Giovedì, 21 Gennaio 2021 15:51

"Il Sogno nel Cuore" 21.01.2021

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Nella Puntata odierna de “Il Sogno Nel Cuore, programma in onda sulle frequenze di Radio 1 Station e condotto da Luca Cerchione e Raffaella Iuliano, sono intervenuti: José Altafini - ex calciatore e campione del Mondo -, Marino Bartoletti - Giornalista e Scrittore -, Alessandro Renica - ex calciatore tra le tante anche del Napoli.......

José Altafini a “Il Sogno Nel Cuore” su Radio 1 Station: “Napoli timoroso contro la Juve? Le squadre rispecchiano il carattere del proprio allenatore. Insigne leader, non deve abbattersi, anche Maradona e Pelè hanno sbagliato rigori”

“Come verrà ricordata questa finale? Secondo me la chiave della partita è stata la parata Szczesny sul colpo di testa pazzesco di Lozano, quando si era ancora sullo zero a zero - queste le parole di José Altafini, ex calciatore e campione del mondo, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione e Raffaella Iuliano in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su Radio 1 Station -. Se il Napoli avesse segnato lì, sarebbe cambiata tutta l’inerzia della gara. Cosa dico ad Insigne? Deve stare tranquilli, perché tanti campioni, in passato, hanno sbagliato i rigori. Tra questi ricordiamo Maradona, Pelè, Messi. Addirittura Baggio e Baresi hanno sbagliato nella finale del mondiale 1994. Capita a tutti, non deve demoralizzarsi, ancorché sia anche il leader della squadra. Un segnale di ripresa per la Juve? Io credo che per fortuna l’Inter ha vinto contro i bianconeri, perché la Juventus sicuramente recupererà i punti persi per strada e sarà la squadra da battere per vincere il campionato. Ha un’ottima panchina fatta di alternative che sono pari agli uomini che scendono in campo da titolari. Conosco l’ambiente Juve e so benissimo che non sbagliano mai due partite di fila. La Juve è ancora la favorita per lo Scudetto, però deve sbrigarsi a recupererà qualche punto sul Milan, che sta facendo un ottimo campionato, volando sulle ali dell’entusiasmo. I rossoneri ricordano il Leichester di Ranieri. Tornando alla partita di ieri, non so per quale motivo Mertens sia partito dalla panchina. Non discuto le scelte di Gattuso, sia chiaro, però ricordo le parole del più grande presidente del Napoli, Roberto Fiore: la squadra rispecchia il carattere dell’allenatore. Se il Napoli, ieri, è stato troppo timoroso, nei confronti dei bianconeri, una critica velata a Rino la farei. Dove può arrivare il Napoli? Beh, insieme a Roma e Lazio, sono squadre che possono ambire alle primissime posizioni in campionato, ma sono tre squadre discontinue, non hanno regolarità né continuità. Dove trovare la continuità dei risultati? Va trovata assolutamente nella testa dei calciatori, soprattutto in un anno come questo in cui ci si allena pochissimo. Anche qui c’è bisogno della mano dell’allenatore”.

 

 

 

Marino Bartoletti a “Il Sogno Nel Cuore” su Radio 1 Station: “Insigne leader, la città deve ringraziare di avere un capitano come lui. Al Napoli è mancata cazzimma”

“La partita di ieri è stata segnata dalla sconfitta della Juve contro l’Inter, perché ha svegliato i bianconeri dal torpore, toccandoli nell’orgoglio - queste le parole di Marino Bartoletti, giornalista e scrittore, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione e Raffaella Iuliano in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su Radio 1 Station -. Purtroppo ci è andato di mezzo il Napoli che veniva invece da una vittoria tranquilla ed importante contro la Fiorentina. La Juventus ha approcciato alla partita in maniera più tonica e virile a differenza del Napoli. Non è stata sicuramente una serata fortunata per gli azzurri. Se il Napoli era lì a giocarsi questa finale di Supercoppa è perché ha vinto una Coppa Italia proprio contro i bianconeri, dunque erano lì con merito. Non è tutto da buttare quello che abbiamo visto ieri sera. Salvo in primis le lacrime di Insigne. Non ci si può accanire contro un capitano: quelle lacrime sono voglia di vincere, delusione e amarezza. E da quelle lacrime bisogna ripartire. Credo che il Napoli abbia approcciato in maniera timida alla gara, mentre la Juventus aveva motivazioni maggiori. Bakayoko non mi è piaciuto molto, ma come si fa a non valorizzare le prestazioni di Lozano, Koulibaly, Demme? Il Napoli è andato un paio di volte molto vicino al gol del vantaggio. Quelle lacrime di Insigne ai miei occhi lo rivalutano ancora di più. Il Napoli avrà lo stesso approccio anche alla prossima contro la Juve? La partita di ieri sera dimostra che la squadra di Gattuso sia sicuramente all’altezza dei bianconeri e può batterla in qualsiasi momento. Ieri è mancata un po’ di cattiveria: se i giocatori del Napoli fossero scesi in campo con un 10% del sangue e del dna di Rino Gattuso avremmo visto un’altra partita. Gli azzurri devono capire che bisogna scendere in campo con il coltello tra i denti. Manca un leader? Io credo che Insigne sia un grande capitano, anche se ieri sera poteva fare sicuramente di meglio. Chi vuole bene al Napoli, mai come adesso deve essere vicino alla squadra ed al capitano. È inutile essere ostili e sgradevoli nei confronti di Gattuso. Cosa dico a Lorenzo? ‘Non è da questi particolari che si giudica un campione’. Qual è il vero Napoli? Potenzialmente credo sia quello visto ieri sera. Ieri sembrava che la cazzimma si fosse trasferita da Napoli a Torino, e questa caratteristica non deve mai mancare agli uomini di Gattuso. Come ritrovare motivazioni? Tutti si stanno lamentando delle tantissime partite ravvicinate, dunque credo che bisogna rimboccarsi le maniche e guardare avanti perché a tutti capita una giornata storta. Confido molto in Gattuso, lui sa come trovare motivazioni. La stessa città di Napoli non capisce quanto è amata: le critiche più pesanti che ho sentito nei confronti di Insigne e del Napoli le ho sentite dai napoletani. Tenetevi caro il vostro capitano. Cosa ricorderemo di questa Supercoppa? Credo che l’abbraccio tra Gattuso e Pirlo sia l’immagine emblematica di questa partita”.

 

 

Alessandro Renica a “Il Sogno Nel Cuore” su Radio 1 Station: “Supercoppa decisa da Szczęsny. Al Napoli manca un attaccante alla Ronaldo, perché produce tanto ma non segna”

“Giocare contro la Juve, per i Napoletani, è una sfida che ha un sapore in più. Ai miei tempi, però, eravamo noi la Juve: su 8 partite contro i bianconeri ne vincemmo 7 - queste le parole di Alessandro Renica, ex calciatore del Napoli, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione e Raffaella Iuliano in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su Radio 1 Station -. Io credo che il migliore in campo, ieri, sia stato il portiere della Juve. Alla fine sono i singoli che decidono le partite con le loro qualità. Szczęsny ha fatto due autentici miracoli su Lozano, soprattutto il secondo, nei minuti di recupero, su un tiro anche deviato. È stato il vero protagonista, alla pari di Cristiano Ronaldo per il gol. Se Insigne avesse fatto gol sarebbe cambiata l’inerzia della gara, anche perché si era a pochi minuti dalla fine. Non ho visto una grande Juventus e non ho visto grandissime occasioni da gol per i bianconeri. La qualità degli avversari va comunque sottolineata. Il Napoli di Gattuso in campo è stato molto umile, la partita è stata preparata bene, e gli azzurri sono stati in campo fino al 94’. A volte basta un solo episodio per essere penalizzati, come la rete subita su una deviazione sfortunata di Bakayoko. Cristiano Ronaldo ha segnato in quasi tutte le finali disputate. La mia curiosità è: se il Napoli avesse un attaccante come Ronaldo, dove potrebbe arrivare? I ragazzi di Gattuso creano tanto, purtroppo manca qualcuno che finalizzi tutto questo lavoro. Non si può pretendere che i vari Lozano e Insigne facciano i Ronaldo. Bisogna vedere anche gli obiettivi di questa squadra quali siano, e se l’obiettivo è un piazzamento in Champions, al momento sono assolutamente in linea. Se poi vogliamo parlare di Scudetto, sinceramente non vedo il Napoli pronto, perché ci sono rose più attrezzate con attaccanti che fanno la differenza, come Inter, Milan e Juve. Il Napoli per competere per lo Scudetto ha bisogno di un attaccante importante con una grossa personalità. Tutto il lavoro fatto da Gattuso, che per me è il migliore in Italia al momento, non viene finalizzato purtroppo. Sicuramente il Napoli è stato sfortunato con gli infortuni in attacco. Si è ritrovato con il buon Petagna in attacco che era la terza scelta. Osimehn può essere questo attaccante? Dipende sempre dagli obiettivi. Se vogliamo arrivare tra le prime quattro ci siamo, ma nelle partite importanti, se sei un po’ in difficoltà, hai bisogno di altri nomi. Ieri Bakayoko era stanco ed aveva bisogno di rifiatare; si è criticato tanto Fabian, ma ieri sarebbe stato molto utile. La trasferta di Verona? Sarà una partita importante e il Napoli deve vincerla a tutti i costi. Dovrà mettere subito sotto il Verona. I gialloblù sono una squadra che attacca fin dal primo minuto. Punto tutto sulla classe di Lorenzo Insigne e spero che prenda in mano la squadra e che faccia parlare il campo. Cosa ricordi del mio gol contro la Juve in Coppa Uefa? Ricordo che lo stadio era gremito, all’esterno dello stadio c’erano altre trentamila persone che volevano entrare, al punto che avemmo grosse difficoltà ad entrarci anche noi. La partita slittò anche di qualche minuto. Un ricordo indelebile, una emozione incredibile”.

 

 

 

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Mario Passaretti

Nato a Torre del Greco il 28/05/1979, diplomato in maturità classica. Giornalista da giugno 2015 e direttore del sito www.ilcuoreazzurro.it dal 2022. Collaboratore del giornale "Il Roma"

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