Dal 25 maggio possono aprire «palestre, piscine e centri sportivi» con protocolli di sicurezza. Dal 15 giugno «riaprono» cinema, teatri e centri estivi. Ogni regione «può introdurre misure ampliative o restrittive» in maniera autonoma. Ma resta una «clausola di salvaguardia dello Stato», che in caso di risalita delle curva epidemiologica «può intervenire» qualora non lo facessero i governatori. Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in conferenza stampa, spiegando i contenuti del decreto legge approvato nella notte di venerdì 15 maggio dal Consiglio dei ministri e del Dpcm abbinato. Quanto alla ripartenza della Serie A di calcio, il premier ha detto che servono ulteriori verifiche prima di dare il via libera.
Conte: riprende la vita sociale
Conte ha spiegato che sempre da lunedì 18 maggio «riprende la vita sociale e riprendono gli incontri con gli amici». Ma ha raccomandato «di portare sempre la mascherina, di metterla sempre al chiuso ma anche all’aperto se non c'è possibilità di rispettare le distanze». Resterà «il divieto di assembramenti e distanza di un metro». Inoltre avremo «un piano nazionale di monitoraggio per tenere sotto controllo la curva epidemiologica» con «comunicazioni quotidiane dalle regioni» e questo consentirà di poter intervenire «se necessario» «con misure specifiche in luoghi circoscritti».
«Rischio calcolato per ripartire»
«Stiamo affrontando un rischio calcolato nella consapevolezza che la curva epidemiologica potrebbe tornare a salire. I nostri principi rimangono gli stessi, prima di tutto la tutela della vita e della salute dei cittadini, e non sono negoziabili. Ma li dobbiamo declinare diversamente in questa fase» ha aggiunto Conte, che ha spiegato: «I dati incoraggianti ci confermano che gli sforzi collettivi fin qui fatti hanno prodotto i risultati attesi. È sceso il numero dei contagiati, dei malati e dei decessi, ed è aumentato il numero dei guariti. Abbiamo potenziato le strutture ospedaliere con nuovi posti di terapia intensiva e sub intensiva, abbiamo aumentato controlli con tamponi e test e stiamo per sperimentare la app 'Immuni'. Siamo nella condizione di affrontare questa fase con fiducia ma anche senso di responsabilità»
Spostamenti in regione senza più autocertificazione
Nel decreto legge approvato dal Cdm si specifica che per muoversi dentro la regione in cui si vive, a partire dal 18 maggio 2020, non sarà più necessaria l'autocertificazione. Gli spostamenti saranno liberi - anche se permane il divieto di assembramento - e si potrà far visita anche agli amici oltre che ai congiunti. Per la mobilità extraregionale bisognerà aspettare invece il 3 giugno, anche se resta la possibilità di spostarsi tra una regione e l'altra (con autocertificazione) per stato di necessità, salute e lavoro. Sempre dal 3 giugno riaprono anche le frontiere. Il Dpcm specifica che non saranno soggetti ad alcuna limitazione gli spostamenti dall’Ue, area Schengen (compresa la Svizzera), Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del nord, Andorra, Principato di Monaco Repubblica di San Marino e Stato della Città del Vaticano.
Sul fronte delle attività commerciali, bar, ristoranti, parrucchieri, estetisti, spiagge, negozi al dettaglio potranno riaprire non più in base ai restrittivi (e criticati) parametri di sicurezza fissati dall'Inail ma in base a un protocollo meno “stringente” adottato, dopo una tesa trattativa, da tutti i governatori regionali (10 metri quadrati per ombrellone in spiaggia, distanza tra i clienti di bar e ristoranti ridotta a un metro, ad esempio) e approvato dall'esecutivo. Il mancato rispetto dei contenuti dei protocolli o delle linee guida regionali comporta la sospensione dell'attività.
Fonte articolo:IlSole24ore