“Caos Napoli? Ormai mi meraviglio quando non succede qualcosa, lì. Quest’anno i risultati sono poco soddisfacenti e manca qualche punto in classifica - queste le parole di Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport, ai microfoni de ‘Il Sogno Nel Cuore’, trasmissione condotta da Luca Cerchione e Raffaella Iuliano in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Anche gli anni di Sarri non sono stati serenissimi a livello ambientale, e la situazione è peggiorata con Ancelotti e Gattuso. Quando le cose non vanno bene gli animi si possono surriscaldare, facendo succedere situazioni come quella di Mario Rui, allontanato dall’allenamenti, ieri. Non so cosa sia successo, ma se Gattuso è arrivato ad una decisione del genere, sto dalla sua parte. Mi ricordo che quando alla Roma c’era Cassano, capitava praticamente tutti i giorni una situazione del genere. Ovviamente, Cassano si perdonava facilmente perché dava molto di più alla Roma rispetto a quello che dà il portoghese. Rino sa gestire bene queste situazioni: è capitato ance lo scorso anno con Lozano, il quale è il calciatore più vivo di questa stagione. Insigne? Io non ho dubbi che abbia pronunciato quella frase, ma dico che, nonostante non sia giustificabile, è comprensibile il suo sfogo. In una partita molto complicata lui ha fatto una prestazione pazzesca e ha visto rovinare tutto dagli errori dei compagni. Obiettivi? Il Napoli deve assolutamente vincere contro la Juventus e riproporsi per la Champions, altrimenti De Laurentiis sarebbe costretto a vendere dei calciatori importanti in un mercato dove non ci sono molti soldi. Milan? I rossoneri sono quelli che stiamo vedendo ultimamente, non sono partiti per vincere il campionato nonostante siano partiti molto bene. Ora, però, un calo è fisiologico. Scudetto? Inter e Juventus sono le mie favorite dall’inizio, il Milan ha approfittato dei risultati altalenanti dei bianconeri e si è messo di mezzo. Quello che ha fatto la squadra di Pioli, credo che avrebbe voluto farlo il Napoli. I nerazzurri non sono una corazzata ma hanno dimostrato di essere la squadra più strutturata. Bologna? Ha difetti strutturali: manca un centravanti e hanno perso, per infortunio, Tomiyasu. C’è un divario tecnico nettissimo tra le squadre di Mihajlovic e Gattuso. Gli emiliani giocheranno per trovare punti salvezza, i partenopei per continuare ad inseguire il quarto posto. Rivoluzione Napoli? Terrei Lorenzo Insigne, perché ti premette uno strappo in campo. Non sarà un vero leader caratteriale, ma è un leader nelle soluzioni che offre per risolvere i problemi in attacco. Ad oggi il vero problema del Napoli non è l’attacco, bensì la difesa. De Laurentiis? Personalmente non lo sento da mesi, e non saprei a chi stia seriamente pensando per sostituire Rino. I nomi papabili sono sempre gli stessi: Italiano, Juric e De Zerbi ma, per me, il nome giusto è Maurizio Sarri. Purtroppo a Napoli si è criticato Ancelotti che sta facendo cose miracolose all’Everton e che è il calcio per antonomasia. Credo molto dipenderà dal posizionamento a fine stagione. Calciomercato? Ad oggi nessuno può pagare 70-80 milioni per Koulibaly. Stesso discorso per Fabian. Spero che non venda Zielinski: calcisticamente lo amo tanto”.
Eraldo Pecci a “Il Sogno Nel Cuore” su 1 Station Radio: “Il vero leader si assume le colpe dei compagni in difficoltà senza sfoghi pubblici. Il Napoli ha tanti calciatori sopravvalutati: terrei solo Insigne e Mertens”
“Quest’anno mi tocca tifare Torino, perché tra le squadre in cui ho giocato è quella che ha maggiore bisogno - queste le parole di Eraldo Pecci, opinionista Rai ed ex calciatore, fra le tante, del Torino, ai microfoni de ‘Il Sogno Nel Cuore’, trasmissione condotta da Luca Cerchione e Raffaella Iuliano in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Insigne? Non è una bella cosa arrabbiarsi con i compagni di squadra quando si sbaglia. Quando ha sbagliato lui nessuno lo ha criticato. La squadra non va mai toccata. Il vero leader non punta il dito contro i singoli, ma si prende le colpe dei compagni in difficoltà. Ci sono stati acquisti non funzionali al gioco come quello di Bakayoko, che non verticalizza e rallenta la manovra, quindi non si può criticare i singoli. Il vero problema è che da quanto è andato via Sarri, la squadra non si è mai più ritrovata. Prima Ancelotti, poi Gattuso, sono sembrati dei brocchi, cosa che non sono. Poi ci sono state le tante assenze, una su tutte quella di Mertens e del suo sostituto Osimhen. I campionati li vincono le squadre con i migliori giocatori, non gli allenatori. Quelli non fanno la differenza, sebbene Sarri a Napoli abbia fatto cose meravigliose, facendo sognare la piazza. Con questi calciatori, però, non so se potrebbe fare meglio di Ancelotti e Gattuso. Per me, parecchi giocatori del Napoli sono sopravvalutati. Osimhen? Ha giocato troppo poco per essere giudicato, non so ancora se abbia le caratteristiche per portarsi sulle spalle un fardello così importante. Anche la società ci ha messo del suo in questa stagione, iniziando col creare il caso Milik, calciatore che avrebbe aiutato molto la squadra. Nel mio Napoli c’era gente che era capace di giocare a pallone e, oltre questo, c’erano tanti leader. Se si sbagliava, si andava avanti e si cercava di fare meglio nella partita successiva. Napoli-Bologna? Gli azzurri sono superiori, ma stanno vivendo un momento pessimo, dunque può succedere di tutto. Chi terrei in caso di rivoluzione? Insigne e Mertens”.
Daniele Daino a “Il Sogno Nel Cuore” su 1 Station Radio: “A Napoli sono tutti colpevoli per questa stagione, non solo Gattuso. Manolas strapagato, Hamsik mai sostituito e contratti in scadenza”
“Gattuso è un allenatore molto preparato a prescindere da quello che sta accadendo a Napoli quest’anno - queste le parole di Daniele Daino, ex calciatore, fra le tante, di Torino e Napoli, ai microfoni de ‘Il Sogno Nel Cuore’, trasmissione condotta da Luca Cerchione e Raffaella Iuliano in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Manca un vero leader come Hamsik, che non è mai stato sostituito. Si è data la fascia a Lorenzo Insigne che gioca trascina la squadra solo quando è al top, mentre un vero leader lo fa sempre, a prescindere dalla sua prestazione. Una serie di errori hanno portato questa crisi al Napoli, fra cui non posso non menzionare acquisti sbagliati come quello di Manolas, pagato veramente troppo. Non lo dico solo per l’errore contro il Sassuolo. Un giocatore della sua esperienza in quella circostanza, accompagna l’attaccante fuori, senza mettere il piede. Quel tipo di errori è molto grave. Possiamo attribuire questa colpa a Gattuso? Rino ha fatto i suoi errori, ma tutti gli allenatori sbagliano nel corso di una stagione, anche Antonio Conte che ora guida la classifica ha avuto degli scivoloni. La società, a metà stagione, quando si era ancora in corso per tutti gli obiettivi, ha preso le distanze dal mister, lasciandolo solo. Conosco bene la piazza partenopea e so che quando le cose vanno male il clima diventa pesante. La società, la stampa, l’allenatore ed i calciatori devono tutti fare qualcosa in più per il bene della propria squadra. Trovare gli stimoli non è facile quando sai che a fine anno non sarai più in quella squadra, e questo può valere per Gattuso come per calciatori come Maksimovic e Hysaj. Infine, ci sono stati tantissimi infortuni, tra cui quello del calciatore più pagato di sempre: Osimhen. Dalla mia esperienza posso dire che tutti questi infortuni muscolari sono figli dello stress ambientale costante a cui sono sottoposti i ragazzi del Napoli. Futuro? La scelta dell’allenatore sarà vincolata ai risultati che raggiungerà Gattuso in questa stagione. Se prendi De Zerbi devi essere pronto a difenderlo, soprattutto all’inizio. Poi devi comprargli calciatori funzionali al suo progetto. Uno su tutti sarebbe Locatelli, che è come Bakayoko ma molto più rapido nel giro palla e tecnico. L’altro di cui avrebbe bisogno è Boga: esterno tecnico, in grado di saltare l’uomo e creare superiorità numerica”.