Mercoledì, 30 Agosto 2023 13:54

Oggi a 1FootballClub by 1 Station Radio: Alessio De Giuseppe; Dario Marcolin; Marco Ballotta

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Oggi a 1FootballClub by 1 Station Radio:

 

Alessio De Giuseppe;

 

Dario Marcolin;

 

Marco Ballotta......

 

ALESSIO DE GIUSEPPE

 

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione, Mattia Fele e Susy Fiorillo in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Alessio De Giuseppe, giornalista e conduttore di Dazn. Di seguito, un estratto dell’intervista.

 

 

"Su quest'inizio del Napoli, l'impressione è che Rudi Garcia abbia già messo mano alla squadra e non era scontato. Sì, ha avuto tutta un'estate per lavorarci ma va considerato che Luciano Spalletti era davvero entrato nella testa di questi calciatori. Questo Napoli ha meno pazienza nel giro palla e più predisposizione alla verticalità, è una squadra più offensiva. Contro la Lazio vedremo una partita interessante perché bisognerà gestire questa frenesia d'attacco, se rallenterà aspettando gli avversari come ha fatto per un frangente contro il Sassuolo. Su Milan e Inter? Devo dire che mi hanno molto impressionato, l'Inter in particolare. Sembra una squadra che in nessun momento poteva essere messa in difficoltà. Certo è che il Cagliari è una neopromossa e non fa ancora testo, mentre il Milan ha affrontato il Bologna che poi ha a sua volta fermato la Juve. Il Milan gestisce il ritmo, l'Inter invece arriva sempre prima su tutti i palloni, gioca col dominio. Il Napoli è più impressionante per quanto e cosa produce a livello offensivo... se devo sceglierne una dico l'Inter, mi ha dato una dimensione di sostanza e di occupazione degli spazi incredibile nel corso dei 90 minuti. Sia Garcia che Inzaghi poi hanno lavorato molto sugli esterni: Rudi chiedeva continuamente a Di Lorenzo in partita di associarsi alla linea dell'attaccante. Su Natan? Sicuramente c'è un discorso di condizione e poi forse deve ancora un attimo tararsi con i tempi di uscita, sui contrasti in cui va smisurato rispetto al calcio italiano... ci sono un po' di dinamiche da difensore abbastanza delicate che vanno allenate e sono allenabili, quindi ci sta che Garcia voglia attendere una gestione limata della sua irruenza per dargli possibilità al 100% di prendere confidenza con i ritmi elevati del calcio italiano, anche solo in allenamento. Allenarsi con il Napoli è sempre un qualcosa di alto livello. Inoltre ci sta che si fidi di Rrahmani e Juan Jesus, che hanno una confidenza e una conoscenza con i centrocampisti che è tutta un'altra cosa. Lindstrom? Sono molto curioso di vedere il Napoli con lui e Kvara come ali, specie se si riesce a compensare con equilibrio il resto della squadra. Certo è che quando hai Di Lorenzo e Olivera e Mario Rui si può stare tranquilli in ripiego, ma vedere tutta quella qualità davanti mi rende sicuramente molto curioso. Lindstrom può fare l'esterno ma i ruoli con Garcia non sono così fissi, Kvara lo abbiamo visto centrale e Zielinski vicinissimo a Osimhen. Juve? Contro il Bologna si sono visti alcuni difetti degli ultimi anni: individualmente a qualche giocatore pare che manchi ancora quella cattiveria che vediamo in altre squadre. A centrocampo alla Juve manca qualcosa, mentre Inter, Milan e Napoli non mollano un pallone. Il Bologna ha fatto quasi la partita nel primo tempo, non so se sia un discorso mentale. Miglior mercato? Se il Milan facesse una grande stagione sarebbe una grande stagione, come il primo caso in cui una rivoluzione totale porti un risultato positivo. Sì, lo ha fatto anche il Napoli l'anno scorso, però il Milan per investimenti e qualità dei giocatori ha fatto un mercato molto al di sopra della media. Mercato del Napoli? Al momento mi sembrerebbe chiuso, poi se dovesse riaprirsi non sarei sorpreso".

 

 

 

DARIO MARCOLIN

 

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Dario Marcolin, opinionista Dazn ed ex calciatore, fra le tante, di Napoli e Lazio. Di seguito, un estratto dell’intervista.

 

 

"La Lazio ha cambiato un giocatore con caratteristiche uniche, che indirizzava anche il gioco della squadra. Stanno pagando questo cambiamento, ma se guardi la storia della Lazio anche dell'anno scorso ti accorgi che con le piccole hanno sempre fatto difficoltà. Un po' la condizione, un po' la sottovalutazione dell'avversario ed ecco che si rischia di trovarsi in queste situazioni. Le squadre piccole non ti danno spazi... succede anche al Napoli che però ha più abitudine a stare nella metà campo avversaria. Napoli-Lazio? Mi aspetto una partita di sprint iniziale alternata ad attesa, come con il Sassuolo. Un risultato positivo del Napoli manderebbe la Lazio già a -9 dal primo posto, una stoccata importante già prima della sosta. Il Napoli poi ha Osimhen che in questo momento ha numeri incredibili, abbassa le difese e fa sempre gol. Merita il rinnovo: ha fatto più di 50 gol in 80 partite, è un leader e un trascinatore, rischi che le grandi squadre te lo portino via quindi devi accontentarlo. Inoltre credo che sia contento di restare e che bisogna tentare di mantenerlo con te se vuoi far bene anche in Champions. Centrocampo del Napoli? Sicuramente se fai tre competizioni nel livello devi avere le coppie in ogni reparto, ma penso a Gabri Veiga... per chi lo avrebbe fatto giocare Garcia? Il trio Lobotka-Zielinski-Anguissa è uno dei migliori centrocampi d'Europa, da 50 partite l'anno perché è dura tenerne uno fuori. Lozano? Ha vissuto alti e bassi, aveva caratteristiche uniche rispetto al resto della squadra ma tutti noi potevamo aspettarci di più. Se hanno deciso di cambiare è perché Politano e Lindstrom danno grandi garanzie in fase offensiva e che quindi lui e Demme fanno parte di una vecchia gestione e non avranno più spazio. Lindstrom? Può giocare sicuramente a destra, ma pure se mancasse Kvaratskhelia potrebbe giocare in quella zona. Jolly importante che può spaccare la partita nella mezz'ora finale da subentrato. Veiga? Articolo V, chi ha i soldi ha vinto! Questa è una battuta che si fa negli spogliatoi. Che dire, è stato attratto da cose diverse e ci sta la scelta, forse avrà intuito anche che a Napoli non avrebbe avuto tutta questa certezza di giocare. Lobotka costruisce, Zielinski fa l'interno e il trequarti e Anguissa ci mette il fisico. Si guardano in faccia e si capiscono. Cajuste? Giocatore interessante, sta entrando nei meccanismi ma è un Allan con più fisico. Un incontrista, ha recuperato tantissimi palloni in Ligue 1. La Roma? Organico forte, se tu pensi che oggi come gruppo d'attacco hanno Dybala-Lukaku e Belotti-Abraham come quartetto. A centrocampo Paredes, Sanches e Pellegrini. La Roma è una signora squadra però bisogna avere equilibrio tra difesa e attacco, non so se ci sia al momento. Ci si gioca già tanto contro il Milan, per non renderlo un campionato in salita dopo sole tre giornate. Natan? Tutti sono abituati con Kim oggi, ma per giudicare l'operato di Juan Jesus che ora è il titolare bisogna aspettarlo. Ho parlato con Garcia e Natan dice di lui che è forte, che si sta integrando e sta cambiando il modo di mangiare e di allenarsi. Non posso che fidarmi, mentre Juan Jesus è un usato sicuro. All'inizio gli allenatori comunque fanno spesso giocare la vecchia squadra e poi pian piano apportano nuove modifiche".

 

 

 

MARCO BALLOTTA

 

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione, Susy Fiorillo e Mattia Fele in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Marco Ballotta, allenatore ed ex portiere, fra le tante, di Inter e Lazio. Di seguito, un estratto dell’intervista.

 

 

"Gollini? Trovare spazio non è facile, penso che Meret abbia dimostrato il suo valore perché gli hanno finalmente dato la possibilità di farlo. Ha potuto ampiamente far capire chi è tra i pali, ha sfruttato l'occasione ma era solo questione di continuità e fiducia. Lazio? A volte la partenza del campionato può essere positiva o negativa: diciamo che per Sarri non è girata nella maniera giusta. Con il Lecce la partita doveva finire così e non bisognava permettere loro di ribaltarla. Poi ne perdi un'altra con il Genoa e ora hai il Napoli... inizia già a diventare delicata la situazione anche se si è all'inizio. Il tempo necessario per rimediare c'è, però sappiamo come sono gli umori dei tifosi ed è un attimo averli dalla tua parte o contro, bisogna sempre stare attenti. Su Natan? Per un portiere è importante conoscere i propri compagni e avere un'intesa con la difesa, tra di loro i compagni devono sempre sapere anche i difetti dell'altro, conoscersi per limitare gli errori e parlare per posizionarsi correttamente, oltre a leggere da dietro le situazioni delicate. Insomma c'è bisogno di un buon dialogo da parte di un portiere alla sua difesa. Inter? Onana aveva fatto benissimo, non so se Sommer sia superiore a lui. Aveva dato grosse garanzie ed è anche grazie a lui se sono arrivati in finale di Champions. Sommer è esperto, ha giocato in grossi club, ma Onana dava qualcosa in più sulla gestione e sul gioco coi piedi, era efficace anche se non bellissimo nel suo modo di parare. Calcio di Garcia? Penso sia presto, sono i giocatori che vanno in campo e devi dargli degli input che seguano le loro caratteristiche. Siamo agli inizi e non possiamo valutarlo a 360 gradi, ma si può dire che non ha bisogno di modificare chissà cosa e semmai apportare qualcosa strada facendo. Esultanza per Lukaku mostra la pochezza del nostro calcio? Non direi pochezza: siamo sicuramente inferiori ad alcune squadre di certi campionati ma abbiamo fatto tre finali l'anno scorso, non userei questo termine. Lukaku è stato accolto come un ottimo giocatore e il clima romano è quello, è un giocatore di un certo livello e avrà poca concorrenza, quindi potrebbe rendere molto. Il giocatore se sta bene fa la differenza, non dico che è immarcabile ma il suo apporto lo dà con la testa giusta. La piazza di Roma è questa: arriva un giocatore e ti aspettano in 5mila, stessa cosa credo a Napoli. Più si va al Sud più si sente di più il calcio. Ho vissuto a Roma 6 anni e il problema era sempre l'equilibrio dei giudizi e penso che manchi ancora: dopo una sconfitta vieni messo alla gogna e dopo una partita vinta invece sei un eroe. La Lazio che vinse con me lo Scudetto, trasposta a Milano avrebbe vinto 5-6 Scudetti di fila perché c'è un'altra mentalità".

 

 

 

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Mario Passaretti

Nato a Torre del Greco il 28/05/1979, diplomato in maturità classica. Giornalista da giugno 2015 e direttore del sito www.ilcuoreazzurro.it dal 2022. Collaboratore del giornale "Il Roma"

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