Giovedì, 23 Febbraio 2023 13:03

Oggi a 1FootballClub by IlSognoNelCuore abbiamo intervistato: Arturo Di Napoli; Pasquale Marino; Alessandro Budel.

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Oggi a 1FootballClub by IlSognoNelCuore abbiamo intervistato:
Arturo Di Napoli;
Pasquale Marino;
Alessandro Budel.

 

ARTURO DI NAPOLI
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Arturo Di Napoli, ex calciatore - tra le altre - di Napoli e Inter. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione de IlSognoNelCuore.com.......

"Champions? Credo sia stata una buona tornata d'andata. Il Napoli non credo abbia grosse difficoltà al ritorno perché ha dimostrato una clamorosa superiorità territoriale e nelle idee. Per Inter e Milan il discorso è diverso, ma hanno comunque dato un segnale forte che fa gioire tutto il calcio italiano. Sono pillole di buon auspicio per il futuro. Al di là degli amori personali di ognuno, credo sia fondamentale che le nostre italiane vadano avanti nella competizione perché non fa altro che arricchire la nostra immagine e il nostro calcio, proprio anche economicamente. Lukaku e Osimhen? Per il Napoli il nigeriano è il finalizzatore di tutte le azioni e ha una potenzialità pazzesca, secondo me non ancora espressa del tutto. Può ancora migliorare e maturare, ma è comunque tutto il collettivo che lo mette in condizioni di esprimersi. Su Lukaku il discorso è diverso: l'Inter ha bisogno della qualità, dei gol e dell'uomo. Romelu è un ragazzo d'oro, si mette a disposizione e lo fa con gioia anche quando non fa gol. La sua condizione fisica era precaria, per cui spero che in questa fase finale si ritrovi il miglior Lukaku, giocatore troppo importante per i nerazzurri. Lukaku sposta di più come singolo rispetto a Osimhen, che sta facendo tanto ma non è da solo: penso ad Anguissa, Lozano, Di Lorenzo, Raspadori quando ha giocato al suo posto...Difese italiane in Europa? Credo che ogni squadra - se parliamo delle tre italiane in Champions - abbia per caratteristiche una buona fase difensiva, pure se in modo diverso. Il Milan è solido da sempre come impostazione, l'Inter ha deciso di pressare alta e di tenere i centrali alti, attaccando per difendersi come insegna Inzaghi, in un gioco corale che mi piace molto. Simone ha sempre portato a casa qualcosa, i numeri sono dalla sua parte nonostante le critiche che gli vengano mosse. Se non ci fosse il Napoli, che sta facendo un percorso straordinario, i nerazzurri anche quest'anno competerebbero per il campionato. Napoli dominante? Il gioco di Spalletti raccoglie i frutti di un lavoro passato del tecnico: ha una facilità nel creare questi inserimenti dei centrocampisti, senza contare il movimento senza palla degli uomini. Si smarcano tutti sempre in avanti, con un movimento che guarda al gioco e permette di avere un possesso di palla (fatto a grandi velocità) che non dà punti di riferimento agli avversari. Concludendo dico che la storia ce lo insegna, comunque: gli obiettivi si raggiungono sempre a partire da una buona difesa. Su questo do ragione ad Allegri. Poi è chiaro che se hai un potenziale offensivo che rende oro tutto ciò che tocca, si diventa una squadra completa anche a livello internazionale. Il Napoli ha avuto anche grande programmazione, poiché non ha speso tanti soldi... Inzaghi? Se riesce a passare questo turno di Champions sarà comunque un altro suo record. Conteranno poco le critiche, sono i numeri ad essere importanti per ogni azienda. Empoli? È un ambiente che conosco personalmente, conosco tutta la storia del presidente Corsi. Quando giocavo io lì il mio presidente era ancora lui: questo ti fa capire quanto sia di programmazione assoluta questa realtà. Partono dal settore giovanile e hanno il coraggio di inserire con gradualità e con parsimonia i giocatori del settore giovanile nella prima squadra, per poi ridarli al grande calcio. Questo alla lunga ha portato plusvalenze vere, fatte di grande programmazione. Una società che basa tutto su questo ed è molto solida grazie alle sue idee. Lì non fa un dramma neanche se si sbaglia una stagione e si retrocede: con le stesse idee riprogrammano la risalita nella massima serie. Stessa filosofia, anche nella scelta dell'allenatore, che comunque deve dare brio e pressione ad una piazza tranquilla rispetto a Napoli o a Salerno. Esonero di Nicola? Discorso molto lungo: il presidente Iervolino è intelligente e aveva deciso di dare una seconda chance a Nicola, ma dopo evidentemente si è reso conto che non aveva dato la scossa che avrebbe voluto. Il Verona è una squadra che sta facendo bene e la zona retrocessione è a pochi punti, per cui il cambio lo ha trovato necessario. L'allenatore preso è un altro ben preciso, con caratteristiche definite. Credo che Paulo Sousa sia molto bravo nella comunicazione coi calciatori - tra l'altro conosce più lingue - e sia un tecnico in linea anche con la cadenza di investimenti che il club ha portato avanti. Oggi i granata hanno un altro scontro importante contro il Monza... la Serie A non ti permette di rilassarti neanche un secondo! Per cui se il presidente vede qualcosa che non va nella sua azienda, ha il dovere secondo me di cambiare rotta".

 

PASQUALE MARINO
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Pasquale Marino, ex allenatore dell'Udinese e dell'Empoli - tra le altre -. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione de IlSognoNelCuore.com.

"Troppo poco tempo agli allenatori in Italia? Purtroppo c'è tanta pressione da noi, la cultura è diversa. C'è tanta fretta, i progetti finiscono se la palla prende un palo o se entra dentro. La differenza la fanno gli episodi nel nostro Paese, che possono determinare i percorsi di crescita di una squadra. Un anno ero all'Udinese, ricordo che alla nona giornata eravamo in testa con l'Inter che vinse il triplete. Io per tutto l'anno ebbi delle difficoltà perché facevamo anche la Coppa Uefa con l'organico ristretto, ci ritrovammo a fare 3 punti in 11 partite. Nonostante ciò non sono mai stato messo in discussione dal presidente! Bisogna avere pazienza... poi è chiaro che se un presidente capisce che ci sono problemi di svariata natura bisogna che si abbia la capacità di scegliere il momento di cambiare, ma le valutazioni devono essere profonde. Spezia? Non ho avuto contatti perché ora c'è un'altra società. Chiaro che dispiace perché quando apparecchi la tavola e altri mangiano... (ride, ndr). Va bene così, la mia nota dolente è la SPAL: ero andato con la promessa che se fossimo stati in lotta per la promozione mi avrebbero preso giocatori forti, adatti. Anziché questo, però, hanno venduto tre calciatori importanti e non hanno rispettato gli impegni. C'è stata una frattura e poi hanno deciso di esonerarmi. Così dai playoff sono scesi in basso in classifica e ora fanno difficoltà in Serie B. Empoli? Corsi è uno dei presidenti più competenti di tutti, ci puoi parlare anche di tattica. È impressionante in questo. I toscani hanno una loro fisionomia da anni, portata avanti nel tempo. Contro qualsiasi squadra portano avanti questa mentalità. Poi è chiaro, se il Napoli è molto più forte in palleggio e riaggressione, ci sarà poco da fare. Se uno pensa di giocare contro il Napoli e chiudersi, prima o poi il gol lo prende. Il Napoli ha giocatori che saltano l'uomo, ha tante soluzioni... bisogna che gli si facciano sprecare energie in fase difensiva: se gli lasci tutta lucidità, il Napoli ti fa male e domina la partita. L'Empoli quindi adotterà secondo me la filosofia giusta. Allegri? Io non posso giudicare il lavoro di altri, ho moltissimo rispetto. Ogni allenatore ha le proprie idee, ma la Juve ha avuto anche altri problemi. Si doveva rafforzare ma chi ha arrivato non ha mai giocato, e mi riferisco soprattutto a Paul Pogba e ai problemi fisici di Di Maria, Paredes e Chiesa. Bisogna mettere in preventivo che questo allenatore, che ha vinto tanto, sta lavorando con tantissime difficoltà. Allegri con le sue idee ha vinto tantissimo, nonostante sia meno spettacolare rispetto al Napoli. Roma? Squadra solida, nonostante i problemi legati a qualche infortunio di troppo. Concedono poco agli avversari e là davanti la speranza è che possano recuperare Dybala e Abraham per inventare qualcosa di importante. Dybala però è ancora più importante perché ha classe ed è creativo nelle sue giocate. Giovani interessanti nell'Empoli e nell'Udinese? L'Empoli continua con la sua politica e ora hanno calciatori interessanti come Parisi e Baldanzi, tra gli altri. Il loro scouting funziona in modo eccellente, hanno un direttore sportivo con tantissima competenza".

 

ALESSANDRO BUDEL
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Alessandro Budel, cronista DAZN ed ex calciatore - tra le altre - dell'Empoli, prossimo avversario del Napoli in Serie A. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione de IlSognoNelCuore.com.

"Empoli non è un impegno da sottovalutare, sono riusciti a mettere in difficoltà moltissime squadre. Il fatto di poter affrontare il Napoli con spensieratezza può essere sicuramente un vantaggio, per loro. La fortuna del Napoli invece è che si può permettere di gestire alcune partite, grazie al vantaggio che ha. Nonostante ciò deve portare a casa il risultato, perché già da troppi anni sul finale di campionato ha perso occasioni clamorose. Quest'anno credo debba vincere lo Scudetto. Detto questo, pur pensando che si possano permettere dei passi falsi, credo che affrontare questa partita con questo vantaggio dia proprio una sicurezza diversa per vincere le partite".
Sul fattore campo
"Conta tanto: non è mai facile andare ad Empoli e giocarsi la partita. Sono tifosi appassionati e si fanno sentire, per cui in questo momento non mi sembra un avversario contro cui giocare sul velluto. Il Napoli l'anno scorso è riuscito a perdere una partita veramente incredibile. Gioco delle coppie: Kvara o Osimhen, Lobotka o Anguissa? Parto dal centrocampo: ho un debole per Lobotka, fulcro puro del gioco di Spalletti. Kvara è una grande sorpresa, mentre di Osimhen ce lo aspettavamo un po'. Credo sia un vanto poter dire di avere uno come il georgiano nel nostro campionato".
Su Spalletti e la questione Icardi-Totti
"Non ha senso tirar fuori ancora queste polemiche, in Italia piace ancora troppo questo tipo di critica. Spalletti saprà sicuramente come rispondere".

 

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Mario Passaretti

Nato a Torre del Greco il 28/05/1979, diplomato in maturità classica. Giornalista da giugno 2015 e direttore del sito www.ilcuoreazzurro.it dal 2022. Collaboratore del giornale "Il Roma"

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