Eugenio Albarella a “Il Sogno Nel Cuore” su Radio 1 Station: “Nel calcio moderno bisogna allenare tenendo presente l’indice di prestazione, i moduli vengono in secondo piano. Stasera partita fondamentale per la stagione di entrambe le squadre”
“La partita di stasera sarà importante per il prosieguo della stagione di entrambe le squadre - queste le parole di Eugenio Albarella, preparatore atletico con un passato, tra le tante, nel Napoli e nella Juventus, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione e Raffaella Iuliano in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su Radio 1 Station -. Tutte le squadre dei vari campionati hanno problemi di infermeria, è impossibile avere certezze perché ci sono diverse variabili nuove e molte difficoltà dovute ai calendari troppo compressi ed alla pandemia. Inoltre, giocare senza pubblico è molto complicato. Il Napoli arriva meglio a questa sfida, ma Gattuso non sottovaluta l'avversario, è uno sveglio. Il risultato di stasera è imprevedibile. Conta più la tattica o la condizione? Beh, il discorso fisico non può essere non sottolineato nel momento in cui la condizione si mantiene giocando, perché non c'è tempo per gli allenamenti. Si gioca, si fa defaticamento e poi è già tempo di una nuova rifinitura. Davvero complicato trasferire il furore agonistico ogni tre giorni, non c’è tempo. Il calcio di oggi è completamente diverso da quello delle precedenti stagioni: la frequenza delle partite è aumentata, pertanto bisognerebbe allenare i ragazzi tenendo presente l’indice di prestazione. I calciatori di alto livello potrebbero trovarsi a giocare circa settanta partire in una sola stagione, ed i dati ci dicono che ogni due azioni si rischia uno scontro fisico. Nelle stagioni precedenti si disputavano al massimo 50 gare. A questo bisogna aggiungere la velocità del calcio di oggi, con concetti tattici che mirano a ridurre spazi agli avversari. Inoltre 10 anni fa vedevamo 250 - 300 azioni in partita. Adesso si arriva al doppio. Di conseguenza, è aumentato il volume, l'intensità e il rischio infortuni. Questi numeri ci fanno capire che il calcio attuale è davvero complesso. Noi preparatori abbiamo riportato metodologie di sport diversi in questo mondo, cerchiamo di rendere gli atleti più forti fisicamente ma c'è poco tempo per farli migliorare. È il momento giusto per cambiare strategie di allenamento”.
Idris Sanneh a “Il Sogno Nel Cuore” su Radio 1 Station: “Tra Pirlo e Gattuso scelgo quest’ultimo. La Juve dovrebbe fare mercato, ma forse Paratici è distratto dal caso Suarez. Odio tra tifoserie è frutto di ignoranza; compito dei media veicolare messaggi positivi”
“Spero che la Juventus arrivi con il senso di rivalsa dopo la finale di Coppa Italia persa contro il Napoli - queste le parole di Idris Sanneh, giornalista e conduttore televisivo, tifoso della Juventus, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione e Raffaella Iuliano in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su Radio 1 Station -. Sarà una gara di cartello dopo una sconfitta pesante con l'Inter, nonostante i bianconeri siano dimezzati da tanti infortuni. Spero si facciano trovare pronti mentalmente. L'unica battuta d'arresto che sopporto per la Juve è quella con il Napoli, perché è la mia seconda squadra. Amo la città e la sua gente, dunque che vinca il migliore. Sono l'unico tifoso vip, insieme a Lapo, ad apprezzare entrambi i club, e non ho nessun problema nel dichiarare questo mio amore verso la popolazione partenopea. Stasera sarà un bello spettacolo, posta in palio molto alta. Bernardeschi titolare? L'allenatore è Pirlo, soltanto lui ed il suo staff conoscono le condizioni fisiche dei calciatori, visto che li vedono tutti i giorni in allenamento. L'Inter ci ha massacrati soprattutto a centrocampo, quindi credo che mettere cinque centrocampisti, stasera, sia la mossa giusta. Bisogna giocare con moduli già conosciuti dai componenti della rosa. La Juventus non muore mai, è una sua caratteristica e la società non permette un atteggiamento rinunciatario. Per me tutto è recuperabile ma è necessario correre tanto. Il campionato è avvincente perché molte squadre sono in buona condizione atletica. Con l'aiuto della dirigenza, magari con qualche innesto, Pirlo potrebbe avere un percorso simile a quello di Allegri. Però mi sembra che, ultimamente, Paratici sia un po’ distratto dal caso Suarez. Odio tra le tifoserie? I napoletani sono bersagliati negli stadi per ignoranza; bisogna fare una propaganda, dovremmo farla soprattutto noi giornalisti, veicolando messaggi positivi. Se la mia squadra perde non esagero, il calcio è sia sofferenza che gioia, ma deve restare un gioco, nonostante sia lo sport più seguito a livello globale. Pirlo o Gattuso? Ringhio ha tanta cazzimma e mi piace questo suo aspetto caratteriale, molto simile al mio. A trattati ho visto una buona Juve ma senza continuità. Per affinità caratteriali, scelgo Rino”.
Gigi Maifredi a “Il Sogno Nel Cuore” su Radio 1 Station: “Ero scettico su Gattuso, ma mi ha convito. Uomo decisivo? Zielinski, ma la Juve è favorita. Maradona grande uomo dentro e fuori il campo”
“Nel 1990 i vertici societari mi dissero che la Supercoppa non era nei programmi, pertanto non partimmo come avremmo dovuto - queste le parole di Gigi Maifredi, ex allenatore della Juventus e dirigente del Brescia, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione e Raffaella Iuliano in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su Radio 1 Station -. Giocammo la sfida dopo soli otto giorni di preparazione, ma in campionato vincemmo la doppia sfida con gli azzurri. Per stasera non ci sono favoriti, ancorché sia una gara unica. La Juventus affronta il match con una rabbia diversa dal Napoli, visto il cattivo umore generato dalle ultime partite. I partenopei, dal canto loro, sono una buona squadra. Riflettendoci, credo che la Juve abbia qualcosa in più. Nonostante il distacco enorme dalla vetta, i ragazzi di Pirlo possono giocarsela in ogni competizione. Vero è che hanno fatto una brutta partenza ma, ciò era probabilmente preventivato dalla società. Pirlo è stato un giocatore eccezionale ma ha bisogno di esperienza per allenare, perché quella dell'allenatore è una logica diversa. Negli ultimi tempi, il Napoli ha fatto delle scivolate, ma sta riprendendo coscienza dei propri mezzi per cercare di tornare ai livelli di Sarri. Andrea guida un club che raramente non vince un trofeo nell'arco di una stagione. Su Gattuso, invece, posso dire che mi sono ricreduto, perché inizialmente ero molto scettico su di lui. Chi sarà decisivo tra Insigne e Cristiano Ronaldo? Piotr Zielinski. Che nessuno si offenda, ma solo lui può fare la differenza. Per me è stato un giocatore sottostimato fino a poco tempo fa. È in grado di spostare l'ago della bilancia per tecnica, fisicità ed anche grazie ai goal. Nonostante ciò, non credo che il Napoli sia in condizione di vincere il campionato: devono acquisire una mentalità diversa. Se potessi trasferire un calciatore degli anni ‘90 nel calcio moderno, vorrei vedere Maradona, senza alcun dubbio il più grande di sempre. Ho avuto la fortuna di vederlo giocare e non esiste paragone con nessun altro. Tutti parlano di Diego calciatore ma io ricordo soprattutto l'umanità di Diego, la capacità di sacrificarsi per i compagni, un uomo straordinario dentro e fuori il campo”.