Martedì, 29 Ottobre 2024 20:16

Il Napoli sbanca a Milano. Primi, bravi e con tante palle. La mano magica di Conte e quel carattere che per anni non si è visto.

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Ci sono dubbi che restano tali e dubbi che si prendono un bel calcio al centro della palla che finisce in rete ed allora non sono più dubbi. Si tira un sospiro di sollievo. Si sono trasformati in certezze.

 I timori della vigilia di Milan-Napoli sonos tati spazzati via in un baleno. Messi a tacere dal guizzo iniziale di Lukaku, finito sul banco degli impiuati dopo due prove in ombra contro Empoli e Lecce, e da un tiro a giro, di quelli dei suoi, del suo repertorio, di Kvara che in queste ore è al centro dell'attenzione per il rinnovo del contratto. Secco il 2 a 0 degli azzurri, protagonisti di un primo tempo di una cattiveria agonistica e di una praticità davvero uniche. Da manuale. Che si dica cazzimma e cazzimma è stata. Senza fronzoli, due occasioni ghiotte due reti. Tout Court. Nel secondo gli azzurri contenuto i non esaltanti assalti rossoneri, spesso imprecisi ed inconcludenti, non hanno allettati gli esteti ma hanno difeso e tenuto ben saldo il risultato. Era quello che contava e ci sono riusciti. La mano magica, la filosofia vincente di Antonio Conte lascia addirittura basìti.

Dopo le prove smorte con Empoli e Lecce si temeva tantissimo questa trasferta, come primo bando di prova di 8un ciclo terribile. Ebbene meglio non poteva andare. Gli azzurri hanno mostrato pragmatismo, senso pratico e opportunismo. Rob de mat per dirla alla Gianni Brera. Ma questi mettono in campo un calcio che ti tira fuori pure qualche sbadiglio ma sul piano dei risultati sinora non hanno rivali. E tanto per non cambiare la porta di Meret è rimasta inviolata ancora una volta. Meglio di così. Signori questi sono i primi candidati allo scudetto. 

C'era una volta una performance bruttina ma vincente- L'approccio del Napoli è una poesia. Il discusso Lukaku servito a pennello la butta subito dentro. Proprio lui che ha nel Milan uno dei suo bersagli preferiti, dopo due partite evanescenti sale in cattedra. Poi gli azzurri si ritirano un po' e lasciano spazio al Milan. Però i rossoneri sono inconcludenti,  così nel fnall di tempo Kvara raddoppia con un tiro a giro dei bei tempi con un Mignan un po' impacciato. Si chiude il primo tempo con un secco e spietato 2 a 0. Napoli mirabilante. Sono loro i migliori senza dubbio alcuno.

Nel secondo tempo, squillo per il Milan ma Morata segna in fuorigioco. Tutto okkay. I rossoneri provano a fare quel che dovrebbero ma non ci riescono. Hanno anche buone occasioni ma falliscono banalmente in fase conclusiva. Domanda: ma forse non era meglio Lopetegui che Fonseca.  il Napoli non fa nulla di fantasmagorico ma controlla il risultato con parsimonia e regalità, senza spolmonarsi, contro un avversario molto spee poco pratico. I rossoneri costruiscono ancora ma sprecano altrettanto. E così fanculo a quel paese paure ed ansie, con qualche cambio da manuale il gruppo §conte la chiude così come l'aveva iniziata con uno spietato 2 a 0 che non richiede altri comenti.

Il calcio più bello è quello meno spettacolare e i tifosi godono- Rivoluzione contiana. Passati i tempi del possesso palla compulsivo e delle triangolazioni da vetrina, il nuovo Napoli è tutto pratico. Un uno due micidiale nel primo tempo, senza fronzoli. Rispetto al passato non esiste più lo sciupio di palle gol, quel doverne costruire dieci per fare uno, massimo due gol e gettare alle ortiche il meglio del meglio. Incubi e limiti che appartengono al passato. La mentalità ed il credo contiano prevedono che: conta il risultato, essere opportuni nel momento che lo richiede, concretizzare e non strabiliare. Non apparire ma definire. Ricordasi la Juve dei primi scudetti con Conte, appunto, alzi la mano chi riteneva facesse un bel calcio. Il Napoli ha lo stesso spirito di quella squadra, sacrificio, sudore, dedizione alla causa. Fanculo al bel calcio. Sono solo opzioni da operette e questo Napoli è l'Aida e non uno spettacolo da dilettanti.

Quel guizzo di Lukaku che spazza via le critiche- Ad esser finito sul banco degli imputati era il centravanti belga, molto opaco negli ultimi 180', al cospetto di due §"provinciali" benchè poi brave ed organizzate, ma poi nel momento topico, quando si chiede che gli uomini duri vengan fuori lui ha urlato a squarciagola presente. A pochi minuti dall'inizio della partita, Luk s'è involato verso la porta avversaria, non ha certo la velocità di Osimhen, ma potenza fisica e precisione non gli mancano e dopo molte critiche s'è goduto una rivincita da campione vero. E' il suo quarto gol stagionale. Poteva farne di più, ma permane la sensazione che debba ancora raggiungere la migliore condizione fisica. In suo favore una nota d'esame: Lukaku a Milano ha dimostrato di saper segnare gol pesanti, quelli che contano, che ti orientano le sorti di una stagione. E ci siamo. Dovrà solo migliorare sul piano della condizione e della continuità, ma per ora va bene così. Dopo le roventi critiche con Empli e Lecce, il suo gol ha messo tutti a tacere. I campioni parlano questa lingua. Be silent, please.

Il Napoli va in fuga- Dopo il pirotecnico pareggio fra Inter e Juve, gli azzurri allungano. Si trastullano in un vantaggio che non è da poco. Se si guarda in casa delle concorrenti non si vedono segnali di forza e competitività assolute. L'Inter la rivale più accreditata, va a mezzo pistone. Segna tanto ma incassa una caterva di gol. Non è sintonica, le magie di Lautaro e Thuram sono annullate da una difesa che sbanda e prende sberle. Della Juventus manco a parlarne, incompleta e pasticciona. Il Milan l'abbiamo visto e bastonato. Resta solo una piccola preoccupazione: la sfida di domenica mattina con i ragazzi terribili di Gasperini che vantano, loro sì, un attacco da favola e una fase difensiva equilibrata. Sarà un'altra prova di ferro per il gruppo conte. Ma possiamo dire che ci fidiamo ciecamente della bravura e della saggezza del tecnico di Lecce. Sembra un mago. O forse si è rivolto al Mago del fu compianto Liedholm? Ma non. Fidatevi, è farina del suo sacco. Osiamo dire che il Bell'Antonio, ad oggi, appare come il più bravo allenatore della storia del Napoli. Con tanto rispetto alla celebre cazzimma. 

(Foto fonte Milannews)

 

 

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Enzo Famiglietti

Nato a Napoli alla fine degli anni sessanta.Inizia la sua carriera giornalistica a metà degli anni novanta presso il quotidiano sportivo di breve durata Campania Sport e poi diventa redattore alla Verità di Napoli-Napoli più, dove si occupa delle pagine dedicate al Napoli ed anche dell'impaginazione delle altre sportive. Ma la sua passione resta il calcio. Negli anni successivi collabora, come redattore, al Corriere del Pallone e negli anni recenti a vari siti web Per sempre Napoli, 87 tv e successivamente ilcuoreazzurro.it

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