Cominciamo dalle belle nuove, il Napoli ha strapazzato per 3 a 1 l'Atalanta, dopo tre partite senza gol fra campionato e Champions. Ed è di nuovo primo. Vittoria scacciacrisi in ogni senso. La seconda ottima è che se c'erano dubbi sulla compattezza ambientale, fra squadra e spogliatoio, se aleggiava il sospetto che i giocatori potessero essere contro l'allenatore per motivi organizzativi e di lavoro, che lo colpevolizzassero per i tanti infortuni, ebbene la risposta è arrivata semplicemente dal campo. Con una vittoria entusiasmante per il grande e spettacolare gioco espresso nel primo tempo e per aver resistito con i denti al ritorno dei nerazzurri nella ripresa. Non che il gruppo Palladino abbia fatto mirabilìe, ma una maggiore organizzazione e qualche occasione l'hanno creata ma poi arginata con sudore e buona volontà, ma anche con una ritrovata organizzazione difensiva. Il quadrato di gioco quindi ha smentito tutto. O almeno ci ha messo una salvifica pezza a colori.
A tal proposito, l'allenatore azzurro è tornato a schierare i tre dietro, ha rispolverato uno dei suoi dogmi ed è andata più che bene. Piccola nota dolente Scamacca dimenticato in area ma può succedere. Soprattutto dopo le tre perle recapitare con maestrìa alle spalle di Carnesecchi: due di Neres che non segnava da tempi memorabili e la prima volta di Lang, uno che sinora stava ai margini ma che l'occhio buono che mastica calcio ne aveva già intuito le qualità. Bastava solo un po' di tempo e l'opportunità giusta per mettersi in mostra.
La squadra messa in campo era figlia di una clamorosa emergenza più che di reali scelte tecniche ed è andata bene che meglio non si poteva. Incrociando le dita che nessun muscolo faccia più crac.
Si rivede il Napoli bello e lindo- La Dea negli ultimi due anni ha sempre vinto al Maradona. Tradizione malefica che va subito esorcizzata. E' una perfetta triangolazione Di Lorenzo-Hojlund- Neres, con quest'ultimo che va in sgaloppata e fa gol dopo 20 partita a secco. Addirittura il brasiliano raddoppia, bruciando ancora sullo scatto Anor, proprio mentre l'Atalanta provava a reagire, due a zero e meglio di così.
Ma al meglio talvolta non c'è fine. A volte, certo. Cross perfetto di Di Lorenzo e primo gol in azzurro di Lang che getta dentro con una testata sicura e prepotente palla e Carnesecchi.
Al riposo sul 3 a 0. Roba da sovvertire anche il più ottimista dei pronostici.
Avvio ripresa con gli gli azzurri che sfiorano il quarto. Ma è Scamacca ad accorciare con un notevole tiro al volo su colpevole dimenticanza di Rrhamani. Tre ad uno. Intanto i nerazzurri prendono coraggio e così Conte rimescola le carte. Tre cambi ma si soffre sino alla fine. L'Atalanta torna in corsa ma il doppio svantaggio è una montagna troppo alta da scalare e poi gli azzurri fanno buona guardia. Il Napoli è tornato. Che bella nuova.
Di necessità virtù. Vincente il ritorno al passato- L'emergenza infortuni non finisce mai. così Conte è stato quasi costretto a ritornare al passato. Difesa a tre, ed è andata più che bene. così come il modulo con i due esterni incisivi, nel caso Lang e Neres, ma possono variare certo. Che sia il modulo decisivo capitato per caso al momento opportuno e che possa rappresentare una svolta. A volte le cose capitano non per caso. Ma l'assetto che ha steso i debilitati bergamaschi è un viatico interessante per il futuro. che poi sia un tuffo indietro nel tempo a risolvere i problemi del Napoli.
Il gruppo è con Conte, ambiente compatto ed avanti così- La sosta e la sconfitta di Bologna avevano alimentato tante voci di corridoio poco piacevoli. In realtà, non si trattava solo di cattivi pensieri. Una rappresentanza della squadra, i senatori Di Lorenzo e Politano, si erano confrontati con Conte, per esprimere i dubbi della squadra sugli allenamenti stracciamuscoli, sull'organizzazione delle sedute che varia di giorno in giorno senza un programma settimanale. C'era malcontento. Poi laggiù qualcosa è cambiato Il chiarimento è arrivato. Lo zampino a debita distanza di Adl che da un po' non ama esporsi, la saggia mediazione di Lele Oriali, un nuovo confronto et voilà ci si è ritrovati tutti a remare nella stessa direzione. Nessun muso lungo, concentrati al massimo sugli obiettivi. Ci si è ricompattatati. Svanito ogni malumore. Conte nel dopo gara ha urlato a squarciagola che il gruppo è con lui. Icona dell'unità di intenti, la presenza a bordo campo degli infortunati Lukaku ed Anguissa. Il Napoli è tornato ad essere un gruppo che vuole vincere. E questa è la notizia più bella della serata, anche più dei tre gol.
(Foto fonte Derbyderbyderby.it)