Sabato, 26 Novembre 2016 17:25

Analisi Tattica del Sassuolo

Scritto da
Vota questo articolo
(0 Voti)

Il Sassuolo di Mister Di Francesco, con il suo collaudatissimo 4-3-3, è una squadra molto equilibrata, con principi di gioco molto ben definiti. Andiamoli ad analizzare secondo le fasi di non possesso e di possesso-palla; ha una serie di alternative per ruolo, un’età media abbastanza giovane e, sporadicamente, ha adottato il 4-2-3-1, il 3-5-2 ed il 3-4-1-2 disponendosi “a specchio” rispetto ai suoi avversari (Lazio ed Atalanta); recentemente il mancato passaggio dalla fase a gironi a quella ad eliminazione in Europa League potrebbe rappresentare un’ulteriore difficoltà per il Napoli, data la voglia di rivincita della compagine  modenese.

Ma partiamo dalla fase di non possesso dei neroverde.

Inizialmente, con squadre che adottano l’impostazione della manovra in zona centrale, si nota un cambiamento di posizione delle due ali esterne, che si abbassano e si stringono molto verso il centro andando a formare un 4-3-2-1 molto stretto, in grado di aggredire molto bene le linee avversarie, invece, allorquando l’azione si sviluppa sulle fasce, lo schieramento in fase difensiva si modifica in un più classico 4-4-1-1, per coprire in maniera più efficiente i contropiedi avversari, l’esterno lato-palla si abbassa sulla linea dei centrocampisti, con l’esterno lato debole che invece si posiziona alle spalle della punta centrale. Questo schieramento in fase di non possesso però subisce un ulteriori modifiche a partita in corso, allorquando il Sassuolo riesce a portarsi in vantaggio la squadra si schiera con 4-1-4-1, con Magnanelli posizionato tra le linee di difesa e centrocampo, ed i due attaccanti esterni che si abbassano come esterni di centrocampo. Durante la fase di non possesso, la squadra di Di Francesco crea sempre una grande densità intorno alla zona della palla, con una pressione mirata al recupero immediato del possesso, e mantenendo allo stesso tempo alcuni giocatori, principalmente Defrel e Berardi oppure Politano, in posizione offensiva per sfruttare le eventuali transizioni positive. Quando poi gli avversari gestiscono il pallone nella propria metà campo, oltre allo stesso Defrel, i giocatori che effettuano maggiore pressing sono i due interni di centrocampo, Pellegrini e Biondini, avanzando a volte anche fino al livello degli attaccanti. Si nota però che Pellegrini e Biondini effettuano pressing in maniera alternata, in base a chi è il più vicino alla palla, in modo da mantenere comunque un equilibrio tra i reparti.

Passiamo ora ad analizzare la fase di possesso palla della squadra modenese.

Il gioco del Sassuolo si sviluppa sin dalla linea difensiva, con i due difensori centrali che si alternano nel lavoro di impostazione, con l’altro che rimane in copertura dell’attaccante avversario, nonostante non ci sia uno dei due con il compito fisso di costruzione del gioco, si nota che tra i due quello che maggiormente gioca il pallone con i propri compagni è Acerbi, che non disdegna nemmeno lo spingersi in avanti a volte, con Cannavaro che il più delle volte rimane in copertura.

Dalla linea difensiva il pallone viene o giocato su un centrocampista, il più delle volte su Magnanelli, che si abbassa sempre in appoggio, oppure viene immediatamente verticalizzato verso gli attaccanti, spesso con combinazioni lungo-corto-lungo per permettere un disallineamento dei reparti avversari, i due esterni bassi, invece giocano più alti rispetto ai loro compagni di reparto, con licenza di spingere in avanti in maniera alternata, tra i due è l’esterno di destra, Lirola quello che più ha caratteristiche di spinta, infatti spinge in maniera più insistente rispetto al suo collega Peluso.

I tre centrocampisti invece hanno un doppio compito: cioè fornire un appoggio ai compagni in possesso di palla e pressare immediatamente gli avversari in caso di perdita del possesso. Come già detto in precedenza, Magnanelli si abbassa spesso a ricevere palla dai due difensori centrali, per poi impostare il gioco, i due interni invece si allargano sulle fasce, dando ampiezza alla squadra e creando una triangolo laterale di gioco, insieme all’esterno basso e all’esterno di attacco.

Con questo spostamento di uno tra Biondini e Pellegrini verso l’esterno, nella zona laterale del campo si crea spesso grande densità, che permette al Sassuolo di avere tante alternative nella costruzione del gioco, che comunque si sviluppa principalmente in verticale, sfruttando i movimenti delle ali.

I due attaccanti esterni infatti cercano continuamente la profondità, essendo loro i destinatari principali delle verticalizzazioni. Tra i due esterni però, si nota che il più cercato dai compagni è senza dubbio Berardi (oppure Politano in assenza del forte attaccante calabrese), al quale viene spesso affidato il compito di rompere l’equilibrio difensivo avversario con un dribbling oppure con un taglio in profondità. Oltre a questo, i due esterni d’attacco inoltre compiono un movimento verso la porta, cioè verso la zona centrale, favorendo in questo modo le avanzate degli esterni. Questo si nota sopratutto a destra, ed infatti in alcuni momenti della partita la posizione di Lirola, esterno destro, è talmente avanzata che Politano o Berardi sono costretti a giocare quasi da trequartista, alle spalle della punta centrale. Infine, un altro compito delle due attaccanti laterali è quello di giocare in velocità il pallone in fascia con la collaborazione delle mezzali e degli stessi terzini, che si sovrappongano costantemente, e vengono liberati al cross in area con frequenti triangolazioni.

Anche l’inserimento dei giocatori dalla panchina consente al Sassuolo di vincere le partite, perché sono proprio i giocatori subentrati gli autori dei gol, ma anche per le varianti tattiche che portano al gioco. Matri spesso entra al posto di Ricci, e va a posizionarsi come punta centrale, con Defrel spostato in fascia, tale innesto porta vivacità nell’attacco del Sassuolo, con i due esterni che spesso si invertono di posizione, e con Defrel che si accentra spesso, quasi come seconda punta centrale, differentemente da come è solito fare Ricci, permettendo così a Peluso di spingere con maggiore intensità; a volte è lo stesso Matri che si sposta in una posizione più laterale per ricevere palla lasciando a Defrel e Politano il compito di attaccare lo spazio centrale lasciato vuoto.

Politano inoltre aumenta ancora di più il suo raggio d’azione, spostandosi da un fascia all’altra e giocando quasi da trequartista, sopratutto nei momenti in cui Defrel affianca Matri in posizione centrale. Allorquando entra Sensi al posto di Biondini assistiamo ad una diversa interpretazione del ruolo, con Sensi molto più tecnico e propositivo in avanti. Lui si posiziona come interno di sinistra, spostando quindi Pellegrini come interno di destra.

Letto 2010 volte
« Novembre 2024 »
Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30  

Disclaimer

Alcune immagini presenti su questo sito sono attinte da Internet e quindi valutate di pubblico dominio.
Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarlo alla redazione indirizzo e-mail, info@ilcuoreazzurro.it che provvederà prontamente alla rimozione delle immagini utilizzate.
N. B. ilcuoreazzurro.it non è responsabile delle informazioni contenute in eventuali link che si riferiscano a collegamenti esterni.
La collaborazione viene accettata, ad insindacabile giudizio della direzione, a titolo completamente volontario e gratuito.

Mettiti in contatto

Indirizzo: Via G.Porzio, Isola G5 Centro Direzionale – 80143 Napoli

Tel: +39 338 3594920

Email: ainc1972@libero.it

Information

© CUORE AZZURRO All rights reserved P. IVA 08691361219 - Iscrizione al registro ROC n. 30299 - REA n. NA-978435 - Cookie Policy - Privacy Policy
Capo Redattore: Mario Passaretti
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Napoli n. 91 del 05/12/2007
Direttore responsabile: Mario Passaretti
email redazionale: redazione@ilcuoreazzurro.it - - Cell. 3341387831