Il Napoli concluderà il 2016 contro la Fiorentina al Franchi, è stato un anno brillante per la squadra partenopea che ha portato un secondo posto, la partecipazione in Champions League con il passaggio del turno ad eliminazione come prima del girone ed un ottavo di finale con il Real Madrid che già da ora si preannuncia storico e pieno di fascino.
Il match vedrà due allenatori che amano molto il possesso palla, seppur con filosofie diverse; Sarri va avanti con il suo collaudato 4-3-3, mentre Paulo Sousa utilizza sostanzialmente tre sistemi di gioco: il 3-4-2-1, il 3-4-1-2 ed il 4-2-3-1. In porta ci sarà Tatarusanu, la difesa a tre vede Tomovic, Gonzalo Rodríguez ed Astori come titolari, dei tre Tomovic spesso si sposta a destra nella fase di nono possesso mentre gli altri due hanno caratteristiche più da centrali puri, alternative valide sono Salcedo sia in vece di Tomovic che di Astori e De Maio, difensore di origini francesi appena prelevato dal Genoa, lo stesso Astori può sostituire il capitano Rodríguez al centro della difesa.
Il centrocampo vede Bernardeschi e Tello giocarsi equamente le possibilità di partire tra i titolari, sono entrambi elementi molto offensivi, il primo ha caratteristiche tipiche dell’ala, crea superiorità numerica mediante uno contro uno e spesso effettua tagli fuori-dentro in area di rigore mentre il secondo, ex “canterano” del Barcellona, tende ad accentrarsi con maggiore frequenza; al centro si dividono equamente minuti Vecino, Badelj e CarlosSánchez, dei tre Vecino ha caratteristiche più offensive, mentre gli altri due hanno caratteristiche più di interdizione, in particolare il colombiano, appena prelevato dall’Aston Villa, può assicurare minuti anche da difensore centrale; a sinistra il titolare è il croato Milic, prelevato dall’Hajduk Spalato, assicura spinta sull’out mancino ed è dei due esterni quello che scivola dietro a comporre una linea difensiva a quattro, ha spesso delle amnesie dalle quali il Napoli dovrà spesso ricavarne beneficio, alternativa valida è l’uruguaiano Maxi Oliveira, rappresenta un’alternativa più abile in fase di non possesso, potendo districarsi agevolmente anche da difensore centrale.
L’attacco è scaglionato su due linee di reparto, sulla trequarti giocano Ilicic e Borja Valero, il primo funge da raccordo tra centrocampo ed attacco, maggiore libertà è riservata, invece, allo spagnolo;
in fase di possesso, partecipa al giro palla con i centrocampisti oppure si inserisce in area di rigore, in fase di non possesso è solito creare un centrocampo a quattro con Bernardeschi o Tello e i due centrali, spostandosi sulla sinistra, alternative utilizzate sono l’avanzamento di Bernardeschi (in questo caso la viola assomiglia maggiormente ad un 3-4-3) oppure l’utilizzo di Federico Chiesa, “figlio d’arte” (il papà è l’ex Sampdoria, Parma e Fiorentina Enrico ndr) è un giovane di belle speranze e può rappresentare il futuro dell’under 21 italiana; il centravanti è Nikola Kalinic, attaccante bravo a far salire la squadra ed a partecipare alla manovra, non disdegna tuttavia la conclusione personale, soprattutto di potenza. Rispetto al 3-4-2-1, Paulo Sousa schiera anche una variante più offensiva, il 3-4-1-2, in tal caso è Kalinic a fare la seconda punta, con Babacar, talento mai completamente “esploso” in maglia viola, che da profondità all’azione.
Interessante alternativa alla difesa a tre è il 4-2-3-1, il portiere resta Tatarusanu, compagno in nazionale romena del difensore del Napoli Chiriches; la difesa a quattro vede Salcedo a destra (viene preferito a Tomovic in quanto più a suo agio come esterno basso), Gonzalo Rodríguez ed Astori come centrali e Milic come esterno sinistro (Olivera rappresenta la soluzione più difensiva); i due mediani sono Badelj e Borja Valero con Vecino utile alternativa; sulla trequarti Tello e Bernardeschi rappresentano un’ottima coppia di esterni alti, entrambi capaci di effettuare il fuori-dentro rappresentano elementi ostici da fronteggiare, ragion per cui Insigne e Callejon dovranno essere molto bravi nell’interdizione in prima battuta. Ilicic agisce da trequartista, un “arco” capace, con le sue intuizioni e le sue giocate, di armare le frecce della Fiorentina; Kalinic e Babacar si alternano nel ruolo di centravanti, con il primo nettamente favorito.