Mercoledì, 28 Dicembre 2022 15:42

Oggi a 1FootballClub by IlSognoNelCuore abbiamo intervistato:  Dino Zoff; Giuseppe Galderisi; Marcin Dobosz

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Oggi a 1FootballClub by IlSognoNelCuore abbiamo intervistato: 
Dino Zoff;
Giuseppe Galderisi;
Marcin Dobosz.

DINO ZOFF 
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Dino Zoff, ex portiere, tra le tante, di Napoli e Juve. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.

Cosa manca alla Serie A rispetto alla Premier per arrivare a giocare in un giorno di festa? "Probabilmente giochiamo già tanto, ma dovremmo forse farlo ancora di più... Non sono, tuttavia, dell'idea di giocare sempre, ma forse lo si dovrebbe fare in modo differente. La mentalità della Premier è diversa sicuramente, ma di certo qualche partita si potrebbe disputare anche in questo periodo di festa". Quali saranno gli effetti della sosta sulle squadre italiane? "Si vedrà, perché al momento è possibile fare solo delle supposizioni, le quali hanno anche le loro ragioni. Vedremo quali saranno gli effetti sul Napoli, protagonista di un grande periodo prima della pausa Mondiali, o sulla stessa Juve, che sicuramente riprenderà il percorso positivo imboccato al termine della prima parte di stagione. Un possibile effetto è legato di sicuro al numero dei calciatori delle rispettive squadre, i quali sono stati impegnati nella Coppa del Mondo. La considerazione principale, tuttavia, è la convinzione di far bene e procedere lungo la strada vincente". Momento della Juve? Può influenzare l'andamento della squadra? "È una situazione complicata, ma di solito le formazioni riescono a trovare sul campo di calcio la loro forza. Non si quanto questa vicenda influenzerà l'andamento della Juve, ma i calciatori potrebbero avere quel quid in più da tirar fuori, diventando così il loro punto di forza". Giudizio della condotta di Martinez dell'Argentina fuori dal campo? "Io sono sempre rispettoso verso gli avversari, mi sento un uomo di sport. Ci sono sicuramente delle tensioni difficili da reprimere, ma per essere un vero campione bosognerebbe essere uomo dentro e fuori dal campo. A qualsiasi livello, è questo l'aspetto più rilevante".

 

GIUSEPPE GALDERISI
A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Giuseppe Galderisi, ex calciatore, tra le tante, di Milan e Juventus. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.

Qual è il ruolo ideale di Raspadori? "È un calciatore fantastico, sa fare diverse cose. Io sono nato trequartista, un giocatore a tutto campo, ma è stato Trapattoni a schierarmi come punta. Jack è bravo a staccarsi dalla linea di centrocampo, cerca sempre di fare qualcosa di concreto. Può abbinarsi bene con tutti gli attaccanti del Napoli e questa è la vera forza degli azzurri, soprattutto se si considerano le differenze dei diversi calciatori. Inoltre, Raspadori è il futuro del calcio italiano". Come riesce il Napoli a trovare la collettività necessaria per vincere? "In attacco è stratosferico, ma il centrocampo e la difesa sono i ruoli necessari a far funzionare bene il reparto offensivo. I centrocampisti del Napoli sanno recuperare la sfera e palleggiano molto bene, sono uno spettacolo puro. È necessaria una visione adeguata per saper arrivare fino in fondo". Quanto lavoro dovrà fare Allegri per consentire alla Juve di restare concentrata? "Al di là delle problematiche, le quali saranno giudicate dagli organi specifici, tra una settimana si ritornerà in campo. Attraverso le amichevoli, si è tentato di alzare il livello mentale della Juve e di tutte le squadre. Ma i club sono a conoscenza del fatto che può succedere di tutto, poiché la testa è fondamentale. Al momento Allegri ha il compito di rafforzare la mentalità e la forza dei suoi calciatori. Sotto questo aspetto, è un ottimo allenatore, ma anche i bianconeri sanno che le risposte in campo si riveleranno fondamentali per il proseguio della stagione". Cosa ci si dovrà aspettare da Milan e Lazio? "Mi aspetto tanto da entrambe le squadre. Pe quanto riguarda il club capitolino, I biancocelesti possono contare su un grande maestro come Sarri per la panchina. Bisognerà capire come la Lazio riprenderà il campionato e come affronterà i prossimi impegni. Tare e Lotito hanno condotto il club verso un livello altissimo. Per quanto concerne il Milan, tutti conoscono l'attaccamento di Maldini al club e la sua capacità di scovare calciatori semi sconosciuti ma allo stesso tempo molto talentuosi. Lo staff è abile nell'entrare nella testa dei calciatori, è molto valido per l'operato svolto. Pioli ha costruito tante aspetti rilevanti nel corso degli ultimi anni. Tuttavia, sono due squadre che faranno molto bene, ma sarà un altro campionato nella seconda parte di stagione". Possibile nuova esperienza? "Sono stanco di vedere le partite dal divano di casa. Bolle qualcosa in pentola, attendiamo. Presto potrebbe essere il momento, sono pronto e mi auguro di trasmettere il mio entusiasmo e ciò che ho vissuto in questo periodo alla mia prossima squadra. Non c'è cosa più bella per un tecnico allenare il proprio team...".

 

MARCIN DOBOSZ 
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Marcin Dobosz, giornalista del quotidiano sportivo polacco "Przeglad Sportowy". Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.

Giudizio sul colpo Bereszyński per il Napoli? "Bartosz milita da sei anni alla Sampdoria e conosce molto bene la Serie A e il calcio italiano. Si tratta di un calciatore camaleontico, può ricoprire diversi ruoli di difesa, può essere collocato anche sulla corsia mancina. Tuttavia, si è affermato come terzino destro, ma una delle sue caratteristiche principali è la spinta offensiva. Nella sua prima partita con la Polonia al Mondiale è sceso in campo come terzino destro. Bereszyński si è guadagnato un'ottima reputazione in Italia, è stato attenzionato anche dalla Roma. Il suo trasferimento al Napoli è uno step in avanti nella carriera del polacco". Pensieri sul percorso della Polonia in Qatar? "Questa squadra ha tanta potenzialità, ma l'ex ct Michniewicz si focalizzava maggiormente sulla fase difensiva. Al termine del Mondiale in Qatar, tuttavia, non ha rinnovato il contratto con la nazionale. Ci sono alcune voci circa il suo successore, ma non posso rivelare altro. I tifosi polacchi comunque sono molto delusi per l'utilizzo errato da parte dell'ex allenatore della Polonia di alcuni calciatori come Piatek, Zielinski, Milik e soprattutto Lewandowski, alla sua ultima apparizione in una Coppa del Mondo. Nel calcio moderno, in un quadro composto da tante situazioni complicate, vedi la pandemia o l'inflazione, bisogna giocare per offendere e per far stare bene e divertire le persone. Ma quando gaurdavo la Polonia non era un grande spettacolo, a tratti era anche imbarazzante". Qual è il prossimo step di Zielinski per diventare un top player? "Piotr è già un top player. Se al Modiale non ha dimostrato questo è stato dipeso soltanto per i diversi schieramenti in campo sbagliati del suo ct. Non è mai stato utilizzato come trequartista, eppure è questo il suo ruolo ideale. È un calciatore di fantasia, può dare quel quid in piu alla squadra. Sarebbe stato meglio se fosse stato schierato come nel Napoli, si tratta di un grande giocatore capace di disegnare gioco. Questo schieramento tattico non è stato riproposto al Mondiale, nel quale non è riuscito a consacrarsi. Tuttavia, tutto ciò è stato dipeso non solo esclusivamente dalle prestazioni del calciatore, ma soprattutto per le scelte dell'ex ct polacco". L'appeal del calcio italiano è cresiuto in Polonia? "È avvenuto un grande incremento, anzi l'interesse è cresciuto negli ultimi 5 anni rispetto al 90', sopratutto per la presenza in Serie A di calciatori come Szczęsny, Milik o anche Skorupski. La Premier naturalmente è il campionato più attenzionato, poi segue la Serie A, al terzo posto c'è la Bundes, la quale non è più seguita come prima per l'addio di Lewandowski. È, infatti, cresciuto l'interesse per la Liga. I calciatori polacchi, tuttavia, puntano di arrivare in Serie B e sperare poi di approdare in Serie A". Bereszyński resterà al Napoli anche dopo la fine della stagione? "Al momento si parla di un prestito semestrale, ma Bartosz ha le caratteristiche per continuare a vestire l'azzurro. È molto utile e può essere schierato in diversi ruoli, si tratta di un giocatore amaleontico, che sa intereptare diverse situazioni di gioco. Potrebbe essere un'arma in più per il Napoli, un club di grande ambizioni, il quale offrirà al calciatore la possibilità di giocare la Champions. È diventato anche capitano della Samp; ormai i tempi sono maturi per questo passo in avanti".

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Mario Passaretti

Nato a Torre del Greco il 28/05/1979, diplomato in maturità classica. Giornalista da giugno 2015 e direttore del sito www.ilcuoreazzurro.it dal 2022. Collaboratore del giornale "Il Roma"

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