A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio Umberto Chiariello, è intervenuto con il suo editoriale: "Cominciano le semifinali dei Mondiali. Questa sera si parte con un’inaspettata Argentina-Croazia e domani la seconda ancora più inaspettata Francia-Marocco. La polizia francese è in allerta perché si prevedono disordini. Due semifinaliste annunciate e due assolutamente no. Argentina e Brasile erano chiamate, così come Francia e Portogallo o Spagna. La Croazia è stata colpevolmente sottovalutata, sono vicecampioni in carica. È vero, Modric ha 37 anni, ma sta invecchiando bene a differenza di Cristiano Ronaldo colpito anch’egli dalla hubris che caratterizza anche Andrea Agnelli. Cristiano Ronaldo non si rende conto che l’eternità gli sarà data quando finirà di giocare, vedremo se entrerà tra i primi della storia -per me neanche tra i primi 10- a differenza di Messi. Indiscutibilmente un fuoriclasse che ha coltivato soltanto l’io. Ho sentito l’intervista di Ibrahimovic che con tutta la sua tracotanza verbale e fisica, il suo imprinting sempre spavaldo, ha detto cose di una maturità straordinaria dove ha anteposto il noi all’io, pur sentendosi Dio. Lui riesce a coniugare le due cose, non come Cristiano Ronaldo e neppure Lionel ci riusciva. Messi sembrava un po’ autistico in certi momenti, quando tutti si univano attorno a Mascherano lui si isolava con lo sguardo fisso del vuoto e io pensavo: ‘Che differenza con Maradona’. Oggi, a 35 anni con 10 anni di colpevole ritardo incarna finalmente il leader di questa squadra. Finalmente ha imparato a capire di dover essere il condottiero del ‘noi’, quel noi che predica anche Luciano Spalletti. L’allenatore del Napoli ha cercato di convincere grandi personalità che non conta partire tra quelli iniziali, ma il contributo che si dà alla squadra. Se c’è una cosa che insegna questo Mondiale è che i fuoriclasse sono determinanti se sanno prendersi le proprie responsabilità, ma all’interno del gruppo. Maradona era amatissimo dai suoi compagni perché non ha mai rimproverato nessuno di loro, aveva la capacità di essere il Dio del calcio con l’umiltà dei poveri. Chi ancora oggi pensa di equiparare Messi e Diego non riesce a capire la differenza tra un calciatore di sistema ed uno di antisistema che ha travalicato il significato del calcio stesso. Sono quei messaggeri nel mondo di bellezza, di arte. Andando a vedere le statistiche sui personaggi più conosciuti della storia, a fine secolo scopriamo che Maradona e Muhammad Ali erano più famosi di Papa Wojtyla: c’è chi sa calciare la palla divinamente, chi sa andare oltre la palla perché entra nell’immaginario collettivo di un pianeta intero. Maradona è planetario, Messi è un fuoriclasse".
Angelo Pisani: "Non si può giocare un campionato falsato, lo sospenderei in attesa di capire il ruolo della Juventus. Io chiederei la radiazione".
A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di Umberto Chiariello, è intervenuto l'avvocato Angelo Pisani, presidente 'Noi Consumatori': "Lo scandalo Juve meriterebbe un intervento deciso delle istituzioni a livello più alto. Sveliamo un segreto: sto scrivendo un libro di 10 capitoli in cui si analizzano 10 violazioni, arbitraggi, dossier, scudetti esibiti, Calciopoli, il caso Sanchez, plusvalenze, reati finanziari. La Juventus è una squadra tra le più antiche, fondata da giovani torinesi che tutto pensavano fuorché sarebbe diventata una brutta immagine per il calcio italiano. La Juventus, in questo momento, rappresenta anche la punta dell’iceberg di un sistema marcio. Se mi sento frodato? Come tifoso, come cittadino, come contribuente sì. Lo scandalo Juventus investe tanti campi, anche quello etico. Molti non tifosi, poi, hanno investito nel titolo Juve pensando di far bene e si sono trovati con un mucchio di problemi in mano. Aspettative? Sulle plusvalenze c’è già uno ‘sconto’, ma le intercettazioni, ulteriori prove, il sistema, tutto il resto hanno dimostrato che non c’è niente di corretto. Se fossi in Chiné sarei ancora più severe e cautelativamente sospenderei il campionato in attesa di capire il vero ruolo della Juventus. Non si può giocare un campionato falsato. Chiederei la radiazione, deve esserci un messaggio forte. Class action? La devono fare coloro che hanno interesse e legittimazione a farlo, in Italia non c’è lo stesso sistema americano. Se non si sospende il campionato, tutto continua, tutto è regolare, dov’è l’irregolarità? Per me, la regola, deve essere tolleranza zero. Il calcio deve ripartire senza ulteriori giustificazioni. Come si può iscrivere in un campionato con un bilancio irreale? Acquistare giocatori quando non si può? Vogliamo ancora far giocare questa squadra e tollerando tutto questo? A chi fa comodo? Va dato un valore di etica, sport, io penso sempre al calcio di Maradona e andrebbe cambiato tutto. Spero solo che la giustizia vada avanti e che si chiarisca una volta e per tutte che lo sport non può essere inquinato. De Laurentiis? Sono due situazioni diverse".
Antonio Petrazzuolo: "Questo mercato di gennaio il Napoli sarà fermo. Di Lorenzo leader taciturno".
A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di Umberto Chiariello, è intervenuto Antonio Petrazzuolo, direttore NapoliMagazine: "Se ce la faccio, voglio realizzare un’intervista al giorno fino al 2 gennaio. Mi metto nei panni dei tifosi e non ho mai condiviso la programmazione ridotta nei giorni in cui c’è maggiore audience: 24-25-31-1 ci saranno sorprese. Zola? È sempre un piacere sentirlo, mai banale nelle sue disamine. Ha sottolineato i meriti di Luciano ed ha valutato eventuali insidie alla ripresa. Ha voluto sottolineare la bravura del Napoli nello scovare talenti che non hanno fatto rimpiangere chi è andato via. Mercato di gennaio? Nell’immediato nulla. Se Demme va via, la soluzione è nello spogliatoio. Credo poco nell’ipotesi scambio fatta nelle ultime ore di Bereszyński per Zanoli. Anche conoscendo Demme ho difficoltà a pensare che accetterà di andar via, chi lascerebbe mai questo Napoli primo in classifica? Nessuno dei ragazzi dà problemi, si lavora a fari spenti sui rinnovi, c’è serenità e massima disponibilità dalle parti. Di Lorenzo? Ricordo il suo primo giorno a Napoli e lui era incantato di arrivare in questa realtà. Ne ha fatta di strada, ha meritato la maglia. È molto serio e taciturno, è chiaro che è un punto di riferimento per la squadra, ma non è un capitano fastidioso, non fa valere i suoi gradi a tutti i costi. Kim? Conta molto la sua volontà. Lui si trova molto bene a Napoli, così come la sua compagna. Mi dispiace che qualcuno al Mondiale abbia voluto sottolineare che avrebbe potuto fare di più. Kvara? Dopo l’infortunio è ovvio non forzare la mano. Ndombele calciatore rivelazione del 2023? Quando è arrivato era in ritardo di preparazione per sua stessa ammissione che non aveva avuto la possibilità di prepararsi bene durante l’estate. Man mano sta tornando ai suoi livelli e lo sta facendo vedere. Prossimamente ho intenzione di sentire altri ex azzurri, anche trasversali, sto lavorando con qualcuno che è in Sud America".
Eugenio Albarella: "Francia-Marocco la bellezza del calcio e della vita. Questo Marocco mi ricorda la Danimarca degli Europei".
A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di Umberto Chiariello, è intervenuto Eugenio Albarella, preparatore atletico: "Ho un po’ di esperienza e la fortuna di aver girato il mondo, conosco nei particolari la crescita del Giappone che è stata un’esperienza lavorativa di tanti anni e conoscevo bene l’ottimo lavoro da parte di tutto il movimento nipponico; anche per il Marocco ho avuto un’esperienza lavorativa dove fui invitato dalla Federazione, ho scoperto grande cultura, voglia di confrontarsi e innovazione e la crescita è solo una conseguenza. Marocco come Grecia? Mi ricorda anche la Danimarca degli Europei. Questo spirito che si è creato all’interno dello spogliatoio è frutto di grande unione, all’inizio c’era una grossa spaccatura con il CT. Hanno poi scelto di prendere un allenatore del posto, è nata una grande chimica che ha portato a risultati come quelli che stiamo vedendo. Croazia? Ha dimostrato di essere una squadra tosta ed ha il centrocampo più forte al mondo in assoluto. Non è una sorpresa, sono molto curioso di vedere la partita di stasera. Francia-Marocco? La bellezza del calcio, la bellezza della vita, Davide contro Golia, colonizzatori che hanno insegnato a giocare a calcio. Hakimi-Mbappé è il bello del calcio, la chiave del match dove si affronta una squadra che ha dimostrato un’ottima organizzazione difensiva. Chi parte bene finisce male e viceversa? È un fatto di automatismi e della chimica che può nascere quando hai la ‘fortuna’ di perdere nelle prime partite ed esci indenne dai gironi, questo ti rafforza".
Claudio De Michele - Napoli Futsal: "Crediamo tanto nel lavoro dello staff: ognuno ha sempre più voglia di fare anno dopo anno ".
A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di Umberto Chiariello, è intervenuto Claudio De Michele, preparatore atletico Napoli Futsal: "Crediamo tanto nel lavoro dello staff. C’è organizzazione tra ciò che facciamo da un punto di vista atletico e quello tecnico. Il merito è di tutti, di come vengono gestiti i giocatori. Con Nando Perugino ci lavoro da 3 anni e ho sempre pensato sarebbe cresciuto nel tempo. Abbiamo avuto risultati stratosferici, è un giocatore completo, ha forza, sprint, difende, è incredibile. Per Fortino non ci sono parole, è un uomo ed un giocatore immenso ed esemplare. Voglio raccontare un aneddoto: lui è preoccupato quando dopo una partita non riesce a dormire in fretta perché sa che le ore in cui si dorme la notte sono fondamentali per recuperare. Ciò che stupisce è che hanno voglia di fare anno dopo anno, ho sempre detto loro che possiamo essere la versione migliore di noi stessi e non importa ciò che è stato il passato. Quando abbiamo fatto i primi test ci siamo resi conto che c’era tanto su cui lavorare e lo facciamo quotidianamente ".