La tecnologia fa ogni giorno passi da gigante, abbiamo la possibilità di avere nelle nostre case immagini sempre più definite e molto simili alla realtà; wikipedia ci da la spiegazione del termine: Il 4K,chiamato dalla Blu-ray Disc Association anche Ultra HD, è uno standard per la risoluzione della televisione digitale, del cinema digitale e della computer grafica. Il nome deriva da 4kilo(“quattromila”), che indica l'approssimazione dei suoi circa quattromila pixel orizzontali di risoluzione; il fatto che il nome ne descriva la risoluzione orizzontale è l'esatto contrario dei suoi predecessori: il 720p e il 1080p (i quali erano stati denominati tali per convenzione) indicano infatti il numero di pixel sull'asse verticale. Nel quadro della convenzione precedente, un 4K UHDTV sarebbe equivalente a 2160p).
In tal caso però 4K avrebbe un altro significato, sembra, infatti che il Napoli abbia messo gli occhi su Kompany, Klasseen, Kovacic e Keita la notizia è stata data in primis da Radio Kiss Kiss, organo ufficiale di comunicazione della SSC Napoli, ed è stata analizzata anche da questo sito in alcune trattative (Kovacic e Keita); ora ci soffermeremo sulle indicazioni tattiche che potranno definirsi per ognuna di queste situazioni.
VINCENT KOMPANY
Vincent Jean Mpoy Kompany, è un giocatore di origini congolesi ma di formazione calcistica belga, si forma nelle giovanili dell’Anderlecht, passa poi all’Amburgo e poi al Manchester City dove diventa ben presto un leader dello spogliatoio; è un difensore centrale molto fisico, forte di testa e nei tackle. Darebbe a mister Sarri quella cattiveria necessaria per rendere la retroguardia azzurra meno vulnerabile; verrebbe a Napoli a sostituire l’eventuale partenza di Raul Albiol oppure quella di Kalidou Koulibaly, da tempo nel mirino di tanti top-clubs europei (anche se sia il franco-sengalese che il suo agente hanno confermato l’intensione di restare al Napoli); è un elemento di sicuro affidamento e la comune formazione calcistica belga con Koulibaly potrebbe favorire un rapido adattamento nella difesa del Napoli e le recenti difficoltà incontrate con Guardiola potrebbero favorire il Napoli nella trattativa.
DAVY KLAASSEN
È l’anima dell’Ajax e sembra da tempo sul punto di sbarcare alle pendici del Vesuvio, il giocatore olandese ad oggi potrebbe essere quel calciatore di esperienza internazionale e geometrie illuminanti che dovrebbe far fare al centrocampo del Napoli un deciso passo avanti portando quella capacità di non perdere lucidità in match intensi come quello inerente la doppia sfida con il Real Madrid, per esempio; l’olandese ha notevoli doti di adattabilità nei meccanismi di gioco del 4-3-3 utilizzati da Sarri, può infatti giocare sia da mezzala (come avviene tuttora) che da regista arretrato (come giocava l’anno scorso tra i lancieri) e, seppur con minore dinamismo, può occupare le tre posizioni del reparto avanzato (dove troverebbe come compagno di reparto Milik, elemento con cui ai tempi dell’Ajax aveva sviluppato un’ottima intesa).
MATEO KOVACIC
La compagine croata all’interno degli spogliatoi del San Paolo potrebbe allargarsi; lo scarso utilizzo da parte di Zinedine Zidane potrebbe portare l’ex interista Mateo Kovacic alla corte di mr.Sarri, va detto preliminarmente che il suo arrivo dovrebbe prevedere la partenza di Jorginho (evento ad oggi difficilmente realizzabile) perché difficilmente il tecnico toscano utilizza giocatori fuori ruolo in posizioni delicate, il centrocampo del Napoli è ad horas composto già da sei elementi (Allan, Diawara, Hamsik, Jorginho, Rog e Zielinski), quindi appare difficile effettuare operazioni in quel reparto della squadra a meno che qualcuno non dovesse recriminare maggiori opportunità, è pur necessario aggiungere che qualsiasi società, per effettuare dei passi in avanti nella propria evoluzione societaria deve sempre farsi trovare pronta in caso di possibilità tecniche importanti (e Klaasssen e Kovacic corrispondono a tali necessità).
Il forte centrocampista croato sembra per un discorso meramente tattico più di difficile realizzazione rispetto a Davy Klaassen (che, vista la sua duttilità può rappresentare sempre un’opportunità, un jolly tattico da utilizzare in ogni momento della partita), Kovacic è stato impegnato nel Real Madrid sia come mezzala (prevalentemente a destra), sia come regista d’avanti la difesa; tralasciamo per incompatibilità con il 4-3-3 gli impieghi da trequartista.
KEITA BALDÉ DIAO
Tra gli obiettivi analizzati, forse, il laziale di scuola Barcellona rappresenta l’opportunità più reale; il talento senegalese nato in Ispagna è da tempo nel mirino dei top-clubs europei ed italiani, può giocare sia come esterno sinistro alto che come esterno destro alto e come seconda punta. È, con Felipe Anderson, uno degli artefici della straordinaria stagione della Lazio e quindi non avrebbe bisogno del periodo di adattamento al calcio italiano come altre situazioni già prospettate durante questa stagione (Rog per esempio) e sarebbe utile in tutte le situazioni che riguardano l’attacco azzurro anche alla luce delle difficoltà (almeno apparenti) nei rinnovi di Mertens ed Insigne. Nel caso di partenza di uno dei due sarebbe già pronto a giocare addirittura da titolare mentre, nel caso di rinnovo contrattuale dei due “puffi atomici” azzurri sarebbe, con Milik, un’ottima polizza assicurativa contro eventuali infortuni dando a Sarri comunque l’opportunità di schierare due tipologie di attacco differenti ma letali: la prima con il “falso nueve” già sperimentata con successo quest’anno con il folletto belga (qualora rimanesse) e la seconda, più classica ma non di meno letale, con Milik.