Giovedì, 05 Ottobre 2023 16:07

Oggi a 1FootballClub su 1 Station Radio abbiamo intervistato: Orazio Accomando; Nicola Amoruso; Gennaro Iezzo

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Oggi a 1FootballClub su 1 Station Radio abbiamo intervistato:  Orazio Accomando; Nicola Amoruso; Gennaro Iezzo....

ORAZIO ACCOMANDO

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Orazio Accomando, giornalista Dazn. Di seguito, un estratto dell’intervista. Il Milan raccoglie il secondo punto in due gare di Champions: i rossoneri potevano fare di più? “Sicuramente si, soprattutto si potevano concretizzare le occasioni create. Se in Italia una simile problematica la si avverte meno, dato che le partite sono tante, in Champions il rischio di poterne pagare le spese è concreto. Il successo del Newcastle dimostra come non ci siano favorite. A tal motivo è fondamentale raccogliere più punti possibili, puntando sempre alla vittoria” Un Napoli che è ripartito dopo la gara del Marassi? “È un Napoli diverso. Ciononostante, inizio a vedere una squadra più convinta rispetto all’inizio di stagione. Il punto più basso del Napoli, sotto il punto di vista della gestione e di amalgama, era stato proprio quello di Genova. Non era un Napoli convinto sotto il punto di vista del gruppo, il fattore più determinante della passata stagione. Problematiche che, ad oggi, possono dirsi risolte” Anche contro il Real un Napoli nella sua versione migliore? “Assolutamente meglio, soprattutto dopo la trasferta di Genova. Credo possa esserci stata una scossa. Mi riferisco a dinamiche relazionali come le reazioni plateali alle sostituzioni. I panni sporchi andrebbero lavati in casa, e sono convinto possa esserci stato un cambiamento proprio in tal senso. C’è stata una risposta, e non solo sul campo. Contro il Real, infatti, abbiamo rivisto il vero Napoli” L’Inter vince anche senza i gol di Lautaro. Un’altra dimostrazione di forza dei nerazzurri? “A mio parere, l’Inter è la squadra da battere, ormai da anni. Lo scorso anno il Napoli ha ucciso, meritatamente, il campionato. In questa stagione, però, l’Inter è la vera squadra da battere. Una rosa di profondità che può consentire ad Inzaghi diverse alternative, anche a gara in corso” Con la Fiorentina potrebbe arrivare il momento di Lindstrom? “Credo di sì. In queste settimane sarà necessaria, infatti, una gestione accorta delle risorse. Quando ho commentato l’Eintracht. La passata stagione, ho capito quanto possa essere determinante sulla fascia sinistra. Una corsia dove, tuttavia, gli azzurri vantano un insostituibile come Kvaratskhelia. Ciò detto, è un giocatore forte sia nella qualità che nell’atletismo e potrà fare bene anche sulla sinistra” Per Natan ancora una prestazione positiva contro il Real? “Era ora, mi aspettavo di vederlo anche prima, a prescindere dagli infortuni dei compagni. È stato un investimento importante non per il prezzo del cartellino, quanto per l’eredità di un difensore come Kim. In queste ultime gare, però, il brasiliano sta dimostrando perché il club abbia puntato proprio su di lui Sarri ha detto, a proposito della sfida contro il Celtic, di un ‘calcio usa e getta’. “Rispetto le opinioni di tutti e capisco quel che dice Sarri. Tuttavia, allenare una squadra che punta a giocare le coppe implica anche dinamiche di calendario. Anche quando il campionato non constava di 38 giornate le gare europee si giocavano in turni infrasettimanali. È una opinione che non condivido, ma che capisco” Mario Rui potrà avere più minutaggio? “Mario Rui è stato un titolare importante della squadra, in passato. Sono convinto che potrà continuare ad essere un protagonista, anche se, alla fine, è il campo che parla. Se il tecnico prevede un apporto più funzionale di Olivera non si può sindacare un giudizio tecnico dell’allenatore. Il dualismo tra i due, inoltre, può dirsi sostanzialmente equilibrato. Se nel Milan fosse Florenzi a sostituire Theo la differenza sarebbe notevole. È un problema, questo, che non riguarda la fascia sinistra del Napoli” Crede ci siano i presupposti per un rinnovo di Osimhen? “Vedo improbabile, anzi, impossibile una cessione a gennaio. È chiaro che, tuttavia, qualcosa si sia rotto nell’ultimo mese. Ciò detto, andrebbe distinto il rinnovo del contratto dalla permanenza. Rinnovare il contratto sino al 2028 non vuol dire che un calciatore rimanga in azzurro sino alla scadenza del contratto. Tuttavia, gli accordi per il suddetto rinnovo ci sono, la volontà del presidente è chiara. Credo che dipenda soltanto dal calciatore, ed alla fine si giungerà alla conclusione positiva della vicenda”  

 

NICOLA AMORUSO A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Nicola Amoruso, ex calciatore, tra le altre, di Napoli e Juventus. Di seguito, un estratto dell’intervista. Un commento sulle prestazioni delle italiane in Champions? “Peccato per la sconfitta del Napoli. Gli azzurri hanno giocato bene ed hanno fatto il possibile contro una squadra che in avanti vanta calciatori straordinari. Ai partenopei rimane una grande prestazione, in cui è difficile individuare motivi di critica. Per quanto riguarda il Milan, invece, è mancato il giusto cinismo sotto porta. La squadra di Pioli esce con un certo rammarico, seppure il pareggio possa essere utile. L’Inter è la squadra che ha dimostrato, anche martedì, di avere qualcosa in più rispetto alle altre. Per la Lazio, infine, arriva un successo che mette qualche pezza alle recenti tensioni, tra campo e panchina” Con un Immobile che non attraversa il suo miglior periodo in biancoceleste, crede che le difficoltà della Lazio possano essere legate anche all’addio di Milinkovic-Savic? “Ciro è un giocatore che ha fatto tanto per la Lazio. Sono convinto possa ancora fornire un contributo importante per la squadra. L’addio di Milinkovic, inoltre, poteva dirsi preventivabile per quelle che sono le strategie usuali del club. Non è la prima volta che la Lazio vende un calciatore chiave, riuscendo comunque a sostituire al meglio i propri gioielli. È anche per questo che alla Lazio, spesso, possono alternarsi stagioni di certezze ed altre in cui porre maggiore attenzione sulla gestione tecnica” Cosa serve al Napoli per tornare ad essere competitivo? “Ho una sensazione strana… Lo scorso anno, il Napoli è stato una squadra perfetta, sia sotto l’aspetto tecnico e tattico che motivazionale. Quest’anno, però, tempo si sia rotto qualche meccanismo. Si è cambiato molto. L’eredità di Spalletti, inoltre, è difficile. Anche la recente vicenda Osimhen sta a esemplificare diverse crepe che, senza i risultati immediati, rischiano di destabilizzare l’ambiente. Per il Napoli, dunque, sarà importante la continuità, ed a tal motivo ritrovare la continuità di gioco” Mateo Retegui è pronto per una grande piazza? “L’approccio è stato eccezionale, ma aspetterei ancora prima di giudicarlo. È un calciatore che ha confermato le sue doti realizzative, fornendo un apporto importante alla squadra. Sarebbe opportuno, però, attendere che possa ancora esprimere tutto il proprio potenziale” Chi non ha convinto, contro il Real, è stato Anguissa. “Ha sicuramente sbagliato qualcosa, perso qualche pallone di troppo. Anguissa, però, è una presenza importante per la squadra. Un centrocampista che non molla mai e che aggredisce con costanza gli avversari. Per questo ritengo sia un calciatore imprescindibile per il Napoli. Timore dell’avversario? Non credo. È chiaro che la qualità degli avversari fosse elevatissima, ma ho visto una squadra – il Napoli – che ha giocato la propria gara a viso aperto” Qual è il ruolo ideale di Giacomo Raspadori? “A Raspadori credo piaccia giocare prima punta. Personalmente, da boa mi convince meno rispetto a quanto possa fare da seconda punta o in posizione larga. Giacomo è un jolly che può adattarsi ai contesti tattici della singola partita. Ciò detto, è chiaro che, in futuro, gli andrà riconosciuto una determinata collocazione tattica”  

 

GENNARO IEZZO A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Gennaro Iezzo, allenatore ed ex portiere del Napoli. Di seguito, un estratto dell’intervista. Possiamo dire che, sul tiro di Valverde, non ci siano responsabilità di Meret? “Il problema è che, se non si conosce la materia, si fa fatica a comprendere. Sul tiro si poteva intervenire, ma non dopo la deviazione. Soltanto Superman avrebbe potuto prenderla. Il Napoli è stato sfortunato, e per questo non condannerei Meret. A volte, il miracolo riesce, altre no. Perché di questo si sarebbe trattato, di un miracolo” Sul primo gol, invece? “La palla arriva in diagonale, con l’avversario a quattro metri. La mia rabbia, per quanto riguarda Meret, è che pare essere colpa sua anche se prende gol su rigore. Nessuno parla dell’uscita di Kepa proprio sul gol del Napoli, così anche delle recenti prestazioni di Onana. Il friulano porta un peso sulle spalle ingente, e questo potrebbe costringerlo ad andare via” Sommer pare convincere, seppure a fasi alterne. “Parliamo di un calciatore che vanta un vissuto importante. Il ruolo del portiere è difficile. Si vive di momenti che fanno parte del gioco. A volte sci si esalta ed altre si fa fatica ad intervenire, pagando anche la sfortuna Contro il Real i cambi di Garcia sono stati poco convincenti? “Non credo siano stati poco indovinate. Con un po’ più di fortuna sono convinto che il Napoli potesse anche vincerla. È stata un’ottima prestazione ed ammetto di essermi divertito. Il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto, ma a fare differenza, più che le sostituzioni, sono stati gli episodi” Provedel può affermarsi anche in Nazionale? “L’ho visto a Castellammare con la Juve Stabia ed aveva già le qualità per approdare in massima serie. Già dallo scorso anno sta dimostrando di avere le giuste qualità per indossare la maglia della Nazionale che, con Donnarumma, Meret ed il portiere biancoceleste, può dirsi in buone mani” A Firenze c’è un dualismo tra Christensen e Terracciano. Giudizio sul danese “E’ un portiere che ha fatto delle ottime cose ad inizio campionato, pagando però qualche errore nelle ultime settimane. Si tratta, però, di circostanze che possono essere preventivabili, sia per le dinamiche del ruolo che per le qualità del nostro campionato. Terracciano, invece, ha fatto una grandissima stagione, lo scorso anno. Non vedo il motivo per cui non debba essere confermato. La scuola italiana dei portieri è quella che sforna migliori talenti, e Terracciano è stato davvero bravo, sia in coppa che in campionato. Fa rabbia vedere che non gli sia stata concessa fiducia. Sono convinto, per questo, che potrà riconquistare un posto da titolare” Se fosse ancora il portiere del Napoli si sentirebbe sicuro con Natan in difesa? “Le prime partite non sono del tutto attendibili per porre giudizi definitivi. In queste prime uscite, però, il difensore brasiliano ha mostrato ottima solidità ed affidabilità. Con la giusta continuità potrà affermarsi nel futuro del club azzurro”

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Mario Passaretti

Nato a Torre del Greco il 28/05/1979, diplomato in maturità classica. Giornalista da giugno 2015 e direttore del sito www.ilcuoreazzurro.it dal 2022. Collaboratore del giornale "Il Roma"

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