Tra pochi giorni si riaprirà il calciomercato e tutte le società sono pronte ad assestare i primi “colpi”, anche il Napoli sembra già pronto a recitare un ruolo da protagonista in tal senso con Leonardo Pavoletti pronto a vestirsi d’azzurro. Oltre al genoano il Napoli ha praticamente chiuso l’acquisto di Leandrinho dal Ponte Preta, ed è su questo tipo di giocatori che il Napoli segue per il futuro che vogliamo attirare la vostra attenzione (Nelle immagini che seguiranno, nei campetti sono indicati con il tondino azzurro il ruolo più adatto, tenendo a modello il 4-3-3 con cui gioca il Napoli, in bianco gli altri ruoli che possono interpretare i calciatori citati).
- Iniziamo, come sempre, dalla difesa:
Jeremy Toljan
Esterno destro basso dell’Hoffenheim, è già stato protagonista con la sua nazionale in occasione delle olimpiadi di Rio 2016, è un esterno duttile, in grado di giocare sia a destra (ruolo preferito) che a sinistra, oltreché come difensore centrale; ha dalla sua ottime doti in fase di non possesso, poiché aggiunge un fisico mostruoso alla capacità di non essere superato dagli avversari negli uno contro uno. In fase di possesso palla si fa apprezzare dai compagni d’attacco per la sua capacità di fornire cross invitanti dalle fasce; potrebbe, già a gennaio, dimostrarsi utile alla causa azzurra poiché sta giocando come esterno sinistro in un 3-5-2, facendo così rimpiangere meno la partenza di Faouzi Ghoulam per la Coppa d’Africa.
Daniel Guedes
Seguito dal Porto e dal Chelsea, parte del suo cartellino appartiene alla Doyen Sport, ragion per cui l’affare si potrebbe considerare di difficile realizzazione, gioca poco nel Santos, è un prospetto interessante che può disimpegnarsi sia come esterno basso, sia come esterno alto; ha caratteristiche molto offensive (Maicon e Cafù ricordano molto questo prospetto santista), potrebbe avere difficoltà di ambientamento nel calcio europeo in generale ed italiano in particolare poiché soprattutto gli esterni bassi devono avere buone capacità almeno di copertura contro avversari bravi e talentuosi.
Rodrigo Caio
Cosa pensare di un calciatore che viene paragonato a Thiago Silva del PSG ed a Busquets del Barcellona…È un prospetto interessantissimo, titolare della nazionale verde-oro nell’Olimpiade di Rio, gioca indifferentemente da regista difensivo e centrale di centrocampo, nei due ruoli porta eccezionali doti tecniche ed un’intelligenza calcistica fuori dal comune, da difensore centrale potrebbe sostituire in un futuro prossimo Raul Albiol e formerebbe una coppia con Koulibaly dal sicuro avvenire, addirittura una delle coppie difensive più forti e complete del “vecchio continente”. Da centrocampista centrale (ruolo ben coperto per presente e futuro con Jorginho e Diawara) darebbe un’interpretazione diversa, Busquets (a cui il nostro assomiglia per tipo di gioco) non ha caratteristiche tipiche del regista (nel Barcellona Rakitic ed Iniesta danno i tempi della giocata nei triangoli laterali) pur toccando un’infinità di palloni, potrebbe tornare quindi utile nel caso di cambio della guida tecnica (ipotesi ad oggi completamente impensabile) del Napoli. Sul brasiliano è forte il pressing dello Zenit San Pietroburgo anche se il giocatore (in possesso della cittadinanza italiana) sembra preferire il “paese” dei nonni con Milan e Napoli in prima fila per assicurarsi le prestazioni del giocatore del San Paolo (che sia un segno del destino?).
- Passiamo ora al centrocampo, premettendo che il Napoli non ha bisogno di questa tipologia di calciatori poiché ha sei elementi validi per il presente, il futuro ed il futuro lontano:
Thiago Maia
Thiago Maia è un giocatore di un’intelligenza tattica straordinaria, sa sempre posizionarsi al posto giusto, alternando giocate di prima intenzione a progressioni palla al piede. Sa leggere l’azione con grande anticipo e come tutti i centrocampisti moderni abbina perfettamente la fase di interdizione a quella di costruzione del gioco. Abile in conduzione-palla, elegante nelle movenze (gioca a testa alta), non è un centrocampista lento, anzi è in grado di recuperare lo spazio perso con uno scatto secco e con un tackle deciso. Tecnicamente molto valido, ha la capacità di diversificare il proprio gioco mixando millimetrici lanci lunghi a precisi passaggi corti. Può mandare in porta i suoi compagni con passaggi filtranti, ma soprattutto, ed è questa la sua maggiore peculiarità, sa fungere da diga difensiva davanti al proprio reparto arretrato. Fisicamente ben strutturato, non teme assolutamente nessun contrasto ed anche sulle palle alte si fa rispettare. In campo mostra sempre una grande personalità e leadership.
Nel Napoli andrebbe ad occupare lo slot di Jorginho e Diawara, potrebbe altresì districarsi meglio in un 4-2-3-1, nel ruolo di mediano davanti alla difesa come gioca nel Santos oppure come mezzala.
Franck Kessie
Altro elemento che potrebbe interessare è l’atalantino Kessie, è un’autentica sorpresa di questa stagione in Serie A, è un giocatore forte fisicamente e abbastanza duttile, può giocare infatti sia come centrale di centrocampo (soprattutto in una mediana a due come gioca nell’Atalanta) che come mezzala destra, ha capacità notevoli sia in fase di non possesso palla dove spesso effettua scivolamenti centrali per sopperire ad errati posizionamenti dei compagni di squadra, si contraddistingue anche per tanti recuperi palla, fisico mostruoso, riesce ad essere utilissimo anche in fase di realizzazione dove, con sei reti, è il capocannoniere della squadra orobica; nel Napoli potrebbe occupare principalmente lo slot di mezzala destra ma, Zielinski ed Allan offrono abbondanti garanzie.
- Dulcis in Fundo l’attacco, preliminarmente va detto che il reparto non ha falle specifiche, Pavoletti è in arrivo e rappresenta il sostituto ideale di Milik che dovrebbe tornare abile ed arruolabile a metà Gennaio ma la partenza di Gabbiadini e la non verde età di Callejon e Giaccherini aprono lo spazio a situazioni da monitorare, iniziamo questo percorso dagli esterni per poi finire alle prime punte:
Milot Rashica
È un esterno destro alto di nazionalità kosovara-albanese che gioca nel Vitesse e potrebbe, con Hysaj formare una coppia albanese di grandissimo avvenire, ha esordito presto nell’Under 21 albanese e viene tenuto in grande considerazione dal Commissario Tecnico De Biasi che lo paragona a…Callejon, dello spagnolo, infatti, ha la capacità di essere utilissimo in entrambe le fasi di gioco (ovviamente tralasciamo la fase di transizione): nella fase di non possesso garantisce corsa e capacità aerobiche fuori dal comune, spesso rincorre l’avversario sia dopo aver perso palla (accade raramente) che dopo un errore di un compagno di squadra; nella fase di possesso palla si dimostra elemento di personalità, non è raro assistere a giocate e dribbling in uno contro uno, ha anche buonissima propensione all’assist ed al gioco di squadra, il suo esordio, infatti, fu caratterizzato proprio da un assist ad un compagno che permise alla sua squadra di pareggiare contro il Wilelm II; ama svariare su tutto il fronte d’attacco, ruolo naturale è l’esterno destro alto, ma può giocare anche da trequartista, esterno sinistro e “falso nueve”.
A Napoli sarebbe sicuramente una “riserva di lusso” di Callejon che consentirebbe di non snaturare l’assetto tattico dell’attacco, non dovendo rinunciare neanche ai chilometri macinati dallo spagnolo, va precisato che il Vitesse ha una “corsia preferenziale” con il Chelsea ed Antonio Conte potrebbe vedere in lui un alter-ego perfetto per Moses; si profila quindi un bel duello di Mercato.
Leon Bailey
Per tutti la Jamaica rappresenta la musica (Bob Marley) e la velocità (Usain Bolt); da poco tempo a questa parte potrebbe rappresentare anche il calcio, merito proprio di questo talento del Genk, club dal cui vivaio sono usciti talenti come Courtois, portiere del Chelsea e Kevin De Bruyne, trequartista prima al Wolfsburg e poi al Manchester City, e dove si è presentato ai grandi palcoscenici la “roccia azzurra” Khalidou Koulibaly.
Musica e velocità sono anche le parole chiave per descrivere Bailey, il ragazzo infatti sembra descrivere note del pentagramma con i suoi dribbling, la delicatezza del tocco di palla e la capacità di difendere la sfera dal pressing degli avversari e, come Usain Bolt ha una velocità di corsa tale da risultare imprendibile per gli avversari. È un esterno alto che può giocare indifferentemente sia a destra che a sinistra, che ha nella velocità abbinata ad una buona tecnica di base, il suo principale punto di forza. Anche quando è in piena corsa, Leon ha sempre il pieno controllo della sfera, che tratta con grande sensibilità; Bailey è devastante anche negli spazi stretti, con dribbling devastanti anche in “fazzoletti” di campo, i suoi “tricks” fatti anche con la suola della scarpa, incantano persino i suoi marcatori. Bailey, con i suoi “strappi” prolungati, può determinare gli esiti di una partita.
È un giocatore fisicamente esplosivo e potente ed anche abbastanza alto (supera il metro e ottanta), che non teme lo scontro fisico, in possesso di discrete doti balistiche, con il mancino può rendersi pericoloso anche dalla media distanza, ciò si aggiunge ai tagli fuori-dentro in diagonale che sono il pezzo forte del suo repertorio. Non è un giocatore egoista, pur avendo spesso messo a segno un buon numero di reti sa anche “mandare in porta” i suoi compagni con assist illuminanti e cross millimetrici. Rispetto a Rashica dovrebbe migliorare nella fase di non possesso.
Kasper Dolberg
Sulle orme di Milik, questo potrebbe essere il percorso di Dolberg, si fa notare per le sue progressioni palla al piede, i potenti tiri dalla distanza, una buona difesa della palla e grande abilità nel calciare le punizioni, sono questi i principali punti di forza del talento di Silkeborg. Kasper è una punta mobile e potente, che sa essere allo stesso tempo discreto finalizzatore ed anche punto di riferimento costante per le sponde a favore degli esterni e dei centrocampisti offensivi. Tecnicamente bravo nella conduzione della palla in corsa, elegante e fisicamente ben strutturato, resiste molto bene ai contrasti; sa calciare con entrambi i piedi, anche se utilizza maggiormente il destro, cosa che lo rende più difficile da marcare per qualsiasi difendente. Ha nel gioco aereo e nelle percentuali realizzative dei limiti su cui dovrebbe lavorare per diventare un campione completo ed affermato a livello internazionale.
Caratterialmente determinato e grintoso, si sacrifica in fase di copertura e si smarca costantemente quando il compagno è in possesso della palla.
Tatticamente il suo ruolo è quello di centravanti di un tridente molto offensivo, qual è il classico 4-3-3 “stile Ajax”, che si adatta perfettamente alle sue caratteristiche tecniche e tattiche. Può essere utilizzato anche sulle fasce, in virtù della sua buona velocità.
Alexander Isak
Nato a Stoccolma il 21.Settembre.1999, ricorda fisicamente Nwanku Kanuper la sua altezza (1,88) e magrezza allo stesso tempo, ma lo riprende anche come stile di gioco, sa posizionarsi in area giocando molto sull’anticipo dei suoi marcatori, ha un buon passaggio e precisione nel tiro. Attaccante che ama svariare tantissimo nelle zone d’attacco, nonostante la posizione dal limite dell’area e il gioco all’interno dei sedici metri siano le zone dove rende in suo modo ideale. Forte mentalmente, non ha paura di contrastare e puntare l’uomo quando ce n’é bisogno. Rapido però nelle accelerazioni
Nel Napoli, ovviamente andrebbe ad occupare la posizione di riserva di Milik, anche se tale posizione sarebbe occupata da Pavoletti
Precisiamo che i calciatori menzionati in questo articolo non sono già opzioni per la sessione di calciomercato del Gennaio 2017, rappresentano “nomi” attenzionati dal Napoli per future sessioni.