- Noi chiediamo scusa ai tifosi, sicuramente possiamo dare di più, però a volte succedono degli episodi come quello di mercoledì che ti influenzano-. Parole simili a quelle dello scorso anno quando il capitano dichiarò che l' eliminazione dalla champions, aveva bloccato la squadra sotto l' aspetto motivazionale.
Lo stesso Ancelotti nelle sue prime conferenze da nuovo tecnico azzurro, alle domande sull' aspetto psicologico aveva risposto che è un fattore importante dove poi entra in gioco anche l' imprevedibilità del calcio. Allora ci si chiede se tra i numerevoli problemi oggettivi, di natura tecnica, tattica e identitaria che il Napoli sta mostrando in maniera più acuta da inizio stagione, uno dei più complicati con cui ci si sta duramente confrontando sia quello dell' aspetto caratteriale del gruppo. Fragile, debole, labile. Viaggia a corrente alternata con una personalità intermittente che con una qualità di gioco poco affascinante contribuisce a rendere nero il grigiore che sembra aver preso il posto dell' azzurro sgargiante. Le partite si giocano tutte( e spesso si vincono pure) con cattiveria agonistica che, ad onor del vero, in questo campionato che per la prima volta dopo anni si è presentato molto più equilibrato e povero di calcio champagne, dove Juve e Inter lasciano punti per strada con Lecce e Parma, attualmente, al netto degli evidenti errori( o meglio orrori) arbitrali che pure hanno contribuito al tracollo delle posizioni in campionato, è il fattore che più sta facendo la differenza nei risultati. Responsabilità di gran lunga dell' allenatore che tra i suoi compiti ha altresì quello di essere motivatore. E forse tutti ci aspettavamo da Ancelotti più un cambio di rotta di mentalità che quello di qualità di gioco che sapevamo bene sarebbe stato diverso da quello sarrista. Un cambio che ad oggi non è arrivato e che diventa un macigno ancora più pesante in assenza di qualità in campo, influisce sul giudizio generale e determina l' attuale situazione in classifica.