Un commento sulla vicenda calcioscommesse?
“Sarebbe meglio parlare di calcio giocato, ci sono ancora delle indagini in corso. Non sarebbe corretto giudicare. Speriamo che non si tratti di qualcosa di troppo grave”
Cosa si aspetta dal Napoli contro il Verona?
“Sarà una partita che dovrà garantire tranquillità dopo i rumori di questa sosta. È stata una pausa lunga per gli azzurri, sia per la sconfitta contro i Viola che per le voci sulla panchina. Il miglior modo per mettere a tacere le voci è la vittoria. Starà ai partenopei riuscire a gestire al meglio queste dinamiche”
Qual è stato, sinora, il percorso del Napoli?
“Ho commentato la grande prestazione e vittoria contro l’Udinese. Contro la Fiorentina, però, è chiaro ci siano stati dei passi indietro, anche sul piano del gioco. Contro i friulani, gli azzurri erano riusciti a riproporre quanto visto nella scorsa stagione. Con i toscani, invece, c’è stato un passo indietro. Questa sosta potrà servire per riordinare le idee e mettere un punto finale su tutto. Non ci possono essere situazioni ambigue fuori dal campo. C’è il rischio di portare in campo quel che si vive all’esterno”
Il presidente poteva evitare certe dichiarazioni su Garcia?
“Fare dichiarazioni di questo tipo, se non si ha la certezza che possano condurre dove ci si attende, rischiano di delegittimare il proprio allenatore. I calciatori però, dovranno riuscire ad andare oltre certe situazioni. Anche l’allenatore, seppure direttamente interessato da quanto accaduto, dovrà riuscire a superare lo sconforto attuale avvalendosi della forza dei risultati”
Con quale spirito si ripresenterà sul campo il tecnico azzurro?
“Con il proprio e del suo staff. Anche il supporto della squadra sarà fondamentale. Gli azzurri dovranno farsi guidare dall’orgoglio di un tricolore conquistato soltanto pochi mesi fa. Se il Napoli ha vinto lo scudetto, infatti, la forza dei calciatori non può essere discutibile. Avvalendosi delle proprie qualità e determinazione si potrà puntare al successo, ed all’esito di un campo che, alla fine, è sempre il giudice finale”
Questi momenti possono responsabilizzare i calciatori o c’è il rischio che essi possano nascondersi?
“Il rischio è proprio quello che i calciatori possano ad agiarsi sulle dichiarazioni del presidente sul tecnico. Non credo, però, che sia il caso dei giocatori del Napoli. La vittoria dello Scudetto ha comportato quella maturità necessaria per poter uscire anche da crisi come questa. Non si può pensare che essi possano risolvere tutte le problematiche, ma gli azzurri giocano con uno scudetto sulla maglia e, a tal motivo, sono sicuro che possano uscirne responsabilizzati. Sono i calciatori a metterci la faccia, e l’orgoglio dei campioni può fare la differenza”
Zirkzee rivelazione del campionato?
“E’ un giocatore che oggi è un dieci in un fisico di un numero nove. Un calciatore che ha qualità e classe, anche se deve migliorare nelle situazioni tipiche dell’attaccante. Il Bologna ha puntato su di lui e l’olandese è stato bravo a puntare su di lui. Se riuscirà a completarsi e divenire più cattivo in area di rigore, Joshua può diventare un giocatore veramente importante. L’essere centrale nel progetto del Bologna gli permette di sfruttare al meglio questa occasione per affermarsi nel calcio europeo”
LUIGI DELNERI
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Luigi Delneri, ex allenatore di Chievo, Juventus e Roma. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Come si può gestire una situazione come quella che è chiamato ad affrontare Garcia?
“Un po’ complicato… È chiaro che ereditare una squadra come quella di Spalletti sarebbe stato complicato per tutti. Non è facile riproporre la stessa qualità e gli stessi risultati. Le difficoltà andavano messe in preventivo. In questo momento, l’allenatore è sottoposto a diverse pressioni, sia dell’ambiente che del presidente. Alla fine, a pagare per le difficoltà è sempre l’allenatore, giusto o sbagliato che sia. Ciò che è determinante, però, è la coesione e la forza dello spogliatoio. Sono convinto che il francese possa superare questo momento di difficoltà”
Questa situazione può responsabilizzare i calciatori azzurri o c’è il rischio che possano nascondersi?
“Mi aspetto responsabilizzazione. Sul campo si va per fare bella figura e dare il massimo di sé stessi. Naturalmente, questo tipo di ambiente non crea tranquillità, ma la forza del gruppo può fare la differenza. La coesione può dare stimoli importanti, inducendo la squadra a dare il massimo. I giocatori dovranno dimostrare la propria forza e garantire l’impegno anche per supportare il tecnico”
Conte era l’allenatore ideale per il Napoli?
“E’ un allenatore che ha fatto bene ovunque sia stato. Quel che credo è che la società sceglierà quel che sarà più giusto. Quando c’è un esonero, però, non riesco a non pensare a chi viene sollevato dall’incarico. È un periodo negativo, ma sono sicuro che l’allenatore francese abbia le qualità per poterne uscire. Tutto quel che adesso farà Garcia verrà valutato ora per ora”
Quanto è difficile cerare una identità attorno ad una squadra?
“Non è facile, bisogna trovare i giocatori adatti. Sono i calciatori che, credendo nell’allenatore, riescono a tramutare al meglio le sue idee sul campo. In tal senso, sono fondamentali i rapporti che possono svilupparsi in uno spogliatoio. È cruciale la credibilità che un tecnico”
Cosa si aspetta dalla Salernitana di Inzaghi?
“Entusiasmo, prima di tutto. Un allenatore che ha fatto il suo percorso in Italia, come Inzaghi, ha acquisito esperienze importanti. In passato ha lavorato con me, e si tratta di un gruppo che può garantire entusiasmo ed energie. Ciò che Inzaghi può trasferire ad un ambiente, come Salerno, che aveva bisogno di energie nuove”
DAVIDE DIONIGI
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Davide Dionigi, allenatore ed ex calciatore del Napoli Di seguito, un estratto dell’intervista.
Come si può gestire una situazione come quella che vive Garcia?
“Non è una situazione semplice. È evidente sia venuta a mancare la fiducia, soprattutto per i risultati che non arrivano. Tuttavia, sono sempre del parere che andrebbe garantito tempo, soprattutto quando ci sono nuovi progetti. Bisogna capire se squadra e società credono in quel che fa Garcia. Il dilemma, alla fine, è sempre lì. È inutile stare nel grigio, o si dà fiducia – dando un segnale forte - o si sceglie di cambiare. Più passa il tempo e più mi pare ci sia sfiducia”
Come affronta, un calciatore, queste dinamiche?
“Non voglio credere ci siano complotti. Il calciatore, quando va in campo, ci tiene a dare il massimo ed ottenere risultati. Una situazione come questa, però, tende a fornire, involontariamente, degli alibi ai giocatori. È per questo che, con una decisione forte, va tolto ogni alibi ai giocatori”
Perché molti allenatori importanti rifiutano il Napoli?
“Napoli non si rifiuta mai, e credo vada fatto un discorso più ampio. Quel che credo è che, dopo uno scudetto vinto dopo trentatré anni, fare meglio è molto difficile. Confermarsi sarebbe stata dura ed accettare una scommessa del genere non sarebbe stato facile per nessuno, nemmeno per Guardiola. Negli occhi della gente rimane l’annata della scorsa stagione. È per questo che un minimo di attenuanti andrebbero riconosciute”
Sarebbe stato d’aiuto un intervento della società volto, ad inizio stagione, a garantire i giusti tempi per un nuovo progetto?
“Sono d’accordo. A volte, si rischia anche di smorzare l’entusiasmo della piazza, seppure tali dichiarazioni avrebbero alleggerito la pressione sul sostituto di Spalletti. La mancanza di risultati comporta sempre delle polemiche, ma otto o nove partite non possono decretare l’esito di tutto un progetto tecnico”
La gestione di Garcia, anche durante i novanta minuti, è stato oggetto di polemica.
“Ogni allenatore ha la propria idea ed è giusto la porti avanti. Garcia è convinto che, nel tempo, tali idee possano portare risultati. A mio parere, è giusto che Garcia continui seguendo le proprie convinzioni. Quando si sceglie un allenatore e, dunque, un nuovo progetto, deve essere concesso anche il giusto tempo per poterne dare applicazione. Non credo ci sia una colpa principale da attribuire. Credo si tratti di un equivoco”