La Serie A ha davvero bisogno di allenatori stranieri?
“Credo che, se si tratta di allenatori validi, ne valga la pena. Sono anche convinto che possa far bene agli allenatori italiani cimentarsi in una formativa esperienza all’estero”
Pensieri sulle gare di Coppa e sulle prime venti giornate di A?
“Quando cambi moltissimi giocatori nella formazione iniziale vengono meno quegli automatismi che fanno la differenza. Anche se la squadra si allena con tutti i giocatori e gli stessi principi, nella partita soltanto i titolari possono garantire i suddetti automatismi, che sono chiaramente essenziali. Ciò può risultare fatale, vista la preparazione delle squadre italiane, e le loro motivazioni, come accaduto con la Cremonese. Mi accodo a chi afferma che il campionato può perderlo soltanto il Napoli. E’ una squadra che ha unito qualità di gioco a risultati, ha perso solo con l’Inter, e ciò la dice lunga”
Quanto perde l’Italia del ct Mancini con un Zaniolo ai margini?
“E’ una freccia che viene meno all’arco. L’Italia, nonostante le critiche per il mondiale mancato e lo scarso impego degli italiani, ha dimostrato di essere tra le nazionali più forti. Si tratta di una selezione che può attingere da un campionato che ritengo essere il terzo al mondo, dunque una eccellenza”
Sarri senza l’usuale turnover, che partita sarà con la Juve?
“La Lazio sta dimostrando di attraversare un ottimo periodo di forma. È un segnale che Sarri dà all’ambiente, cioè quello di voler passare il turno contro i bianconeri. La partita della Juve sarà, per questo, complicata”
Pensieri su Pellegrini in biancoceleste, ed in chiave nazionale?
“Ha dimostrato di avere qualità importanti malgrado la scarsa continuità, principalmente dovuta a noie fisiche. Credo sarà una delle armi in più di Maurizio Sarri. In nazionale, in quella posizione, non va dimenticato Dimarco, ottimo calciatore e protagonista di una grande stagione all’Inter. C’è anche Spinazzola che ritengo essere uno dei migliori al mondo. Quest’ultimo, però, potrebbe trovare nell’integrità fisica l’unico, importante, ostacolo”
Impatto importante di Kim, se lo aspettava?
“Nessuno avrebbe potuto aspettarsi un impatto simile, sia di Kim che di Kvara. Il Napoli si è privato di pedine davvero importanti, ma la società è stata capace nel trovare i sostituti adeguati. Un mio giocatore in nazionale, compagno di Kim al Fenerbahce, mi parlava benissimo del coreano. Tuttavia, nessuno poteva prevedere che quasi potesse scalzare Koulibaly nel cuore dei tifosi”
Che gara sarà con lo Spezia?
“Ho avuto la sfortuna di allenare lo Spezia nell’anno della D. Il fatto di non essere stato riconfermato in Liguria rimarrà per me un cruccio, è una piazza che mi piace molto per il calore che trasmette. Ritengo, tuttavia, che con il Napoli servirà un miracolo. Dovranno cercare di non far giocare gli azzurri tra le linee ed evitare un pressing troppo alto. Il rischio, difatti, è quello di lasciare troppo spazio ad Osimhen”
NICOLÒ SCHIRA
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Nicolò Schira, giornalista esperto di calciomercato. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione de IlSognoNelCuore.com.
Quale è stato il colpo di questa sessione?
“Il migliore acquisto è stato anche l’unico di un certo costo. Parliamo di Ilic al Torino, un 2001 pagato 15 milioni dall’Hellas Verona, scuola Manchester City. Se consideriamo, poi, che la totalità delle transazioni di tutta la Serie A è pari a 31 milioni, comprendiamo che la metà sia stata spesa soltanto dai granata, chiaro segnale dell’impoverimento del nostro campionato. Con Juric può diventare giocatore vero, nonostante non abbia ancora dalla sua numeri importanti. Il tecnico granata ha ottime capacità nel facilitare la crescita dei suoi calciatori, basti pensare al percorso di Pessina”
È stato il mercato dei ‘non-colpi’?
“E’ proprio così. I temi importanti, come Skriniar e Zaniolo, si sono conclusi in un nulla di fatto. Quella dello slovacco è stata una telenovela. Il Psg ha fatto offerte al ribasso, quasi ridicole azzarderei. I parigini si erano spinti siano ai dieci milioni, l’Inter era però decisa a raggiungere i venti. Ritengo, a tal riguardo, che i nerazzurri abbiano fatto la scelta giusta nel non cedere a gennaio il proprio difensore, dal momento che avrebbe acquisito una cifra irrisoria ed insufficiente per reinvestire nel reparto. Il tema Zaniolo, invece, è stato gestito in maniera completamente differente, una vera e propria polveriera”
Responsabilità di Mourinho nelle tensioni con Zaniolo?
“Tutta la vicenda è stata gestita molto male. Il pugno duro dell’allenatore è comprensibile, in quanto rispecchia l’impostazione societaria. Tuttavia, se eccessivo, lo riterrei controproducente. Se il giocatore venisse messo fuori rosa, il suo valore rischierebbe di ridursi ulteriormente. Ciononostante, i tentativi di aggressione di cui abbiamo sentito sono ingiustificabili. Le contestazioni ed i fischi sono accettabili, quando però degenerano sono assolutamente inaccettabili. Sarà una questione che continuerà a tenere banco nelle prossime settimane, non escludo che possa essere reintegrato, come anche Karsdorp. D’altronde alla società converrebbe che tali calciatori giochino, e mantengano una certa valutazione”
Cosa ha spinto Ounahi a Marsiglia?
“Il calciatore non aveva voglia di aspettare l’estate. Il Napoli avrebbe potuto contrattualizzarlo soltanto in estate, in virtù della indisponibilità dello slot per extra-comunitari. Fin quando la concorrenza era di club inglesi come Leicester e Leeds, gli azzurri potevano ritenersi preferibili. Il Marsiglia, però, può essere considerato forse il secondo club della Ligue 1, con una tifoseria calda e passionale. Ritengo, tuttavia, che gli azzurri non avessero una certa necessità nel coprire tale ruolo, soprattutto dopo il rinnovo di Lobotka”
Pensieri sul passaggio di Aurelio dal Pontedera al Palermo?
“Il ragazzo è esploso definitivamente al Pontedera. Il Palermo è stato bravo a pescare un calciatore in ascesa, con l’intelligenza e la capacità che spesso manca ad alcuni dirigenti nelle operazioni di mercato. Le categorie inferiori ospitano tanti buoni prospetti, ma mancano il coraggio e le prospettive. Non escludo un suo approdo in Serie A”
Mercato delle altre big?
“Il Milan avrebbe dovuto fare qualche operazione in porta. Non si è riusciti a completare l’acquisto di Sportiello, un peccato dato che Tatarusanu non sta offrendo garanzie. Un mercato, dunque, insufficiente per i rossoneri. L’Inter non ha fatto operazioni, nonostante il tormentone Skriniar e le operazioni principalmente riguardanti la primavera. La Lazio ha acquistato Luca Pellegrini, un ottimo colpo in prestito che rappresenta una opportunità anche per il ragazzo. La Juve, come sappiamo, è alle prese con altre vicende. Tuttavia, nel giro di terzini degli ultimi istanti di mercato, ci si aspettava che i bianconeri potessero riuscire a prelevare Cambiaso”
ROBERTO BORDIN
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Roberto Bordin, allenatore dello Sheriff Tiraspol, ed ex calciatore di Napoli e Spezia. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione de IlSognoNelCuore.com.
La Serie A ha davvero bisogno di importare allenatori stranieri?
“Devo ammettere che ci sono molti tecnici stranieri che hanno lavorato, ed attualmente lavorano, in Italia davvero capaci. È chiaro, può esserci la delusione o l’errore, ma in molti sono in molti ad essere bravi”
Mourinho ha deluso in giallorosso?
“Nonostante qualche alto e basso, forse, di troppo, la Roma è sempre lì a giocarsela. Gestire una squadra è sempre difficile, a maggior ragione in una piazza difficile come Roma. Non è assolutamente facile. In tal senso, credo che il portoghese costituisca una garanzia, considerando anche la sua storia”
Come avrebbe gestito il caso Zaniolo?
“Ritengo che determinate situazioni vadano risolte nel privato dello spogliatoio. Ho sempre preferito seguire questa linea, sia da giocatore e capitano che da allenatore. E’ comprensibile tutelarsi come società quando un calciatore esterna dichiarazioni controverse. Ciononostante, bisogna tentare sempre di essere positivi e risolvere le problematiche”
Ibra può far rinascere il Milan?
“Credo di sì, soprattutto per il suo carisma. Potrebbe essere un aiuto importante soprattutto per Pioli. Lo svedese potrebbe, infatti, offrire un supporto notevole nello spogliatoio nel superamento di questa crisi”
Domenica Spezia-Napoli, che gara prevede?
“La Spezia è una piazza molto simile a Napoli per calore dei tifosi. Nonostante l’ampio vantaggio sulla seconda, credo che il Napoli abbia assunto una maturità vincente che gli consente di scendere in campo sempre per la vittoria. Una fame di successo, quella degli azzurri, che non escludo possa estendersi anche in Europa. Sarà una partita difficile per lo Spezia, i liguri giocano per obiettivi sicuramente differenti. Il Verona potrebbe, difatti, rosicchiare qualche punto”
Giudizio sul mercato dello Spezia e sul colpo Esposito?
“Si tratta di un grande colpo. Quando giochi a La Spezia tendi sempre a dare il cento per cento. Parliamo di una piazza che stimola i suoi calciatori. È stato fatto un mercato importante, con tante giovani promesse. L’obiettivo è assolutamente quello di raggiungere la salvezza”
Come preparerà le gare di Conference?
“Abbiamo un doppio incontro importante contro il Partizan. Loro inizieranno il campionato prima delle sfide europee, dunque possono essere avvantaggiati. Inoltre, le difficoltà si accrescono anche dell’incompletezza della lista Uefa, nella quale sono presenti giocatori ormai ceduti. Tenteremo di fare il colpo e passare il turno”
L’Atalanta potrebbe essere l’antagonista del Napoli?
“I bergamaschi stanno facendo il massimo, come negli ultimi campionati. Tuttavia, visti i ritmi del Napoli, non vedo chance per le altre di impensierirlo. I nerazzurri lotteranno sicuramente per entrare nella top four”