Cristiano Del Grosso a “Il Sogno Nel Cuore” su Radio 1 Station: “Fossi in Gattuso non accetterei
un eventuale rinnovo. Osimhen ha le caratteristiche per essere l’uomo partita di Atalanta-Napoli”
“Stasera partita molto delicata: il Napoli viene da una sconfitta, l’Atalanta da un pareggio all’ultimo
minuto. Mi auguro di vedere una gara divertente - queste le parole di Cristiano Del Grosso,
calciatore ed ex, fra le tante, dell’Atalanta, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione
condotta da Luca Cerchione e Raffaella Iuliano in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00
su 1 Station Radio -. Conosco bene mister Gattuso e con l’Atalanta ci ho giocato, mi auguro che
vinca il migliore. Spero che Rino superi presto questo momento di crisi. Stasera serve sicuramente
un Napoli diverso da quello visto settimana scorsa. Glu azzurri attraversano un momento difficile a
livello mentale, ed a questo si aggiunge anche un clima poco sereno, ma c’è da raggiungere la finale
di Coppa Italia. La chiave per vincere stasera è una fase offensiva perfetta, a cui bisogna far seguire
ripartenze fatte bene. Con Osimhen si può giocare molto bene in contropiede. Gattuso? Ci ho
giocato tante volte contro, era il mio idolo, gli avrò chiesto una decina di magliette. Lui è un uomo
con valori importanti, oltre ad essere stato un grande campione. Si è costruito da solo con tanti
sacrifici e tanto lavoro, per questo sono contrariato per tutte le critiche che sta subendo. Stasera c’è
in ballo la finale di Coppa Italia, ma si parla solo del futuro del mister. Sembra che tutti si siano
dimenticati che quando il calabrese è arrivato a Napoli ha ribaltato subito la situazione tragica in cui
versava la squadra. I momenti negativi capitano, è normale, ma non bisogna farne un dramma per
non aumentare la pressione sul gruppo. A Napoli basta fare due risultati negativi che subito vieni
messo in discussione da stampa e piazza. A questo punto è difficile che Gattuso possa restare a
Napoli ed aprire un nuovo ciclo, anche per suo volere. Se dovessi mettermi nei suoi panni, proverei
a fare risultati importanti in questa stagione per poi andare via. Rinnovare per un altro anno con
questa aria non motiva né l’allenatore né la squadra, bisognerebbe proporre a Rino un progetto di
almeno tre anni. Ritornando a stasera, l’Atalanta sta facendo vedere cose importanti e so bene
quanto la piazza tenga a questa competizione. Mi aspetto una bella tra due squadre che, quando
vogliono, sanno esprimere un bel gioco. Modulo? Personalmente, nel Napoli vedo bene il 4231, e
schiererei la squadra con questo assetto anche stasera, perché bisogna giocare a viso aperto per
battere i bergamaschi. Il leitmotiv sarà catenaccio e contropiede con Osimhen, da cui mi aspetto una
prestazione importante. Potrebbe essere lui l’uomo partita, perché ha capacità uniche nell’attaccare
la profondità, abbinate ad un gran fisico in grado di spostare gli equilibri”.
Gennaro Delvecchio a “Il Sogno Nel Cuore” su Radio 1 Station: “Percassi è il quid in più
dell’Atalanta. Stasera mi aspetto Insigne ed Osimhen decisivi. Sul mio mancato passaggio al
Napoli...”
“Penso che per come sta andando il calcio italiano e l’economia in generale, sia fondamentale che i
club guardino con maggiore attenzione ai settori giovanili - queste le parole di Gennaro Delvecchio,
ex calciatore, fra le tante, dell’Atalanta, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione
condotta da Luca Cerchione e Raffaella Iuliano in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00
su 1 Station Radio -. È lì che si possono costruire dei giocatori forti, ma è fondamentale che alla
base siano fatti investimenti importanti. Quando un club stila un budget sa che una certa somma va
utilizzata per il settore giovanile. All’estero si investe tanto sui giovani, ed i risultati si vedono.
Quando sono stato all’Atalanta c’era già una programmazione a lungo termine sui giovani. Mi
auguro che questa crisi dovuta al Covid darà la possibilità alle società di investire più sui vivai. Il
segreto della crescita costante dell’Atalanta è la famiglia Percassi, presente giorno e notte accanto
alla squadra. Sul mio mancato trasferimento al Napoli, posso dire che avevo già un accordo con De
Laurentiis quando era ancora in B: un contratto di 4 anni con un premio per una eventuale
qualificazione in Europa. Dunque anche il Napoli aveva già chiari quali fossero i propri obiettivi. È
saltato tutto perché in quell’anno io mi sono guadagnato la convocazione in Nazionale e Marotta e
Garrone - direttore e presidente della Sampdoria, ndr – non mi hanno fatto lasciare Genova.
Atalanta-Napoli? Una gara da tripla. Entrambe sono squadre importanti, nonostante nel Napoli ci
sia un po' di malumore dati gli ultimi risultati. Conoscendo Rino, credo che questo abbia caricato
ancora di più l’ambiente per fare bene. I bergamaschi, dal canto loro, vogliono a tutti i costi questa
storica finale. Stagione azzurra? Ad inizio anno ero molto fiducioso sul Napoli, poi ha perso
qualcosa con gli infortuni e la crepa venutasi a creare tra Gattuso e De Laurentiis. Senza serenità è
difficile fare bene. Muriel? È un ragazzo che è maturato tantissimo da quando è a Bergamo, ma non
credo che l’Atalanta dipenda da lui o da Zapata. Sono un collettivo, una grandissima squadra, hanno
uno spirito di gruppo e sono molto fisici in tutti i settori del campo. Mi auguro per il Napoli che le
individualità possano fare la differenza. Mi aspetto il riscatto di Osimhen ed il centesimo gol di
Insigne, che potrebbe essere decisivo anche sui calci piazzati. Modulo? Deve decidere Rino in base
a quali sono i calciatori che stanno meglio”.