Battuta per 4 a 1 una caracollante Udinese, è una piccola rinascita. Bello come un anno fa. E vincente. E' ritornato per una sera il gran Napoli modello Spalletti, una squadra dalla memoria lunga, le gambe coordinate e le idee chare come una volta. La testa legera, sgombra da quei cattivi pensieri. Come possa essersi questa squadra radicalmente ritrovata, rinata, in appena tre giorni resta, e resterà sempre, un mistero del gioco delcalcio e di quei complessi e illeggibili meccanismi della mente umana. Vincente ma non del tutto convincente nei primi 180', poi un secondo tempo con la Lazio ed un primo a Genova da dimenticare, una serata incolore a Bologna, sinora è stato un Napoli più ombre che luci. Poi come epr magia si è vestito da principe come lo era appena pochi mesi fa e si è ripreso il campionato fra le mani, anche perché ora il primo posto dita appena quattro punti, causa il kappao interno dell?nter con un lanciatissimo Sassuolo. E a meno quattro dalle milanesi i giochi sono ancora tutti da impazzire. Il campionato si è riaperto e dal Maradona si è sollevato un urlo impetuoso, ci siamo pure noi, non siamo finiti nel sottoscala del nostro calcio. Siamo tornato bravi, a tratti fenomenali, come appena pochi mesi fa.
Lo spirito del Napoli contro i friulani è stato quello giusto. Il migliore. Del vero Napoli, della squadra che ha sollevato al cielo un terzo scudetto con bacio accademico.
In campo, il Napoli apre le danze alla Old West, con la spiccata vena offensiva e vigorosa dei tempi belli. Tant'è che si guadagna dopo poco l'ennesimo rigore. Tocca a Zielinski. che stavolta cancella per ora la malasorte dagli 11 metri. Uno a zero. E a mano a mano che i minuti passano di tramutano i visi lunghi in volti sorridenti.. Il gruppo Garcia gioca bene eccome, gira palla una meraviglia, le palle gol fioccano. Kvara si è riacceso, Osimhen è concentratissimo e tarantolato. La manovra è finalmente quella di pochi mesi fa: accademica. E accade pure che nel momento più buio della sua storia napoletana Osimhen ritrovi il gol, dopo tre giornate all'asciutto e dopo le roventi polemiche su quel video imbecille e volgare (A proposito ma che cribbio di società e dirigenza è questa che prende in giro i suoi campioni con un repertorio stupido e pure razzista, ndr). Due a zero. Et voilà in scena il Napoli dei tempi belli. Riscopertosi, ritrovato, come in una favola, Magia azzurra, non siamo fuori da nulla. Nessuno ci ha eclissati.
Il sigillo sulla serata da volemoce bene lo mette dopo 192 giorni, senza reti, Kvara che recupera palla con forza, cuore, tecnica e determinazione e fa tutto da solo, fino a depositarla nel sacco. Tre a zero e partita in frigo. Accorcia le distanze Samardzic con uno slalom funambolico, per la cronaca ne salta cinque di azzurri, incluso Natan messo a sedere con un dribbling tutto pepe. Ma un attimo dopo Kvara, in serata di grazia, s'inventa l'assist per la zucca di Simeone e siamo sul 4 a 1. Poker per la speranza di essere quelli un anno fa, e di aver riaperto la lotta scudetto, anche perché non a caso si rivede la discontinua Inter targata Inzaghi.
Ottime note sui singoli: di Osimhena s'è detto, e bene, Kvara è tornato quelli dei giorni beati, prima del gol e dell'assist iellato ha colpito pure due pali. Impeccabile in difesa Natan, non ha sbagliato un intervento, tranne sul gol ospite dove però s'è trovato a dover contrastare uno slalom dei più travolgenti di questo abbrivio di stagione. E' entrato pure Lindstrom e ha destato piacevoli impressioni.
Sulle rivali andamento discordante: l'Inter come detto è crollata in casa, la Juve ha vinto secondo lo stile Allegri, l'Atalanta è lanciata ma che fosse lo fotocopia di un anno fa, molto bene il Milan a testa alta a Cagliari, tanti volti nuovi ed un grupo di nuovo coeso dal saggio Pioli.
E' quindi già un lontano ricordo la crisi azzurra? Presto per dirlo, ma la vittoria sull'Udinese è stata ottenuto con una grazia, un automatismo di gioco e una unità che ricordavano il miracolo dell'era Spalletti. Attenzione: nelle ultime gare nessun azzurro aveva giocato al di sopra la sufficienza, la mediocrità era stata generale. Al Maradona ognuno ha dato il top di se stesso. E questo è una indicazione molto forte che qualcosa sia cambiata, soprattutto nella testa dei protagonisti, che i ragazzi si siano ricompattati. E le insicurezze spazzate via. Merito di Garcia? Che Adl abbia parlato con la squadra? No. L'impressione è che il problema nato nello spogliatotoio fra squadra e tecnico si sia per ora risolto lì, che i panni sporchi siano stati lavati fra le mura di Castelvolturno, senza pressioni né interventi esterni. Presumibile ci sia stato un serio e costruttivo confronto allenatore-squadra.
Certo, la prima rondine della stagione- il Napoli ha disputato con l'Udinese la pià bella partita della gestione Garcia- non fa primavera ma lascia sperare che il sole e l'azzurro spazzino via quei nuvoloni tempestosi. Fra poche ore a Lecce ne potremo avere conferma. I presupposti sembrano positivi.
(Foto fonte Sportmediaset)