Sabato, 25 Ottobre 2025 17:52

Capolavoro Napoli, primo con lode. Ragazzi che orgoglio e che palle!

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Se dici 3 a 1. Ci credo o no. Sarà vero. Ma per l'Inter forse. Macchè, i Bauscia sono quelli che li hanno presi quei tre. E che gol.

Tre grandi bellezze stendono un'Inter sbarcata al Maradona con tutti i favori del pronostico tranne due. L'imprevedibilità del gioco del calcio e l'orgoglio ferito del Napoli, martoriato ed umiliato dai sei gol subìti in terra d'Olanda. Dapprima un rigore perfetto di Kdb-purtroppo infortunatosi nella battuta, ancora muscoli e che cribbio!-, poi uno dei centri più spettacolari di Mc Tominay nella sua storia in azzurro e la perla finale di Anguissa. Che si è destreggiato con maestria e potenza in una difesa dell'Inter che nell'occasione aveva la testa fra le nuvole. 

Inter che era reduce da 7 vittorie consecutive, il Napoli da due sconfitte, una serata d'autunno in salita per gli azzurri, dopo due prove no, fra Torino e soprattutto Eindhoven. La corsa finale di Antonio Conte sotto la curva ne è l'emblema, la fotografia perfetta di una serata magica. forse, indimenticabile e chissà no decisiva per le sorti del Napoli, Perchè dopo una vittoria di questa fattura, si potrebbe ritrovare quell'autostima e quella consapevolezza di forza che negli ultimi tempi stava mancando. Un gran Napoli quindi. Tosto, coraggioso, abbastanza organizzato in difesa nonostante il potenziale offensivo degli avversari, raffazzonato in attacco con Neres che si è dovuto adattare al ruolo di falso nueve, vista la bocciatura da penna blu per Lucca, troppo acerbo sinora.  Hanno giocato tutti bene gli azzurri, in evidenza certo lo scozzese e il camerunense, ma per nominarne un altro impeccabile la partita di Juan Jesus, convincente quella di Buongiorno, al quale va perdonato un ingenuo fallo di mano sul rigore.

Il Napoli è stato umile e forte, tanto forte, di testa. Qualità che sono mancate ai ragazzi di Chivu. L'Inter è stata molto insidiosa in attacco, ma leggera e svagata nella fase difensiva, poco cattiva e quel pizzico di presunzione è stato forse il colpo di grazia. Tre episodi da rammarico per i nerazzurri: il rigore del Napoli tutt'altro che netto, e due legni colpiti a portiere battuto. Ma come si suol dire, i pali servono per sorreggere la rete. Unica nota dolente in una notte d'oro, un acciacco muscolare per De Bruyne. E per come è uscito non sembra un malanno da poco. Ancora una volta i muscoli.

Da sottolineare che a bastonare l'Inter è stato un Napoli in perenne emergenza, privo di Hojlund, Lobotka, Meret (che avrebbe dovuto giocare titolare) Rrahmani, e che ha perso per strada il fuoriclasse belga. 

Un Napoli che non vedevamo da tempo, partita quasi perfetta- L'Inter parte forte e subito crea tre palle gol, sull'ultima Milinkovic ipnotizza Lautaro. Mentre il Napoli suda per creare trame di gioco propositive e fruttuose. Ma poi il coraggio vien giocando, il gruppo Conte si fa avanti e si guadagna un rigore. Kdb realizza alla sua maniera ma nel penalty si infortuna, ancora un muscolo che cede. Iattura muscolare. Pure lui va a far numero nella già affollatissima infermeria. Entra Olivera. Con Spinazzola che scala in avanti. Diego da lassù, traversa Inter Bastoni, poi palo Dumfries. Inter in attacco a testa bassa, veemente, la difesa azzurra va in affanno e scricchiola però regge fino all'intervallo. Rischia ma riesce a metterci varie pezze. 

Ripresa con l'Inter in parte padrona del gioco e molto offensiva e pericolosa, ma è di rimessa che i nerazzurri prendono la botta decisiva. Contropiede micidiale, lancio lungo per Mc Tominay che la lascia rimbalzare fuor d'area, coordinazione, potenza del tiro nonchè precisione sono degne della sua fama. Due a zero e terzo gol in pochi giorni per lo scozzese. Intanto, un guaio lo combina subito dopo Buongiorno che a braccia larghe consegna il pallone dagli 11 metri a Calhanoglu che riapre la partita. Siamo sul 2 a 1. Troppo ingenuo quell'estremità goffa di Buongiorno, per uno della sua esperienza. 

Se il gol di Mc Tominay è stato bellissimo, non lo è da meno quello del 3 a 1 di Anguissa. Inter colta di sorpresa, assist di Neres e cavalcata vincente con prodezza balistica del camerunense. Tre a uno. A quel punto il Napoli si compatta, intrepido e gasato e regge con quantità, cazzimma e ordine sino al fischio finale. Una gara su cui hanno influito alcuni episodi, anche discussi, ma che annuncia al popolo azzurro la rinascita del loro amato Napoli.

Kdb ko, è mai possibile che siamo al record di problemi muscolari...-  Pensate se fossero tutti disponibili. Ma che Napoli sarebbe. Alcune assenze sono riconducibili a pura sfortuna vedi Lukaku e Meret. Ma le altre non possono non far storcere il naso e si ritorna a un discorso ormai trito e ritrito. Ne recuperi uno, vedi Buongiorno, e ne perdi due, sempre per crac muscolari, Hojlund e De Bruyne. Conte e il suo staff dovrebbero assolutamente rivedere i carichi e la preparazione, perchè di questo passo potrebbe diventare pura utopia vedere la squadra al completo. Quanta nostalgia per i tempi del dottor De Nicola.  

A voler essere malvagi o quantomeno cinici ci si permetta una riflessione di ordine tecnico. l'assenza di De Bruyne per le prossime gare potrebbe costringere Conte a ritornare all'agognato 4-3-3 il modulo dello scudetto e quello magari più adatto a questa squadra, con l'augurio ovvio di rivedere presto il belga in campo. 

Un caso per Hojlund, ma che stranezza- Il centravanti, uomo del momento, ha dato forfait alla vigilia della partita di Torino per "affaticamento muscolare". Normalmente se si tratta di un accumulo di acido lattico si risolve in pochi giorni, sembra strano che da una settimana non l'abbia ancora smaltito. Qualche malalingua sussurra che si tratterebbe di un acciacco più insidioso, ma del quale non s'è voluto render pubblico nulla per non alimentare polemiche sui troppi infortuni simili. Ma sono solo ipotesi. C'è da godersi il primato in classifica ed una sfavillante vittoria sulla lanciata Inter. Meglio di così. Ma in chiave futura che si ponga più attenzione a molti aspetti del lavoro settimanale.  

(Foto fonte Napoli magazine)

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Enzo Famiglietti

Nato a Napoli alla fine degli anni sessanta.Inizia la sua carriera giornalistica a metà degli anni novanta presso il quotidiano sportivo di breve durata Campania Sport e poi diventa redattore alla Verità di Napoli-Napoli più, dove si occupa delle pagine dedicate al Napoli ed anche dell'impaginazione delle altre sportive. Ma la sua passione resta il calcio. Negli anni successivi collabora, come redattore, al Corriere del Pallone e negli anni recenti a vari siti web Per sempre Napoli, 87 tv e successivamente ilcuoreazzurro.it

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