Rolando Bianchi a “Il Sogno Nel Cuore” su Radio 1 Station: “Mi è piaciuto Gattuso, ieri. Ha spiegato cosa significhi fare calcio a Napoli. La società dovrebbe ispirarsi all’Atalanta per la gestione del settore sportivo”
“Che Napoli ho visto ieri? In primis mi è piaciuta l’intervista di Gattuso, ha fatto capire cosa vuol dire vivere il calcio a Napoli: puoi diventare un fenomeno ed essere criticato nell’arco di poche partite - queste le parole di Rolando Bianchi, ex calciatore, fra le tante, di Atalanta e Manchester City, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione e Raffaella Iuliano in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. A livello mentale un calciatore più è tranquillo e più riesce a dare il meglio di sé. Purtroppo Napoli è una piazza che mette molte pressioni. Ieri gli azzurri hanno vinto contro una squadra in enorme difficoltà come il Parma. È vero, hanno faticato a portare a casa la vittoria, ma quello che contava ieri erano i 3 punti. Solo vincendo si inizia ad avere un po' di tranquillità per ottenere poi una continuità di risultati. Problemi in attacco? È un aspetto da non sottovalutare. Quando hai solo un giocatore in quel ruolo che è Petagna, diventa poi complicato. A me lui piace molto, ma sicuramente non è un bomber da 20-25 gol. È normale che se ti mancano giocatori di un certo calibro che hanno fatto la differenza negli ultimi anni, è chiaro che sia difficile. Se non hai Mertens ed Osimhen diventa difficile creare alternative. Ovviamente Petagna ha caratteristiche completamente diverse dagli altri due. Se hai Andrea in campo devi fare un certo tipo di gioco per sfruttare le sue caratteristiche fisiche e tecniche. Se prendi un giocatore come lui, non puoi giocare in contropiede. Credo che la squadra debba essere più camaleontica. Il Napoli merita sicuramente di giocare per i primi posti, e spero che possa vincere lo Scudetto nei prossimi anni, costruendo un progetto importante. Piazze del sud così importanti devono essere ben strutturate per arrivare a vincere. Peccato non essere venuto a Napoli, ho già detto più volte ai vostri microfoni che non è stato per mio volere: a me piace giocare sotto pressione e Napoli sarebbe stata la piazza ideale per me. Chi andrà in finale tra Napoli ed Atalanta? Sono due squadre molto forti, che vinca la migliore. L’Atalanta, negli ultimi anni, sta facendo delle cose straordinarie. La sconfitta di ieri ci può stare. È una squadra difficile da incontrare, perché gioca con un ritmo altissimo. Oltre ad avere delle ottime individualità ha un collettivo importante, a livello tecnico e fisico è una squadra importante. La famiglia Percassi sta facendo un lavoro straordinario a Bergamo: a Zingonia hanno creato una struttura importante dove ci sono persone competenti e preparate, ed è per questo che dal settore giovanile riescono a creare e trovare talenti di un certo calibro. Poi, i bergamaschi, nel loro staff, hanno persone che hanno vissuto l’ambiente calcio e questo è molto importante. Ogni anno migliorano qualcosa. Oltre al centro sportivo, uno dei migliori in assoluto in Italia ma anche in Europa, hanno riqualificato lo stadio. Investire sui giovani è fondamentale. A Napoli si potrebbero avere dei talenti di un certo spessore, quindi si può e si deve lavorare sulle giovanili. Non si può lavorare di nord e sud, ormai si deve pensare ad innalzare il livello di tutte le società italiane con dei campi di allenamento strutturati bene, un centro sportivo dove tutti, dalla prima squadra al settore giovanile, si possono allenare insieme. Quando ero in primavera ed i ragazzi della prima squadra mi osservavano, cercavo di dare sempre di più”.
Andrea D’Amico a “Il Sogno Nel Cuore” su Radio 1 Station: “Gattuso, ieri, ha detto quello che ha dentro. Segnale forte a società e squadra. Gli azzurri possono ancora sognare lo Scudetto”
“Ieri sera Gattuso ha detto tutto quello che si sentiva dentro, è uno molto istintivo, ma è anche una persona molto intelligente, se lo ha fatto è perché sentiva di farlo - queste le parole di Andrea D’Amico, procuratore, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione e Raffaella Iuliano in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Probabilmente voleva dare anche un segnale molto forte sia alla squadra che alla dirigenza. Il rinnovo di Rino? Lui non ha mai avuto bisogno di sicurezze, quindi il mancato rinnovo non è una circostanza che può influenzarlo. Di sicuro a Gattuso interessa lavorare bene, con tranquillità, e cercare di raggiungere i risultati per la società dove lavora. Il Napoli ha 37 punti con una partita da recuperare: se dovesse andare bene starebbe a 6 punti dalla prima in classifica. Questo è un anno particolare, ogni partita fa storia a sé. L’Atalanta, ieri, ha giocato una partita sotto tono e l’ha persa, nonostante dimostri quasi sempre il miglior calcio della Serie A. Ogni partita va giocata come se fosse una finale. Rino faceva così da calciatore e lo sta facendo anche da allenatore. Mercato povero? Questo è un anno di sofferenza per tutti, per tutte le componenti e tutte le situazioni, sia a livello sportivo che a livello economico. Abbiamo visto anche le notizie che riguardano l’Inter, con il ritardo dei pagamenti ai calciatori. È vero che quando i calciatori scendono in campo pensano a dare il meglio di loro stessi, ma, avendo tutti i propri impegni economici nella vita privata, questa situazione comporta delle preoccupazioni. La situazione non fa bene alle loro prestazioni ed alla loro professionalità. Ounas? Le ultime ore saranno quelle decisive, ma credo che l’affare col Crotone potrebbe concretizzarsi. Non mi risultano altre trattative su calciatori del Napoli sia in entrata che in uscita. Il Napoli ha una rosa competitiva e con la partita da recuperare contro la Juventus ha una classifica che può ancora far sognare i tifosi. Giustamente capisco lo sfogo di Rino, in quanto la classifica è buona, sono qualificati in semifinale di Coppa italia ed ai sedicesimi di Europa League. Tornando Sul campionato degli azzurri, sono molto ottimista: la rosa c’è e, nonostante le battute d’arresto, sono nel gruppo di testa. Sono sicuro che lotteranno su tutti i fronti fino alla fine. Vedo un Napoli che può competere in ogni situazione, è un campionato molto strano dove tutto può succedere. Trattative last second? È un mercato molto povero ma qualcosa sicuramente si muoverà”.
Monica Scozzafava a “Il Sogno Nel Cuore” su Radio 1 Station: “Gattuso è sempre stato un passionale senza veli, De Laurentiis doveva aspettarsi lo sfogo di ieri”
“Non c’è molto da interpretare sullo sfogo di Gattuso, ha detto quello che pensava in maniera chiara ed inequivocabile, poi possiamo ragionare se quello che ha fatto sia giusto o sbagliato - queste le parole di Monica Scozzafava, giornalista e capo dello sport al Corriere del Mezzogiorno, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione e Raffaella Iuliano in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Io penso che Gattuso sia sempre stato così, ha sempre dimostrato di essere un uomo sanguigno, passionale, senza veli. Quindi quando De Laurentiis l’ha scelto, sapeva che stava prendendo un mister da cui certe esternazioni te le devi aspettare. Se sia stato giusto o meno, non tocca a me dirlo. Ovviamente, ognuno, dal suo canto, vede giusto il suo atteggiamento. Io credo che a stagione in corso, con due partite ravvicinate, sarebbe stato opportuno tacere aspettare un altro momento per buttar fuori quello che pensa. Probabilmente lo ha fatto da allenatore che non ha nulla da perdere e che, ipotizzo, a fine stagione andrà via. Non so se per volere suo o della società, forse di entrambe le parti. Anche se manca ancora un girone intero. Magari Gattuso vince la Coppa Italia, arriva tra le prime 4 e si qualifica per la Champions League, e lo scenario può cambiare. Sicuramente per De Laurentiis questa è una situazione nuova: nessun mister in passato lo aveva affrontato così a viso aperto avanti ai microfoni. Penso che se le cose dovessero andare bene per il Napoli in termini di risultati sul campo, il presidente si prenderà il merito dicendo di aver mosso le corde giuste per smuovere l’ambiente. La goccia che ha fatto traboccare il vaso non sono stati i sondaggi fatti da De Laurentiis. Credo che Rino non abbia gradito le critiche dell’ambiente, della piazza, della società sul suo operato. Non ha gradito questa crociata contro di lui che va avanti da oltre un mese. Avrebbe gradito che ci fosse stata maggiore comprensione nei suoi confronti, considerando le assenze di Mertens ed Osimhen. Credo avrebbe voluto più tutela da parte della società. Però è anche stato furbo, ieri, a far passare in secondo piano la vittoria molto sofferta col Parma. Ha vinto una gara snaturando completamente il gioco visto nelle ultime uscite, preferendo di chiudersi e lasciando il pallino del gioco agli ospiti, pur di portare a casa il risultato”.
Nella Puntata odierna de “Il Sogno Nel Cuore”, programma in onda sulle frequenze di 1 Station Radio e condotto da Luca Cerchione e Raffaella Iuliano, sono intervenuti: Monica Scozzafava - giornalista e capo dello sport al Corriere del Mezzogiorno -, Andrea D’amico – agente Fifa e procuratore sportivo - e Rolando Bianchi - ex calciatore, fra le tante di Atalanta, Inter e Manchest City.
Rolando Bianchi a “Il Sogno Nel Cuore” su Radio 1 Station: “Mi è piaciuto Gattuso, ieri. Ha spiegato cosa significhi fare calcio a Napoli. La società dovrebbe ispirarsi all’Atalanta per la gestione del settore sportivo”
“Che Napoli ho visto ieri? In primis mi è piaciuta l’intervista di Gattuso, ha fatto capire cosa vuol dire vivere il calcio a Napoli: puoi diventare un fenomeno ed essere criticato nell’arco di poche partite - queste le parole di Rolando Bianchi, ex calciatore, fra le tante, di Atalanta e Manchester City, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione e Raffaella Iuliano in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. A livello mentale un calciatore più è tranquillo e più riesce a dare il meglio di sé. Purtroppo Napoli è una piazza che mette molte pressioni. Ieri gli azzurri hanno vinto contro una squadra in enorme difficoltà come il Parma. È vero, hanno faticato a portare a casa la vittoria, ma quello che contava ieri erano i 3 punti. Solo vincendo si inizia ad avere un po' di tranquillità per ottenere poi una continuità di risultati. Problemi in attacco? È un aspetto da non sottovalutare. Quando hai solo un giocatore in quel ruolo che è Petagna, diventa poi complicato. A me lui piace molto, ma sicuramente non è un bomber da 20-25 gol. È normale che se ti mancano giocatori di un certo calibro che hanno fatto la differenza negli ultimi anni, è chiaro che sia difficile. Se non hai Mertens ed Osimhen diventa difficile creare alternative. Ovviamente Petagna ha caratteristiche completamente diverse dagli altri due. Se hai Andrea in campo devi fare un certo tipo di gioco per sfruttare le sue caratteristiche fisiche e tecniche. Se prendi un giocatore come lui, non puoi giocare in contropiede. Credo che la squadra debba essere più camaleontica. Il Napoli merita sicuramente di giocare per i primi posti, e spero che possa vincere lo Scudetto nei prossimi anni, costruendo un progetto importante. Piazze del sud così importanti devono essere ben strutturate per arrivare a vincere. Peccato non essere venuto a Napoli, ho già detto più volte ai vostri microfoni che non è stato per mio volere: a me piace giocare sotto pressione e Napoli sarebbe stata la piazza ideale per me. Chi andrà in finale tra Napoli ed Atalanta? Sono due squadre molto forti, che vinca la migliore. L’Atalanta, negli ultimi anni, sta facendo delle cose straordinarie. La sconfitta di ieri ci può stare. È una squadra difficile da incontrare, perché gioca con un ritmo altissimo. Oltre ad avere delle ottime individualità ha un collettivo importante, a livello tecnico e fisico è una squadra importante. La famiglia Percassi sta facendo un lavoro straordinario a Bergamo: a Zingonia hanno creato una struttura importante dove ci sono persone competenti e preparate, ed è per questo che dal settore giovanile riescono a creare e trovare talenti di un certo calibro. Poi, i bergamaschi, nel loro staff, hanno persone che hanno vissuto l’ambiente calcio e questo è molto importante. Ogni anno migliorano qualcosa. Oltre al centro sportivo, uno dei migliori in assoluto in Italia ma anche in Europa, hanno riqualificato lo stadio. Investire sui giovani è fondamentale. A Napoli si potrebbero avere dei talenti di un certo spessore, quindi si può e si deve lavorare sulle giovanili. Non si può lavorare di nord e sud, ormai si deve pensare ad innalzare il livello di tutte le società italiane con dei campi di allenamento strutturati bene, un centro sportivo dove tutti, dalla prima squadra al settore giovanile, si possono allenare insieme. Quando ero in primavera ed i ragazzi della prima squadra mi osservavano, cercavo di dare sempre di più”.
Andrea D’Amico a “Il Sogno Nel Cuore” su Radio 1 Station: “Gattuso, ieri, ha detto quello che ha dentro. Segnale forte a società e squadra. Gli azzurri possono ancora sognare lo Scudetto”
“Ieri sera Gattuso ha detto tutto quello che si sentiva dentro, è uno molto istintivo, ma è anche una persona molto intelligente, se lo ha fatto è perché sentiva di farlo - queste le parole di Andrea D’Amico, procuratore, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione e Raffaella Iuliano in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Probabilmente voleva dare anche un segnale molto forte sia alla squadra che alla dirigenza. Il rinnovo di Rino? Lui non ha mai avuto bisogno di sicurezze, quindi il mancato rinnovo non è una circostanza che può influenzarlo. Di sicuro a Gattuso interessa lavorare bene, con tranquillità, e cercare di raggiungere i risultati per la società dove lavora. Il Napoli ha 37 punti con una partita da recuperare: se dovesse andare bene starebbe a 6 punti dalla prima in classifica. Questo è un anno particolare, ogni partita fa storia a sé. L’Atalanta, ieri, ha giocato una partita sotto tono e l’ha persa, nonostante dimostri quasi sempre il miglior calcio della Serie A. Ogni partita va giocata come se fosse una finale. Rino faceva così da calciatore e lo sta facendo anche da allenatore. Mercato povero? Questo è un anno di sofferenza per tutti, per tutte le componenti e tutte le situazioni, sia a livello sportivo che a livello economico. Abbiamo visto anche le notizie che riguardano l’Inter, con il ritardo dei pagamenti ai calciatori. È vero che quando i calciatori scendono in campo pensano a dare il meglio di loro stessi, ma, avendo tutti i propri impegni economici nella vita privata, questa situazione comporta delle preoccupazioni. La situazione non fa bene alle loro prestazioni ed alla loro professionalità. Ounas? Le ultime ore saranno quelle decisive, ma credo che l’affare col Crotone potrebbe concretizzarsi. Non mi risultano altre trattative su calciatori del Napoli sia in entrata che in uscita. Il Napoli ha una rosa competitiva e con la partita da recuperare contro la Juventus ha una classifica che può ancora far sognare i tifosi. Giustamente capisco lo sfogo di Rino, in quanto la classifica è buona, sono qualificati in semifinale di Coppa italia ed ai sedicesimi di Europa League. Tornando Sul campionato degli azzurri, sono molto ottimista: la rosa c’è e, nonostante le battute d’arresto, sono nel gruppo di testa. Sono sicuro che lotteranno su tutti i fronti fino alla fine. Vedo un Napoli che può competere in ogni situazione, è un campionato molto strano dove tutto può succedere. Trattative last second? È un mercato molto povero ma qualcosa sicuramente si muoverà”.
Monica Scozzafava a “Il Sogno Nel Cuore” su Radio 1 Station: “Gattuso è sempre stato un passionale senza veli, De Laurentiis doveva aspettarsi lo sfogo di ieri”
“Non c’è molto da interpretare sullo sfogo di Gattuso, ha detto quello che pensava in maniera chiara ed inequivocabile, poi possiamo ragionare se quello che ha fatto sia giusto o sbagliato - queste le parole di Monica Scozzafava, giornalista e capo dello sport al Corriere del Mezzogiorno, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione e Raffaella Iuliano in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Io penso che Gattuso sia sempre stato così, ha sempre dimostrato di essere un uomo sanguigno, passionale, senza veli. Quindi quando De Laurentiis l’ha scelto, sapeva che stava prendendo un mister da cui certe esternazioni te le devi aspettare. Se sia stato giusto o meno, non tocca a me dirlo. Ovviamente, ognuno, dal suo canto, vede giusto il suo atteggiamento. Io credo che a stagione in corso, con due partite ravvicinate, sarebbe stato opportuno tacere aspettare un altro momento per buttar fuori quello che pensa. Probabilmente lo ha fatto da allenatore che non ha nulla da perdere e che, ipotizzo, a fine stagione andrà via. Non so se per volere suo o della società, forse di entrambe le parti. Anche se manca ancora un girone intero. Magari Gattuso vince la Coppa Italia, arriva tra le prime 4 e si qualifica per la Champions League, e lo scenario può cambiare. Sicuramente per De Laurentiis questa è una situazione nuova: nessun mister in passato lo aveva affrontato così a viso aperto avanti ai microfoni. Penso che se le cose dovessero andare bene per il Napoli in termini di risultati sul campo, il presidente si prenderà il merito dicendo di aver mosso le corde giuste per smuovere l’ambiente. La goccia che ha fatto traboccare il vaso non sono stati i sondaggi fatti da De Laurentiis. Credo che Rino non abbia gradito le critiche dell’ambiente, della piazza, della società sul suo operato. Non ha gradito questa crociata contro di lui che va avanti da oltre un mese. Avrebbe gradito che ci fosse stata maggiore comprensione nei suoi confronti, considerando le assenze di Mertens ed Osimhen. Credo avrebbe voluto più tutela da parte della società. Però è anche stato furbo, ieri, a far passare in secondo piano la vittoria molto sofferta col Parma. Ha vinto una gara snaturando completamente il gioco visto nelle ultime uscite, preferendo di chiudersi e lasciando il pallino del gioco agli ospiti, pur di portare a casa il risultato”.