Domenica, 28 Settembre 2025 19:41

Napoli, luci spente a San Siro. Ma con tutti questi infortuni non si va da nessuna parte

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L'assalto finale di cuore, ma anche testa e piedi buoni non è bastato al Napoli per rimediare allo scatafascio difensivo del primo tempo.

Un redez vous dalle lunghe attese: Conte ed Allegri si sono ritrovati da avversari dopo ben 12 anni. Il primo era imbattuto dopo cinque vittorie consecutive, il secondo sogna in grande, con una squadra che ha già messo a pennello e un Modric superstar, ed il grande vantaggio di non disputare le Coppe. Per il Napoli era la prova del nove dopo un bottino pieno nelle prime cinque. E' andata male (2 a 1), ma gli azzurri non escono umiliati da San Siro. Piuttosto è Conte a finire sul banco degli imputati. Il numero di infortunati per crac muscolari e risentimenti vari, ha privato il mister leccese di tutto il reparto difensivo, fuori Buongiorno, Rrahmani, Beukema, Spinazzola ed Olivera. Un numero record, ed inquietante di giocatori ko, soprattutto tutti dello stesso reparto.

Ed allora s'è dovuto inventare daccapo un concetto di difesa, che ha fatto acqua ad inizio. Choc i primi minuti con due reti incassate per sbavature gravi e lampanti. Di Conte si dica pure che forse la sua preparazione è troppo stile Navy Seals e che i muscoli non reggono. Qualcosa va rivisto sicuramente, la rosa può esser lunga quanto si vuole ma se si perdono cinque pedine in una settimana o poco più si è punto e a capo. La retroguardia inedita ha sofferto pene dantesche, poi per buona parte della gara gli azzurri sono stati presenti e croccanti, nel finale grazie anche agli inserimenti ottimi di Lang e Neres si è sfiorato il pareggio in più occasioni. Non è stata insomma una debacle se non per la fase difensiva, ma c'è una considerazione che preoccupa e molto pure

Una partita vivace e dalle tante emozioni-  Difesa azzurra falcidiata. Conte deve fare esperimenti con Marianucci, Juas Jesus e Gutierrez, più Di Lorenzo che non vive il suo miglior momento.

Al Milan bastano poco più di due minuti per mettersi avanti: scorribanda di Pulisic che supera Marianucci come un birillo e crossa al bacio ed il pasticcio è fatto. Dopo un imbambolimento iniziale gli azzurri replicano: possesso palla di netto vantaggio, un paio di palle gol, mentre il Diavolo si limita ad insidiare di rimessa, fino al raddoppio di Pulisic che approfitta di un generale sbandamento di tutta la rabberciata retroguardia del Napoli, che è del tutto in balìa dell'avversario. Napoli da rianimare. 

A Mc Tominay viene negato un rigore, di quelli della serie non c'è neppure bisogno del Var. 

Si va al riposo con un evidente magone e la certezza di una palese incertezza del reparto arretrato. Ma la ripresa si apre con un rigore per gli azzurri, stavolta nessun dubbio, c'è anche un rosso per fallo da ultimo uomo. Napoli in 11 contro 10 e con una chance dagli 11 metri. Concretizzato da De Bruyne, al terzo gol in altrettante trasferte. Ottimo bottino per il belga. Poi l'arrembaggio finale, l'uomo in più, un tiro al bersaglio, una funambolica conclusione di Neres scheggia la traversa. Il brasiliano ha fatto molto bene ed è piaciuto anche Lang che ha dato discreta vivacità. Ma non è bastato. In molti hanno storto il naso quando Mc Tominay è stato sostituito. Il prode scozzese è uno di quelli che in fondo non si dovrebbero togliere mai. Ma è andata così. Il Milan raggiunge il Napoli in testa alla classifica con la sorprendente Roma targata Gasperini.

Troppi muscoli cedono, Conte deve rivedere qualcosa?- Quando gli infortuni di natura muscolare diventano troppi ed allora è inevitabile che si punti il dito sulla preparazione. Si sa che Conte è uno che spreme i calciatori come limoni, ma forse i suoi carichi diventano eccessivi e lesivi. Si ricordi nella passata stagione i ripetuti acciacchi tutti al soleo. Qualcosa non quadra. Il tecnico aveva messo in discussione le condizioni del terreno di Castelvolturno, che forse in fase di trasferimento non sarà stato curato al meglio dalla società, però sta anche a Conte trovare soluzioni alternative. Adattare il proprio lavoro a un campo non ottimale, o forse rivedere alcuni esercizi, e l'intensità di essi, soprattutto nel lavoro in palestra. Cert'è che con questa media di indisponibili ogni traguardo diventa chimera, e questo vale per tutti i fronti. A rosa completa il Napoli non è secondo a nessuno, ma se perde pezzi, principalmente in una sola zona del campo, il cammino si fa in salita. Certo, mettere sotto accusa l'allenatore a pochi mesi da un leggendario scudetto potrà apparire irriverente ma gli errori vano sottolineati e i crediti non servono per nascondere le supposte defaillance successive. 

Attenti a quei tre- Napoli, Milan e Roma comandano la classifica con 12 punti. L'Inter a Cagliari ha dato prova di forza e coraggio. La Juve ha perso terreno con due punti nelle ultime due uscite. L'impressione è che potrà essere un campionato molto equilibrato. Magari ancora una volta da assegnare sul filo di lana. Gli azzurri sono fra le favorite a condizione che si cominci a svuotare l'infermeria. 

(Foto fonte Italpress).

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Enzo Famiglietti

Nato a Napoli alla fine degli anni sessanta.Inizia la sua carriera giornalistica a metà degli anni novanta presso il quotidiano sportivo di breve durata Campania Sport e poi diventa redattore alla Verità di Napoli-Napoli più, dove si occupa delle pagine dedicate al Napoli ed anche dell'impaginazione delle altre sportive. Ma la sua passione resta il calcio. Negli anni successivi collabora, come redattore, al Corriere del Pallone e negli anni recenti a vari siti web Per sempre Napoli, 87 tv e successivamente ilcuoreazzurro.it

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