Giovedì, 22 Aprile 2021 14:12

Fascetti,Bezzi e G.Tedesco a Radio 1 Station

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Rai, Bezzi a “Il Sogno Nel Cuore” su 1 Station Radio: “Il Napoli non può prescindere da Mertens. Senza il belga è un’altra squadra. Osimhen spiega perché si voleva creare la SuperLega”

 

 

 

“Napoli-Lazio sarà un bel match, sono due squadre che hanno una caratteristica che le accomuna: non rinunciano a giocare, puntano sempre a fare la partita e hanno interpreti importanti. Sarà una gara spigolosa, come già accaduto all’andata. La posta in palio è altissima, ed è uno spartiacque fondamentale. Nessuna delle due può sbagliare, soprattutto gli azzurri, considerato che la Lazio deve recuperare una gara con il Torino- queste le parole del giornalista Rai, Gianni Bezzi, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. SuperLega ha influenzato i risultati di ieri?.......

No, la Juventus non brilla da tempo, ha già offerto prestazioni sottotono. Il Milan è calato rispetto al girone d’andata, e non mi sorprende se si fa rimontare da una squadra brillante come il Sassuolo. Il campionato dei neroverdi è stato eccezionale, ed inciderà sul futuro di De Zerbi: i suoi ragazzi giocano a memoria, hanno un grandissimo Berardi. Pioli è un bravo allenatore, ma ho sempre notato questa caratteristica: fa splendidi gironi d’andata, e cala in quelli di ritorno. Le stagioni si completano a Maggio, penso che andrebbe rivisto qualcosa anche nella preparazione. L’Inter è la squadra che cammina su un tappeto molto morbido, si sta avviando allo Scudetto senza difficoltà e la gran voglia di fare risultato di una squadra affamata come lo Spezia ha messo in difficoltà anche una grande squadra come i nerazzurri. Inoltre, i ragazzi di Antonio Conte conoscevano già il risultato del Milan. Lo Spezia darà fastidio a tutti, nonostante i 33 punti in classifica. Mertens o Osimhen contro la Lazio? Il Napoli con Dries è un’altra squadra. Nel momento importante della stagione, e anche in Europa League, gli azzurri hanno pagato la sua assenza. È straordinario, eccezionale sotto porta, devono puntare su di lui. Il prezzo del cartellino di Osimhen è un motivo per il quale si sono cercati nuovi introiti come la SuperLega. Si dovrebbe stringere un gentleman agreement, una soluzione con parametri uguali per tutti: abbassare ingaggi, cartelli giocatori e provvigioni. Vedere giocare le stesse partite diverse volte, anche se sono match di cartello, potrebbe far stufare. I dodici club che hanno tentato di costruire questa competizione sono tutti indebitati, anche se con situazioni diverse. Il calcio non può perdere il suo romanticismo, perché i tifosi hanno diritto di vivere storie fantastiche. Il calcio è della gente, che sacrificano tante cose, e Napoli è un esempio: il popolo azzurro fa costanti sacrifici per supportare i propri beniamini. Per squadre come la Lazio, con la politica volta all’accortezza sul bilancio, è difficile competere con altri club che, invece, hanno il petrolio sotto casa. Bisognerebbe ripartire dal settore giovanile, che è l’anima di un club, come accade all’Atalanta. Ci sono giocatori provenienti dall’estero e forzati dagli agenti, ma questo fa male alle casse dei club. I bergamaschi sono un club sano, puntano sui giovani e, arrivando in Europa, hanno dimostrato che un altro calcio è realizzabile”.

 

 

 

FASCETTI

Eugenio Fascetti a “Il Sogno Nel Cuore” su 1 Station Radio: “Beato il Napoli ad avere Insigne. Bakayoko mi avrebbe fatto arrabbiare, quest’anno. Petagna e Osimhen inadatti al gioco di Gattuso”

 

 

 

“Sono stato l’allenatore che ha lanciato Antonio Cassano. I piedi di FantAntonio li hanno in pochi, ma la sua visione di gioco nessuno - queste le parole di Eugenio Fascetti, ex allenatore, fra le tante, di Lazio e Bari, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Osimhen? Era partito molto bene, si impegna, ma ancora non mi convince, è acerbo. Un giocatore di prospettiva ma da migliorare in molte cose. Il Napoli è una buona squadra, fa un buon gioco, ma ha dei difetti. Agli azzurri, in avanti, servirebbe uno bravo a scambiare passaggi, considerati i giocatori che hanno, e non una boa al centro dell’area di rigore. Un errore comprare tipologie di attaccanti come Petagna e Oismhen. Andrea è un buon giocatore, un ragazzo che dà tutto, ma per fare il salto di qualità ci vuole altro. Bakayoko? Non me lo ricordo (ride, ndr). Mi sarei arrabbiato moltissimo, al posto di Gattuso, per l’errore a Sassuolo. Di Lorenzo è stata una sorpresa. Koulibaly-Manolas? Pensavo fossero la coppia più forte del campionato, ma Kostas non è mai maturato. Kalidou era perfetto insieme ad Albiol, lo spagnolo era un martello, un difensore sempre sufficiente e ordinato, anche se con meno qualità del greco. Anche Koulibaly non è più quello visto con Sarri, mi ha deluso. Napoli-Lazio? Gli azzurri, se vogliono raggiungere la Champions, devono vincere. Hanno diversi vantaggi, ma la Lazio in contropiede è micidiale, non dovranno commettere errori a centrocampo. Ciò che proprio non capisco è la partenza dal basso: la domanda non è quanti gol si segnano giocando così, ma quanti se ne subiscono. Per attaccare l’avversario bisogna verticalizzare e non fare il giro del campo. È una moda che finirà presto. Bisogna cercare di essere più veloci, come all’estero. Insigne? Lorenzo è un giocatore vero, non si può discutere uno così. Non gli manca nulla, beato il Napoli che ha un calciatore così. La squadra di Gattuso ha perso qualche punto a causa degli screzi con De Laurentiis. Certe cose disturbano l’ambiente. Come si deve rapportare un allenatore ad un calciatore? Con dialogo sicuramente, ma poi deve prendere una decisione. Se Rino ha cacciato dall’allenamento un giocatore, è perché l’atteggiamento negativo si è ripetuto. 433 o 4231 per il Napoli? Sono per un calcio imprevedibile, mi piace cambiare. Ma se un allenatore fa una cosa tutti i giorni è perché ci crede”.

 

 

 

TEDESCO

Giacomo Tedesco a “Il Sogno Nel Cuore” su 1 Station Radio: “Se dovessi sacrificare un napoletano sul mercato, venderei Osimhen. Io che soffio palla a Del Piero spiega perché sono contrario alla SuperLega”

 

 

 

“In Italia si gira troppo il campo, concretizzando poco, a parte Atalanta e Verona che, oltre al giro palla, verticalizzano spesso. L’Inter è noiosa. Il Napoli cerca di sfruttare Zielinski, con il suo venire in contro alla palla, per verticalizzare. Gattuso sta facendo un ottimo lavoro, è a un punto dalla Champions nonostante diverse difficoltà, con una piazza non proprio semplice, e senza pubblico - queste le parole di Giacomo Tedesco, ex calciatore, fra le tante, di Napoli, Bologna, Palermo, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Napoli-Lazio? Ricordo ancora le due gare dell’anno della retrocessione, 2000-01. Con il rigore dubbio su Nedved, all’Olimpico, permisi alla Lazio, sotto di 2-0, di riaprire la partita. Quel Napoli era un’ottima squadra, non meritava la retrocessione, tra l’altro per un solo punto. La stagione cambiò quando Mondonico decise di cambiare l’atteggiamento troppo difensivistico. Un ricordo del Mister? Mi stupiva la sua tranquillità, si sedeva in panchina e lasciava il suo secondo fare il suo ruolo. Era un grande uomo, manca al calcio una persona così. L’Importanza di un leader come Reina? Tanto, soprattutto per la sicurezza che dà, con i piedi, alla sua difesa. Il Napoli ha avuto troppi infortuni, mi auguro una partita come quella del 2001. Spero che gli azzurri riescano a raggiungere la Champions, la città lo merita. A chi rinuncerei nel Napoli in caso di ridimensionamento? Osimhen. È un giocatore promettente e magari potrebbe portare soldi in cassa. Sono convinto che la squadra di Gattuso raggiungerà l’Europa che conta, le partite sono difficili per tutti e gli azzurri sono lì. Ad esempio, ieri, il Parma ha dato del filo da torcere alla Juventus. Le due vittorie del Cagliari fanno tremare i club in basso alla classifica, sarà avvincente anche la lotta per la salvezza. SuperLega? Non era possibile portare avanti un progetto del genere, la Nazionale ha bisogno dei suoi giocatori. La mia idea di SuperLega è diversa: costruirei più un vero e proprio mondiale per club, allargato a 16 o 24, con accesso dovuto al merito sportivo, alla tifoseria più corretta, alla capienza degli stadi, ai bilanci. Così potrebbero partecipare anche squadre come il Sassuolo.Ho postato una foto sui miei social che mi ritrae mentre sottraggo palla a Del Piero, quando ero al Bologna, e tutti devono sognare di soffiare il pallone a giocatori così importanti”.

 

 

 

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Mario Passaretti

Nato a Torre del Greco il 28/05/1979, diplomato in maturità classica. Giornalista da giugno 2015 e direttore del sito www.ilcuoreazzurro.it dal 2022. Collaboratore del giornale "Il Roma"

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