Lunedì, 05 Dicembre 2022 18:10

Oggi a 1FootballClub by IlSognoNelCuore abbiamo intervistato: Massimo Giletti; Eugenio Fascetti

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Oggi a 1FootballClub by IlSognoNelCuore abbiamo intervistato: 

Massimo Giletti;

Eugenio Fascetti.

 

MASSIMO GILETTI

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Massimo Giletti, giirnalista e conduttore del programma "Non è l'arena". Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.....

 

Pensieri sulla situazione della Juve? "Il calcio è emozione, non è solo televisione. Avere una meta è fondamentale, come anche ritagliarsi un proprio spazio è rilevante. Per quanto concerne la situazione bianconera, quando emergono anticipazioni ed intercettazioni è perché in ballo ci sono degli interessi. Ma è sempre un racconto imparziale, non completo. Avere scritto alcune intercettazioni ha un valore nettamente differente. Ma di sicuro alla Juve è successo qualcosa di rivoluzionario, le cose non andavano soprattutto per il modo di affrontare il processo. Elkann diceva di dover ragionare, ha vinto la proprietà su Agnelli". Nell'ultimo quinquennio sono state anellate scelte sbagliate: perdere Marotta è stato un problema? "L'avevo ribadito due mesi fa, qualocsa si è rotto in quel momento, soprattutto nella scelta di puntare su Ronaldo. Il problema dei conti nasce con l'operazione Cristiano, inserito in un periodo comolicato nel quale era presente il Covid, ha avuto un peso devastante sui bilanci. Anche le scelte degli allenatori della Juventus hanno avuto il loro peso, si parla di milioni di euro, di cifre elevate. Si sta pagando dazio per l'aver preso determinate decisione, anche se le valutazioni dei calciatori sono oggettive. Il calcio dovrebbe focalizzarsi maggiormente su sé stesso, perché non è più accettabile avete determinati calciatori in rosa e pagare stipendi molto elevati. Il modello da seguire è il Napoli di De Laurentiis, il quale ha avuto delle problematiche vissute nel migliore dei modi. Ma poi ha iniziato a vincere e sta puntando sui giovani: questa è una mentalità vicente. La Juve, invece, non ha avuto fiducia in Pirlo e non ha puntato su giocatori giovani". I problemi dellaJuventus hanno un comune denominatore, Fabio Paratici: troppo potere ad una persona con uno stile differente a quello bianconero? "Attendo i fatti, non mi attengo ad anticipazioni o a dichiarazioni trapelate dalla stampa. Attendo i processi e le parti le quali devono difendersi. Come nel 2006, tutti erano all'oscuro di alcuni episodi. Attendo i processi per poter giudicare. La Juve, tuttavia, ha vinto tanto per qualità e per capacità, ma l'addio di Marotta ha lasciato degli strascichi, è in quel momento che bisogna verificare alcune dinamiche. Le plusvalenze comunque sono un problema del calcio nel suo complesso. La bravura è fare calcio con i denari corretti, altrimenti si creano debiti pesanti da sostenere. Finché siamo in tempo, dobbiamo interrompere il processo di alcune plusvalenze. Intanto si attendono gli sviluppi della situazione. Chiaro che qualcosa non va, poi va scoperto cosa. Andrebbero effettuate valutazioni di determinate operazioni, tutte hanno un peso specifico. Vedi lo scambio Arthur-Pjanic, era un affare utile per il club bianconero e per il Barcellona: chi stabilisce le valutazioni? È un discorso complicato, la Juve è un SpA, dovrebbe essere prudente nella gestione dei soldi". Calciopoli bis dal punto di vista sportivo? I calciatori riusciranno a trovare la concentrazione in vista della ripresa della Serie A? "I giocatori sfasati trovano sempre il modo di non concentrarsi... Credo che si alzerà il livello della qualità della rosa con i ritorni di Chiesa e Pogba. I calciatori devono pensare a giocare, anche se sicuramente è il calcio nel complesso ad essere sotto inchiesta. Mi stupisce il fatto che agisce sempre solo la Procura di Torino. Finché non elimineremo la gentaglia delle curve, il calcio italiano non cambierà e resterà sempre sotto scacco. Questo genere di attività deve essere svolto dalle Procure di tutte le città". Possibile bttuta d'arresto del Napoli a gennaio? "Merita di andare avanti. È una delle poche squadre che è sempre stata al vertice negli ultimi anni. Per storia e per la rappresentazione della città, un'eventuale vittoria avrebbe decisamente un valore diverso. Sono convinto e mi auguro che il Napoli possa alla fine trionfare". Quale giocatore del Napoli vorresti alla Juve? "La squadra bianconera fa fatica a trovare un regista, ruberei sicuramente Lobotka per il suo valore".

 

 

EUGENIO FASCETTI

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Eugenio Fascetti, ex calciatore della Juventus ed ex allenatore del Bari e della Fiorentina. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.

 

Quale squadra ha impressionato maggiormente al Mondiale? "Nessuna nazionale mi ha convinto del tutto. Mi sono piaciute alcune tra tutte, come la Francia, in particolare mi ha impressionato Mbappé come calciatore. È una potenza incredibile, è un gran giocatore, ha anche margini di miglioramento, come l'inglese Bellingham. L'Inghilterra forse ha qualche problema in difesa, ma ha un attacco devastante. Ho notato tanta intensità in questo avvio di Mondiale, ma è necessario trovare un sistema per non far sì che le squadre si chiudano in difesa". Novità in vista tra le partite odierne? "Sono curioso della gara tra Giappone e Croazia. Come gruppo, i giapponesi sono superiori, è un piacere vederli in campo, anche se i croati hanno individualità importanti. Per quanto concerne Brasile-Corea del Sud, sulla carta il pronostico è scontato, ma il calcio è abituato a regalare sorprese. Sono curioso anche del Marocco". Quale ha deluso maggiormente? "Sicuramente la Germania, ma questo campionato mondiale è incerto. La Serbia ha lievemente deluso, non ha vinto tanto, infatti, anche nel corso della sua storia". Pensieri sulla ripresa della Serie A? Possibile battuta d'arresto del Napoli? "Alla ripresa del campionato sarà tutto un'incognita. Il club azzurro comunque ha una grande occasione, per me è la favorita per vincere lo scudetto. Può contare su uno staff esperto, l'unico ostacolo potrebbe essere il timore di vincere". Come si fa ad escludere dalla mente dei calciatori bianconeri la situazione della Juve? "Questo caos intorno alla squadra sarà utile al gruppo, potrebbe essere una scossa da poter sfruttare. La Juve potrebbe essere ancora più pericolosa rispetto a quella vista nelle ultime giornate. Ho allenato il Verona, società poi fallita. I calciatori non erano pagati, ma non hanno mai mollato". Commento sulla stagione della Lazio? "Sarri deve trovare la continuità adeguata per vincere. Sono evidenti i cali di concentrazione in alcune partite, ma la Lazio è una delle squadre che lotterà per la Champions. Se riuscisse ad essere continua, sarebbe una bella cosa, perché è un bel vedere in campo". Per De Laurentiis sarebbe conveniente conservare il Napoli o puntare sul Bari? "Il presidente potrebbe anche cedere la società azzurra, perché Bari è una città stimolante. Tuttavia, potrebbe risultare complicato emulare le imprese del Napoli e raggiungere con il club pugliese i livelli elevati degli azzurri. Giuntoli sta svolgendo un ottimo operato, come tutti i membri dello staff partenopeo". Chi ha rubato l'occhio in Serie A? "Sicuramente Kvara. È soltanto difficile pronunciare il nome, ma è un grande calciatore, è costantemente in movimento. Ma anche Osimhen è un ottimo giocatore, è una 'bestia', ha una potenza fisica ed una velocità devastanti".

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Mario Passaretti

Nato a Torre del Greco il 28/05/1979, diplomato in maturità classica. Giornalista da giugno 2015 e direttore del sito www.ilcuoreazzurro.it dal 2022. Collaboratore del giornale "Il Roma"

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