Martedì, 26 Aprile 2022 14:01

Oggi a 1FootballClub by IlSognoNelCuore abbiamo intervistato: Domenico La Marca; Alessandro Budel; Antonio Floro Flores.

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Oggi a 1FootballClub by IlSognoNelCuore abbiamo intervistato:
Domenico La Marca;
Alessandro Budel;
Antonio Floro Flores.

 

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Domenico La Marca....

avvocato esperto di diritto sportivo. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di calcioinpillole.com.
Salernitana – “Sono davvero entusiasta per queste tre vittorie della Salernitana che rendono più concreta la possibilità di permanenza in A del sodalizio granata. Il doppio impegno casalingo con Venezia e Cagliari sarà il momento clou della rincorsa salvezza e sicuramente come con la Fiorentina l’Arechi potrebbe fare la differenza. Mi piace sempre evidenziare l’eccezionale lavoro di Sabatini, che credo che abbia convinto anche quei pochi scettici che qualche settimana fa mettevano il dubbio il suo grande valore, che ha deciso di puntare su un vero combattente come Nicola, che in poco tempo a sua volta è stato capace di trasmettere la sua anima alla squadra.”
Napoli – “Quanto accaduto al Castellani è francamente inconcepibile per una squadra che prima della sfida casalinga con la Fiorentina veniva considerata dagli addetti ai lavori la principale candidata alla vittoria finale. E’ evidente che dal punto di vista mentale qualcosa si è inceppato dopo la sconfitta con l’undici di Italiano, come se l’impossibilità di vincere lo scudetto e una Champions League orami in cassaforte abbia svuotato letteralmente la compagine partenopea. Ovviamente questo triste finale di stagione porterà a fare delle valutazioni importanti soprattutto a maggior ragione, come già ampiamente detto, che il prossimo calendario agonistico sino a fine novembre non permette nessun margine di errore. Pertanto il Napoli una volta ottenuta la matematica qualificazione in Champions, dovrà fare le giuste riflessioni in merito allo staff tecnico, riconoscendo sempre che Spalletti ha raggiunto l’obiettivo richiesto, e sul parco giocatori dove è lampante che si è prolungato forse di un anno il ciclo post Sarri.”
Meret – “Meret è stato autore di un grave infortunio, dispiace per questo ragazzo che per me rimane un talento del nostro calcio. E’ evidente che a questo portiere non si perdona più nulla, anche lo stesso Ospina in una sfida con la Lazio commise un errore simile ma forse con il colombiano l’ambiente sembra essere più indulgente, nonostante l’unico titolo degli ultimi anni sia arrivato proprio anche grazie ad un rigore parato da Meret a Dybala. E’ chiaro che si tratta di una situazione che non si può più prorogare, forse è venuto il tempo di individuare il nuovo prossimo numero uno del Napoli e chiudere definitivamente la storia del ballottaggio che ha prodotto più malus che vantaggi.”
La Juventus di Allegri – “Siamo sempre lì la Juventus potrà giocare male e non entusiasmare ma Allegri sta portando a casa una qualificazione alla prossima Champions League, senza Ronaldo e soprattutto senza patemi visto che l’anno scorso senza l’harakiri del Napoli i giudizi sul campionato dei bianconeri sarebbero stati molto diversi. Il Sassuolo non ha demeritato anzi, ma la migliore capacità della Juventus di Allegri, in quasi tutte le sfide, è sempre quella di rimanere in partita a prescindere dalla difficoltà che può incontrare in campo. Ovviamente la Juventus deve migliorare la qualità del suo gioco e da questo punto di vista mi aspetto con la Champions raggiunta un mercato all’altezza da parte del club bianconero.”
Corsa allo scudetto – “Tra Milan ed Inter che vinca il migliore, il calendario è favorevole ai nerazzurri ma il Milan, che ritengo inferiore in termini di rosa, ha dimostrato un carattere ed una determinazione proprio di chi vuole andare oltre i propri limiti, fattore che ad esempio è mancato al Napoli. Mi dispiace che questo avvincente duello che sta dando risalto mediatico al nostro calcio venga in qualche modo rovinato da futili polemiche arbitrali, come successo con la designazione di Sozza, oggi forse il migliore arbitro italiano, o quella su Acerbi, che trovo davvero di cattivo gusto, visto che reputo inqualificabile che un frame di un immagine possa mettere in dubbio la ventennale carriera, fatta di sudore e sacrifici, di un grande professionista e di un integerrimo guerriero, al quale va fatto solo un plauso per quello che è riuscito a fare e a trasmettere nel mondo del calcio.”

 

ALESSANDRO BUDEL
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Alessandro Budel, commentatore Dazn ex calciatore, tra le tante, di Brescia e Cagliari. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di calcioinpillole.com.

Su Empoli-Napoli
"Secondo me il Napoli non aveva approcciato bene la gara, l'ho detto anche nel commento della partita. Poi, da ex calciatore, so bene come ci siano giornate storte come questa. Bravo Mertens a sbloccare il match. Poi, nella ripresa, gli azzurri, erano stati bravi a raddoppiare ma il gol di Henderson ha aperto un'altra partita e, il Napoli, ha pagato anche gravi errori individuali".
Al Napoli sta mancando anche un'adeguata preparazione fisica?
"No, secondo me c'entra poco. Io credo che, in alcune circostanze, al Napoli manchino giocatori di personalità che sappiano leggere bene i momenti della partita. Mancava anche Koulibaly. In certi momenti, ci vuole quel giocatore che dice a Meret: 'Butta quella palla'. Certe partite vanno portate a casa e basta, non si può pensare di vincere sempre con largo vantaggio. A volte devi portare solo i tre punti a casa. Problema fisico ma anche molto di natura mentale. Ha perso con la Fiorentina, ha incassato il pareggio nel finale contro la Roma. Chiaramente se manca l'entusiasmo le gambe girano meno. Credo che, se avesse vinto contro Fiorentina e Roma, il Napoli avrebbe surclassato l'Empoli"
Il Napoli non è riuscito ad evitare gli errori già commessi contro Fiorentina e Roma
"Il Napoli, da questo punto di vista, non è 'camalaeontico'. Non cambia canovaccio delle partite, gioca nello stesso modo e ha un'identità marcata ma non si può pensare di mantenere lo stesso tipo di intensità per tutto il campionato. Ci sono partite in cui devi pensare a qualcosa di diverso, anche giocare più sui lanci lunghi per Osimhen che sa attaccare bene la profondità. Invece, gli azzurri, non sanno cambiare il loro approccio in base al tipo di partite".
Ha avuto ragione Spalletti, per tutta la stagione, nel non voler schierare Mertens e Osimhen insieme per mantenere equilibrio?
"Non c'è stato molto equilibrio. L'Empoli ha avuto molto spazio per le ripartenze; è vero che Mertens ha segnato e ha sbloccato il match ma, così disposto il Napoli, non mi ha entusiasmato. Praticamente aveva 4 giocatori prevalentemente offensivi, mancava Lobotka che è uno dei giocatori che sa dare stabilità al centrocampo".
Giocavi in squadre di grande qualità. Oggi il campionato italiano si è impoverito da questo punto di vista?
"Me lo chiedono molte volte. Non è semplice fare paragoni con il calcio di oggi. Sicuramente un po' di qualità è venuta a mancare; sono cambiati anche i ruoli. Oggi non vedo più un 10 vero, un trequartista. Faccio fatica a trovare anche un regista puro. Oggi sono tutti ruoli adattati. Le squadre in cui giocavo io? Io ho sempre giocato in squadre che dovevano salvarsi ma c'era una qualità incredibile. Nel Parma c'erano campioni come Simplicio, Gilardino, Bresciano ecc. C'era più qualità e, per forza di cose, meno intensità. Io, per esempio, se dovevo marcare uno come Vieira, gli stavo più lontano perché sapevo che avrebbe saputo girare il pallone come avrebbe voluto lui. Oggi l'intensità copre anche, a volte, la mancanza di qualità"
Corsa scudetto: chi è favorita tra Inter e Milan?
"Vedo leggermente più favorita l'Inter, ha inerzia, entusiasmo e un calendario più facile però, il Milan, sta facendo qualcosa di incredibile, di straordinario. Il Napoli ha fatto quello che poteva fare per il valore della sua rosa, il Milan sta andando 'fuorigiri' superando ogni aspettativa".

 

ANTONIO FLORO FLORES
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Antonio Floro Flores, ex calciatore, tra le tante, di Napoli e Udinese. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di calcioinpillole.com.

Il livello del calcio italiano è crollato?
"Siamo in difficoltà. Lo dicono i numeri: io ho fatto la Serie B giocando contro squadre come Juventus, Genoa, Napoli e Torino. Il Genoa aveva Stellone in attacco. Oggi il livello è più basso. Quando ero al Napoli giocavamo per salvarci con campioni tipo Edmundo. Lui era un giocatore spettacolare, lo hanno preso dalla spiaggia ed era un fenomeno. Non nego che ho provato tantissimo ad emularlo, ovviamente solo ciò che faceva in campo, era un giocatore dal talento davvero incredibile".
Sui prezzi elevati dei calciatori del Sassuolo e la situazione di classifica
"Ma quelli sono numeri che danno i giornalisti, non tanto le società. Berardi è un campione, ci ho giocato insieme. Oggi farebbe comodo al Napoli, ha un solo difetto: aver giocato tutta la carriera al Sassuolo senza confrontarsi con i grandi campioni. Lui vale i 40 milioni di cui si parla. I prezzi, ormai, li fanno i giornalisti, ma i giocatori forti costano. Parliamo di 50 milioni per Scamacca e 40 per Raspadori: sono entrambi giovanissimi con una carriera lunghissima davanti e ti hanno già fatto almeno 10 gol, forse le cifre sono dettate anche dalla potenziale carriera che hanno avanti. Forse questo può giustificare i prezzi che sentiamo. Ma su giocatori così, devi puntarci. Poi, sulla classifica, conta anche il resto delle squadre. Il Sassuolo fa tanti gol ma ne prende altrettanti. Non trovo giusta la critica di chi dice che gli attaccanti neroverdi non valgano cifre importanti solo perché il Sassuolo non è fra le prime quattro, è un discorso troppo superficiale".
Corsa salvezza apertissima. Possono bastare meno dei soliti 40 punti. Portare la Serie A a 18 squadre può aumentare la competitività?
"Ci sono le persone competenti per farlo e per parlarne, è una scelta che dipende solo dalla Lega. Nel girone di ritorno le squadre da salvezza hanno fatto pochi punti. Una volta ti salvavi con 40 punti, ora ne possono bastare 35. Poi, ripeto, ci sono le persone giuste per parlare di questo e cercare di migliorare il format. I giovani ci sono e bisogna valorizzarli, come gli allenatori. C'è Dionisi, c'è Italiano, c'era anche Pirlo che aveva fatto bene alla Juventus, addirittura i numeri dicono che abbia fatto meglio di un mostro sacro quale è Allegri. I giovani li abbiamo e dobbiamo dargli opportunità”.
Ti è mai capitato di sentirti meno competitivo con una preparazione atletica differente?
"Io credo che, a questo punto della stagione, gioca molto di più la testa. Guardate la Salernitana che, fino a due settimane fa, era data per morta. Ora ha vinto tre partite e sono carichi a mille. Io l'ho vissuto con il Sassuolo: avevamo fatto molto male nel girone d'andata poi abbiamo iniziato a fare tanti punti e ci siamo ripresi facendo un grandissimo girone di ritorno. Le squadre hanno tanti alti e bassi, anche le big, ma conta davvero la testa in questa fase del campionato. Al Napoli è mancata la testa con l'Empoli? Sicuramente. Credo che se il Napoli fosse stato ancora in lotta scudetto, si sarebbe portato sul 5-0. Non sto dicendo che hanno mollato ma, certamente, aver perso i punti prima ed essere usciti dalla corsa scudetto, ha fatto calare la concentrazione. Determinati errori, anche quelli marchiani ed individuali, sono dettati da mancanza di concentrazione e carenza di obiettivi. È ingeneroso criticare tutti adesso. Sento parlare di rifondazione, ma il Napoli ha fatto una grande stagione. Se mi avessero detto che il Napoli sarebbe stato capace di fare questa corsa allo scudetto, per poi finire in Champions, non ci avrei creduto. Pertanto, io sarei stato soddisfatto. È ingiusto criticare Spalletti; fino a due settimane fa tutti sognavano lo scudetto e i giocatori hanno lottato fino alla fine. Tutti sognavamo qualcosa in più ma, onestamente, guardo il bicchiere mezzo pieno e faccio solo tanti complimenti, sia ai giocatori che ad un grande allenatore quale è Spalletti. Leggo i giornali e sembra che Luciano non esista più, lo trovo assurdo. Chi è competente si complimenta con Spalletti, chi non lo è lo critica".
Vedresti Beto in una big? Magari al Napoli
"No, al Napoli servono giocatori pronti avendo la Champions League da dover giocare. Non si possono fare scommesse secondo me. Deulofeu? Lui mi piace tantissimo, ti può cambiare la partita in un istante, lo sto seguendo molto ad Udine e sono convinto sia pronto".

 

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Mario Passaretti

Nato a Torre del Greco il 28/05/1979, diplomato in maturità classica. Giornalista da giugno 2015 e direttore del sito www.ilcuoreazzurro.it dal 2022. Collaboratore del giornale "Il Roma"

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