E' finita con uno zero a zero con dentro poco o nulla. Un palo di Osimhen ed un clamoroso erroraccio dal dischetto del bomber nigeriano hanno reso ancora più amara una serata tutt'altro che esaltante sul piano del gioco e dell'applicazione, risultato a parte. Ed in tema di classifica risalta che: lo svantaggio dall'Inter, capolista, è già di sette punti (troppi per i campiondi d'Italia) e non si vince in campionato da tre gare consecutive contro tre avversarie non irrresistibili. Di mezzo solo la rocambolesca vittoria di Braga, gioia di un autogol che farà ancora sbellicare il mitico Nioccolai da lassù.
Il Napoli di oggi non ha una vera anima, ma l'aspetto più preoccupante è che sembra non averla mai avuta, almeno in questa edizione 2023-24. La squadra scudettata sembra quasi non essere mai esistita. Un fossile perso nella notte dei tempi. Non c'è quasi nulla oggi che richiami alle momoria gli eroi di Spalletti, eppure tranne Kim e Lozano sono gli stessi uomini, con qualche nuovo innesto annunciato addirittura come di ottimo profilo.
Anche a Bologna non c'è stato un solo azzurro che abbia giocato al di sopra della sufficienza. Poi già emergono tre casi, non uno ma ben tre. E sono nomi di peso. Ormai in ogni partita Garcia sosituisce puntualmente i tre super protagonisti della passata stagione, e cioé Kvara, Lobotka ed Osimhen. Vero è che nessuno dei tre è al meglio della condizione, ma non è certo possibile da da fenomeni si siano mutati in brocchi nel giro di un'estate. L'allenatore non ha ancora trovato un equilibrio nella squadra, ma purtroppo sembra che non sia neanche in grado di mettere in condizione i propri gioielli di rendere al meglio.
Non è un caso che corrano voci di un rapporto ruvido e non idiliaco fra lo spogliatoio e monsiueur Garcia. Il rischio adesso è uno. Dalla disistima edalle incomprensioni al non seguire più il tecnico, a stargli contro, il passo non è tanto lungo. A quel punto rimarrebbe solo una via d'uscita esonerare l'allenatore. Oggi, in ogni caso, quella di Garcia non è affatto una posizione salda. De Laurentiis è preoccupato e molto arrabbiato dopo lo scialbo pari di Bologna e non potendo esonerare se stesso (che di errori negli ultimi tempi pure ne ha fatti in serie: l'inadeguata e tardiva sostituzione di Kim, la mancanza di un vero dirigente tecnico a vantaggio dell'ingresso in società di ulteriori familiari diretti ed acquisiti, nonché la scelta di un tecnico che sinora è una frana, ndr), né volendo farsi finalmente da parte e vendere il Napoli potrebbe in tempi non lunghi rivoltare la panchina.
Il Napoli è perciò scontento. Garcia avrebbe potuto seguire la linea Spalletti ed invece ha voluto rievocare la rivoluzione francese e sta facendo la fine del Re Luigi. Le batterie della sua squadra sono scariche, i suoi pretoriani borbottano ed il popolo quasi in rivolta.
L'agognato debutto di Natan è avvenuto ben prima di Natale. Al Via con Ostigard, coppia inedita nata in infermeria a Castelvolturno, causa il numero già inquietante di ammalati muscolari grazie al neo-metodo Garcia. Un altro grave problema della Chiesa al centro del villaggio.
In campo al Dall'Ara, neppure la De Bendata è stata dalla parte degli azzurri: Osimhen dopo pochi minut centrava un palo da mal di testa tanto che ha vibrato il legno. Gli azzurri ci han messo buona volontà ma la concretezza è virtù fattasi ermetica. Il Bologna stringeva le maglie e non ci passava neppure un refolo d'aria. Kvara provava a farsi coraggio sulla sinistra ma anche quando saltava l'uomo i suoi appoggi sfasati ed imprecisi. Os è stato a tratti, da regola garciana, un po' isolato. E mancavano del tutto gli inserimenti dei centrocampisti.
Ci voleva l'episodio per sbloccare una partita ingarbugliata. Pioveva dal cielo un provvidenziale rigore pro Napoli: ma Osimhen sbagliava ancora dal dischetto e la tirava fuori coon una mira non da lui. Che psicodramma per l'ex capocannoniere divenuto la controfigura di se stesso. E sempre più nervoso, in primo luogo teso e stizzito con il nuovo allenatore. Osimhen non segna da quattro gare. Kvara nè gol nè assist in questo campionato. Lobotka sottostimato dal monsieur che gli ha dato delle consegne molto diverse da quelle che ne fecero un centrocampista di governo da oscar un anno fa. Garcia sinora non ha saputo valorizzare nulla e nessuno.
Il Napoli è oggi di tutto il peggio che il 18 agosto si potesse immaginare. Adl si vantava come un pavone, col suo solito fare da gradasso, di esser stato lui a scegliere l'allenatore, dopo averne selezionati decine. Congratulazioni. Mai come adesso è lampante che il mitico terzo scudetto mai programmato fu da questo presidente, così attento ai bilanci ma distratto sul campo. Piuttosto fu un caso, soprattutto merito di altri.
Ma inutile e doloroso guardar dietro, sebbene la gioia della vittoria resti nell'eternità, il futuro di questo Napoli vede nubi grige. Quanta pazienza, al di là di formali dichiarazioni di fiducia-che non hanno credibilità alcuna- avrà il presidente con un allenatore che oggi sembra il peggiore della sua epoca, al pari delo sfortunato Donadoni.
Foto fonte Sky sport.it)