Un primo tempo lento nella manovra azzurra favorisce i padroni di casa che, consci delle qualità del Napoli, cercano di contenere ogni maglia azzurra marcando anche con 4 giocatori e di interrompere continuamente il gioco. Al Napoli è mancato il guizzo di Mertens che poco servito non riesce mai a saltare l'uomo, Lozano che si incarta spesso contro il pressing dei salernitani. E forse al Napoli è mancato anche Osimehn che quando avanza si trascina almeno due avversari dietro e crea scompiglio.Nel secondo tempo i cambi di Spalletti portano una ventata di freschezza. Ci pensa Elmas a spaccare la partita. Prima velocizza il gioco a centrocampo e poicon una frapposizione tra le linee manda in bambola la difesa ad oltranza della Salernitana e sveglia Zielinski che tocca bene e insacca.Una partita sporca, in un ambiente ostile, contro una squadra messa in campo proprio per creare difficoltà, vinta con la pazienza superiorità tecnica.I dati confermano un Napoli solido, consapevole e soprattutto maturo. I tre tiri in porta non arrivano dall'ansia e dalla frustrazione di non riuscire a segnare come accadeva lo scorso anno con un possesso palla sterile e inconcludente. Anche questo conta nella crescita caratteriale di una squadra.Non tutte le partite si vincono in scioltezza e spettacolarità, ma tutte le partite che si vincono sono il frutto di prestazioni pragmatiche, funzionali e soddisfacenti.È così che si conquistano punti fondamentali. 23 gol fatti, 3 subiti, 31 pt. Ora la prova Verona, un anticipo di Coppa d'Africa, senza Anguissa, Koulibaly e con Osimehn in dubbio, contro una squadra per nulla semplice e in piena forma. Ma nel frattempo, anche l'Arechi si tinge di azzurro.