di Antonio conte, attributi, coraggio, il non mollare mai, è in questo Napoli solo un lontano ricordo. in realtà è della scorsa primavera, sebbene arrivò un fantastico scudetto poi, che la foga agonistica del Napoli è in doloroso calo. Nelle ultime uscite, solo contro l'Inter s'è gettata in campo quella forza emotiva che avrebbe dovuto essere la miglior garanzia del tecnico leccese.
Contro gli ordinati ma non eccelsi nè impavidi crucchi, Conte si è ancora affidato al classico, e storico, 4-3-3, divenuto all'improvviso quantomani improduttivo. Se qualcuno criticava il precedente modulo, il 4-1-41, oggi pesa sin troppo l'assenza dei piedi fini, fatati, di indiscussa classe di De Bruyne. Un infortunio che oggi appare catastrofico, forse incolmabile. E nel prossimo turno di campionato si va a Bologna, a render visita ad una squadra in forma smagliante.
Noia e sbadigli sugli spalti, poche emozioni, la danza del gol non basta- Elmas si distingue da subito in quanto a vivacità, nessuno è duttile e incline alla metamorfosi tattica come lui. Per il resto però il ritmo è blando, quasi soporifero. Il Napoli ha evidenti difficoltà di giro palla e manovra, i tedeschi non si spolmonano più di tanto per farsi belli. Errori e leggerezza da una parte e dall'altra. Il primo tempo si chiude con un nulla di fatto. Azzurri poco offensivi, improduttivi e deludenti nel complesso.
Nel secondo tempo è ancora la fascia destra del Napoli a spingere di più. Entra Neres per Politano. Gli azzurri provano a spingere sull'acceleratore. Rischiano qualcosa, ma poi Anguissa ha sui piedi la migliore occasione della partita, e gli manca la rapidità d'esecuzione. Intanto, è entrato Lang e si fa valere. Pure Mc Tominay spreca una ghiotta chance, per lo scozzese una serata anonima, non ai suoi soliti livelli. Nel finale si vede finalmente anche il centravanti danese con una zampata che poteva aver maggior fortuna. Nel complesso, una partita anonima, uno 0 a 0 con nulla dentro che non smuove nè la colassifica nè il morale.
Anemìa in attacco. E' allarme- Checchè ne dica Conte, nella conferenza stampa pre-gara, una difficoltà realizzativa esiste. E pesa. Doppia esibizione senza neppure un centro all'attivo al Maradona. Di fronte Como ed Eintracht, due valide squadre ma c'è anche molto di meglio. E la palla non è entrata. Hojlund contro i tedeschi non si vede nè si sente. Prova a sgomitare in area ma è sempre anticipato. Solo nel finale un tiro. Ma è da un paio di partite che il talentuoso danese è poco presente. Dopo un avvio di stagione da spaccare avversarie e mondo intero, sembra involuto. Probabile che il solito malanno muscolare abbia lasciato qualche strascico, ma più che altro è la mancanza di De Bruyne, dei suoi tagli, della sua fine e imprevedibile assistenza che pare aver zavorrato il puntero. Conte dovrà trovare una formula magica per innescarlo al meglio nel 4-3-3, ritorno al modulo scudetto, perchè per rivedere Kdb ci vorranno almeno quattro mesi. Ma mancano anche i gol degli esterni. Politano per esempio è all'asciutto da sette mesi e Neres non sembra aver molta confidenza con il gol. Un grande problema oggi è un Napoli asfittico. Benchè il primo posto in classifica decantato da Conte.
La condizione fisica non eccelle- Non corre come dovrebbe questo nuovo Napoli. E' come se fosse una squadra debilitata, sicuramente i continui ed interminabili infortuni fanno sì che anche chi gioca o subentra talvolta non sia al top della forma atletica. Lobotka si è dovuto sacrificare per circa 70', non era quello dei tempi migliori ma in chiave futura è almeno una buona notizia. Il Napoli dovrà ritrovare muscoli e fiato, e svuotare l'infermeria, altrimenti lo diciamo da ora la stagione andrà in negativo.
La squadra non regge un calendario così fitto- Non sembra un Napoli all'altezza del doppio impegno. Non è, come detto, spumeggiante sul piano della forma atletica e i cambi sono contati, la rosa risicata per i tanti, troppi, imperdonabili infortuni. Se non si svuota l'infermeria, Conte sarà costretto a una dolorosa scelta. Non si può trascurare certo il sogno europeo, ma se non hai tanti e validi uomini per giocare ogni tre giorni rischi di collezionare brutte figure in Italia e all'estero. Allo stato attuale, gli azzurri stentano troppo a reggere campionato e Champions. Nelle ultime settimane un solo acuto, la vittoria sull'Inter poi una sequenza imbarazzante di figuracce (Torino ed Eindhovhen), una risicata vittoria a Lecce, poi il vuoto. O comunque un piattume che non onora il tricolore che si indossa sulla maglia.
(Foto fonte Napoli Magazine).