Cristian Bucchi;
Enrico Varriale;
Jolanda De Rienzo.
CRISTIAN BUCCHI
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Cristian Bucchi, allenatore ed ex calciatore, fra le tante, di Napoli e Sassuolo. Di seguito, un estratto dell’intervista.
“Napoli? Kvara e Osimhen sono due top del nostro campionato, sanno anche sfruttare benissimo il gioco del collettivo. Con questi presupposti il Napoli non può che fare bene. Su Raspadori invece credo che Mancini abbia ragione: è un sottopunta o una punta. È vero che ha una struttura da trequartista, ma la sua qualità migliore è quella di attaccare lo spazio e comportarsi da centravanti vero e proprio. Purtroppo la presenza di Osimhen gli impedirà di giocare con continuità in quel ruolo e verrà dirottato sui lati. Natan? C’è da capire quali sono le sue conoscenze, non ci sono dubbi invece sulle sue qualità. Forse ci sono considerazioni da fare sull’ambientarsi, specie perché Garcia gioca difendendo più di reparto rispetto agli uno contro uno lasciati dietro da Spalletti. Credo che questo sia solo un periodo di introduzione per il ragazzo, che sta crescendo dietro Juan Jesus. Sassuolo? Ho sentito le parole ei Dionisi e dico che ha ragione, il mercato distrae i giocatori: una volta finito potranno sicuramente fare un buon campionato con i giovani che hanno inserito in rosa. Lindstrom? Non è un giovane, ha già un trascorso ed è un calciatore pronto. Ovviamente anche per lui ci sarà un momento di inserimento, ma sarà un periodo nettamente minore rispetto ad altri perché ha già esperienza. Bella risposta anche di De Laurentiis ai mal di pancia di Lozano, come a dire “noi andiamo avanti per la nostra strada”. Non credo ci saranno spazi per Lozano quest’anno anche se non partisse, data la profondità della rosa. Cosa manca sul mercato? Credo un sostituto di Lobotka: penso sia il caso che il Napoli formi un giovane da far crescere, che si inizi a fargli fare esperienza dietro a un calciatore esperto per poi lanciarlo negli anni. Un calciatore in quel ruolo è fondamentale per qualunque squadra. Imprecisione sotto porta? Siamo agli inizi: la cosa importante è portare risultati. A Frosinone si è visto un Napoli a due facce, non nella sua interezza e continuità tecnica. Ieri abbiamo visto il vero Napoli, quella a cui eravamo abituati. La cosa importante è creare occasioni, che magari una volta entrano e altre no. Ieri il Napoli poteva vincere 5-0 e ora magari staremmo parlando di altro. Lazio? Credo che sia una squqdra ancora non rodata e questo è strano, perché l’organico è lo stesso dell’anno scorso. Ci si aspettava altro grazie al lavoro di Sarri, invece non sembra pronta. Milan e Inter hanno cambiato, il Napoli anche e quindi i biancocelesti potevano inserirsi bene. Sono molto curioso della reazione, anche perché la Lazio l’anno scorso mise in grande difficoltà il Napoli al Maradona. Osimhen o Haaland? Victor è più decisivo, perché il valore della squadra del City è ben diverso. Producono 100 occasioni da gol e l’attaccante le finalizza, ma anche in sua assenza si crea tantissimo e si vince. Il Napoli senza Osimhen è ben diverso. L’attaccante è migliorato tanto nel lavoro con la squadra, cosa che Haaland non ha ancora migliorato così tanto nel City. Victor negli anni ha dimostrato la sua fame ma anche la sua intelligenza nell’affinarsi”.
ENRICO VARRIALE
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Enrico Varriale, giornalista Rai. Di seguito, un estratto dell’intervista.
“Kvara e Osimhen sono due fuoriclasse, due che sono un lusso dato il livello della Serie A attuale. Il georgiano è stato tenuto in panchina per questioni di condizione ma ha subito illuminato la partita come lui solo sa fare una volta entrato. Lindstrom? Il calcio moderno ci insegna che ci si basa molto oggi sui calciatori che tra le linee possono rompere le difese avversarie con una giocata di fantasia, per cui credo che si tratti di un acquisto in linea con ciò che il Napoli ha in mente e con la direzione del gioco del calcio in generale. Giocatore interessante e molto forte sugli esterni. Mancini? Premetto che ha fatto un ottimo lavoro ed esistono offerte irrinunciabili per tutti, anche per i ricchissimi. Il modo di uscita però è importante: non ci sarebbe stato nulla di male se il c.t. avesse espresso prima la sua stanchezza e insoddisfazione piuttosto che farlo in questo modo, anche perché già si sapeva che i rapporti non erano quelli di un tempo. Sarebbe bastato dire che non c’era più l’energia di continure, sarebbe stato tutto più chiaro. Magari ciò che Mancini ha detto sul non sentirsi salvaguardato è anche in parte vero, ma l’uscita di scena non è stata delle migliori. Non si tratta di certo di una trattativa sviluppata in due giorni, nonostante gli arabi abbiano un potere importante. Lukaku? Il suo acquisto si sposa con le idee di Mourinho: poter avere uno come lui lì davanti è di certo un bene per una squadra che sviluppa come la Roma. Dopodiché dico che il modo di costruire la squadra non è dei più sani, ogni anno si è punto e da capo e non vi è un progetto a lungo termine. Bisognerebbe dirlo a chi critica il Napoli per la sua gestione che invece va proprio in questa direzione virtuosa”
JOLANDA DE RIENZO
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuta Jolanda De Rienzo, giornalista e conduttrice di Sportitalia. Di seguito, un estratto dell’intervista.
“Due giornate sono ancora poche e la sfida contro la Lazio sarà difficilissima. Possiamo considerarlo un primo crocevia importante, anche se il campionato è lunghissimo e possono accadere tante situazioni. Abbiamo visto ciò che è successo con la Juve, siamo rimasti stupiti dal mancato intervento del Var e di come il destino abbia aiutato i bianconeri a non perdere. L’impressione è che Milan e Napoli abbiano le squadre più forti, affamate e talentuose. Esprimono forse il calcio più bello fino a questo momento, attendendo anche l’Inter di questa sera. Lindstrom? Stiamo facendo fatica a seguire il calciomercato del Napoli, va detto. Vedo che c’è molto sensazionalismo e poco racconto sano della trattativa. Apprezzo invece chi racconta la storia del mercato giorno per giorno, seguendo le trattative da vicino e con attenzione. Credo ci sia bisogno di questo nel nostro mestiere. Quanto al ruolo, vedo il danese al posto di Lozano ma anche di Kvara, è un altro jolly come Raspadori. Un ottimo giocatore che era già stato attenzionato da tempo, diamo tempo a tutti di vederlo per scoprirlo bene. Garcia e Spalletti? Non vedo troppe differenze e mi sembra anche giusto così, è una squadra che funziona, cosa avrebbe dovuto cambiare il francese? Mi sembra che i giocatori giochino a memoria, pure con qualche minimo cambiamento. Mi piace che Garcia sia un ottimo gestore, che sta portando tranquillità ed è comunque un dato ottimo perché serviva eccome alla squadra in un anno come questo”