Domenica, 07 Dicembre 2025 20:09

Hojlund superstar. E il Napoli si sbatte ls Signora per la settima volta di fila.

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Quasi una consuetudine. Un orgasmo abitudinario dalle parti di Fuorigrotta. Battere la Juve con regolare puntualità e chi ce lo toglie più questo sfizio. 

Le statistiche sono tutte per il Napoli, che per il settimo anno consecutivo batte la Vecchia Signora al Maradona. Ma passato a parte sono i numeri attuali che fanno da capogiro. Quinta vittoria consecutiva fra campionato e Coppe per i ragazzi di Antonio Conte, nonostante la gravissima e emergenza infortuni, poi lo stadio divenuto un fortino, l'ultima sconfitta all'ex San Paolo risale esattamente ad un anno fa. Ed inoltre, gli azzurri, eccetto la sconfitta col Milan hanno vinto sinora tutto gli sonctri diretti: Inter, Atalanta, Roma e Juventus. 

E dire che ogni volta conte deve inventarsi una formazione, con la rosa falcidiata dagli acciacchi muscolari, causati ahinoi, sicuramente, dai metodi di allenamento dello stesso allenatore. Che come si direbbe a Napoli "ciacca ma poi medica", ovvero c'è qualcosa nella sua preparazione che non va (il Napoli è la squadra in A con più giocatori fuori per malanni muscolari) ma poi la sua abilità riesce a compensare le defaillance di Castelvolturno e a vincere anche con squadre ridotte ai minimi termini e private di giocatori di vitale importanza. L'ultimo infortunio in ordine di tempo, quello di Lobotka sembrava davvero il colpo di grazia. Ma mai dire mai con l'ex tecnico bianconero. Il buon Antonio ha catechizzato al meglio Elmas, una pedina duttile ed utile come poche, ragazzone avvezzo a cantare e portare la croce a sacrificarsi in ogni parte del campo. Un ritorno in azzurro di vitale importanza.

Il mattatore, l'uomo gol è stato Hojlund, autore di una doppietta. Prorpio lui che era all'asciutto da poco e che nelle ultime gare si era sacrificato molto ma aveva inciso poco in fase conclusiva e fallito pure un rigore in Champions. Ad innescare il danese è stato però uno stratosferico Neres, che è in costante crescita e ha costretto alla parziale panchina un monumento come Politano. Entrambi i gol dell'attaccante sono scaturiti da cross del brasiliano, uno che era partito a mezzo servizio, era infatti l'uomo dei mezzi tempi, e si è elevato al livello di uomo squadra. Trascinatore autentico. 

Partita esaltante, il Napoli sempre in cattedra- Una lacrima sul viso, per due grandi ex che si ritrovano a duellare col passato e gli ingombranti ed esaltanti ricordi. Il ritorno di Luciano Spalletti a Napoli era più che una attesa, un avversario diverso dagli altri. L'accoglienza non è stata malvagia, eccetto la sassaiola al bus bianconero in arrivo allo stadio. Unico episodio triste di una magica serata. A Lucianone va dato il merito di aver riportato lo scudetto a Napoli dopo 33 anni, in una stagione da fantascienza, col tricolore in tasca già a febbrario. Tributargli estrema riconoscenza è il minimo. Ora e sempre.

Spalletti non schiera punte centrali per cercare di non dar riferimenti agli avversari. Una scelta che si rivelerà tutt'altro che azzeccata. L'approccio degli azzurri è di quelli perfetti. Furiosi. Determinati. Aggressivi. Un Napoli affamato. 

Mc Tominay di testa sfiora subito il gol. Un indizio di quello che di lì a poco. Neres fugge alla sua maniera, cross sul quale si fionda Hojlund che batte Di Gregorio, difensa bianconera sorpresa e dormiente. Lo stesso Neres è indemoniato, inarrestabile, mentre la Juve è passiva, subisce e quando prova a reagire è leggera come una piuma. 

Si va al riposo con il Napoli che ha la partita in pugno e la Juve che si guarda intorno confusa e annebbiata. 

Nella ripresa Spalletti inserisce David, punta centrale, imputato eccellente dopo stagioni elevate al massimo con la maglia del Lille. Ma è Yildiz a pareggiare, approfittando di una grave distrazione difensiva degli azzurri, al primo tiro in porta della Juve. Il pareggio infonde coraggio agli ospiti che tirano la testa fuori dal sacco. E' un'altra Juve rispetto a quella del primo tempo, però si rivela in una manciata di minuti fumosa e poco cinica nell'area. Il dominio del Napoli per un momento si è tramutato in una di quelle gare in cui ora può vincere o l'una o l'altra, sul filo dell'equilibrio estremo. Gli azzurri accusano il contraccolpo psicologico del pari. Ma l'equilibrio è precario, gli azzurri ne hanno di più e sono di più, nonostante la partita numerica. 

A spezzarlo è ancora un traversone bello bello di Neres, pasticcio difensivo bianconero, e testona di Hojlund a pochi passi dal sacco E' 2 a 1. La Juve tenta una reazione sterile, confusa, tipica di una squadra in confusione ma soprattutto senza una vera identità di squadra. E il Maradona esplode al boato finale. E' divenuta tradizione. La Vecchia Signora prende batoste in riva al golfo.

Attenti a quei due- Si temeva che l'assenza, purtroppo prolungata di De Bruyne avesse tarpato le ali ad Hojlund. Che da allora, da Napoli-Inter non segnava più. Doppietta scacciacrisi, quattro gol in stagione ed un assist. Decisivo e spietato negli ultimi metri, dopo tante gare poco spumeggianti, fatte di sponde, sacrifici, sbuffi ed inconcludenze. I suoi meriti vanno condivisi con un travolgente Neres, suoi i due palloni lanciati in area con maestria e classe. Il brasiliano si sta tramutando in uomo squadra. Dacchè gli riusciva una prova di spessore solo se subentrava e spaccava la partita, invece quando partiva titolare era come se non riuscisse a rendere alla stessa maniera. Invece la sua maturazione sa di salto verso il titolo di fuoriclasse. Una menzione anche per Lang, valido e risolutivo anche nel recuperar palloni e coprire.

Corrono come matti-  Quest'anno la forma fisica degli azzurri è esplosiva, superano sempre gli avversari sul piano della corsa e della condizione. E' successo a Roma una settimana fa e si è ripetuto contro la Juve. Peccato, e non poco, per i troppi infortuni. Se Conte riuscisse a trovare un giusto equilibrio fra resa in campo, frutto di allenamenti stile Navi Seals, e riduzione delle sofferenze muscolari, ne vedremmo davvero di belle. Chissamai tempo al tempo. 

Uno sguardo alle altre- Netto crollo della Roma a Cagliari. In 180' i giallorossi hanno accumulato zero punti e doppia figuraccia. La carenza in attacco è evidente. Non sembra il gruppo Gasperini all'altezza del Napoli e delle milanesi. Grande prova di forza invece dell'Inter che ad oggi è la squadra da battere. Quattro gol al Como ed un attacco stellare. In attesa del Milan, si preannuncia una sfida a tre. Magari ancora una volta con l'emozione di un tricolore assegnato sul filo di lana. 

(Foto fonte Ansa).

 

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Enzo Famiglietti

Nato a Napoli alla fine degli anni sessanta.Inizia la sua carriera giornalistica a metà degli anni novanta presso il quotidiano sportivo di breve durata Campania Sport e poi diventa redattore alla Verità di Napoli-Napoli più, dove si occupa delle pagine dedicate al Napoli ed anche dell'impaginazione delle altre sportive. Ma la sua passione resta il calcio. Negli anni successivi collabora, come redattore, al Corriere del Pallone e negli anni recenti a vari siti web Per sempre Napoli, 87 tv e successivamente ilcuoreazzurro.it

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