Se per il portiere la situazione è da risolvere nei prossimi giorni, maggiore riflessione viene riservata per gli esterni bassi; ad oggi l’unico slot non coperto è quello di esterno destro di riserva, colui che consentirà a mister Sarri di far riposare Hysaj senza compromettere la qualità e la perfezione dei movimenti del reparto arretrato, in seguito analizzeremo anche la situazione dell’esterno sinistro qualora Ghoulam o Strinic richiedessero la cessione (ipotesi al momento lontana dal vero).
Per questo ruolo esiste un ballottaggio tra Silvan Widmer e Thomas Foket, più sfumata sembra l’ipotesi che porta a Jeremy Toljan, elemento più duttile dei due elementi citati in precedenza ma che resta comunque un’alternativa valida, se non altro perché è presente nei radar di Giuntoli da almeno Gennaio, come riporta un nostro articolo (I giovani che potrebbero interessare al Napoli).
Silvan Widmer
I buoni rapporti di calciomercato tra Napoli ed Udinese, abbinati alla costante necessità di preparare fino all’anno scorso una degna successione a Cristian Maggio, dalla stagione 2008/2009 in maglia azzurra, ha permesso il naturale accostamento dell’esterno friulano al Napoli; la necessità di un rapido ambientamento al calcio italiano richiesta da Sarri potrebbe finalmente far avverare questa situazione.
Lo svizzero ha da almeno un anno fatto esperienza della difesa a quattro, elemento che nell’era Benitez-Sarri è divenuto un must per chiunque voglia venire a giocare nel Napoli, ragion per cui potrebbe sostituire in qualche partita l’albanese Hysaj, seppure con caratteristiche diverse, Widmer, infatti, ha caratteristiche più offensive e più adatte ad un gioco fatto di ripartenze che di possesso palla, sale molto e bene in campo aperto ed è in lieve difficoltà nel fraseggio stretto; un aspetto che potrebbe affrettare l’ambientamento nel Napoli è rappresentato dal fatto che è molto bravo negli anticipi e legge bene le linee di passaggio avversarie, altro aspetto che potrebbe favorirne l’acquisto consiste nella sua duttilità, può infatti giocare anche più avanti, come vice-Callejon, anche se, in tal caso, la sua produzione in fase d’attacco potrebbe essere meno efficace.
Thomas Foket
In origine era un esterno alto, nelle qualificazioni agli Europei dell’Under 19 del Belgio partiva molto alto ed anche l’anno scorso all’Oostende veniva utilizzato prevalentemente più avanti, con capitan Luissint a coprirgli le spalle come esterno basso; la definitiva “trasformazione” l’ha voluta Hein Vanhaezebrouck, che lo ha utilizzato sia da esterno nel suo 3-5-2 che da esterno basso con il 4-2-3-1 (soprattutto a partita in corso) e questo ha sicuramente aiutato Foket. Quest’anno, con il KAA Gent ha giocato come esterno di destra a tutta fascia del 3-4-2-1, alternando il sistema di gioco con il 3-4-3 (Foket esterno basso)
Ottime doti tecniche, gran controllo di palla, rapido nello sterzare palla al piede per liberarsi al cross ed in generale capace di saltare l'uomo come se non meglio di un centrocampista.
L’esterno belga effettua cross molto precisi, anche in corsa e che sembrerà strano da dire, che si alzano da terra nellastragrande maggioranza dei casi. (una vera rarità per gli esterni moderni che oltre a crossare teso erasoterra non sanno fare) Fisicamente brevilineo, baricentro basso, molto reattivo ed agile nellostretto, ha comunque un buon allungo.
Nella fase difensiva dimostra alcune lacune nei fondamentali individuali come l'uno contro uno, l'avversario diretto gli scappa quasi sempre, un po' perché Foket sbaglia il tempo di aggressione sull'uomo, un po' perché patisce la maggior forza fisica degli attaccanti che si trova di fronte. Se invece deve difendere “di reparto” un discreto senso della posizione e l'ottima rapidità lo aiutano a garantire prestazioni migliori.
Jeremy Toljan
Il tedesco segue pressappoco le orme dei due esterni già descritti, una frequente applicazione della difesa sia a tre che a quattro dove Toljan ha disputato ottime partite sia da esterno tutta fascia che da esterno basso, dei tre è quello dalle caratteristiche più difensive (può giocare anche centrale) e, sicuramente l’elemento più duttile (gioca con disinvoltura sia a destra che a sinistra); in fase di non possesso nelle partite giocate l’anno scorso in Bundesliga con la sua squadra, l’Hoffenheim, ha messo insieme una media di 6 interventi difensivi a partita tra palle intercettate, rilanciate e conclusioni bloccate; in fase di possesso palla 6 occasioni offensive create (key passes), un gol segnato (contro il Wolfsburg) e il 73% dei passaggi riusciti, con il dettaglio del 61,7% come passaggi giocati in avanti.
Oltre al prezzo abbordabile e al profilo futuribile, Jeremy Toljan ha dalla sua anche una certa esperienza internazionale, seppur limitata al contesto delle nazionali giovanili (26 presenze nelle varie Under tedesche, l’ottima partecipazione alle ultime Olimpiadi), e la caratteristica di poter essere arruolato come calciatore “da apprendistato”, uno da far crescere, da poter mettere in panchina senza rischiare di bruciarlo e poi da inserire gradualmente. Un investimento sul futuro, in linea con quanto fatto dal Napoli nelle varie sessioni di calciomercato.
Restano vive, pur se al momento poco praticabili, anche le ipotesi De Sciglio e Zappacosta, il primo perché tentato da altre esperienze in Italia, il secondo perché il Torino non vuole al momento privarsene.
Passiamo ora ad analizzare la situazione dell’altra fascia:
Ad oggi, pur filtrando ottimismo, Faouzi Ghoulam non ha ancora rinnovato il contratto, l’esterno sinistro franco-algerino dopo un primo tentennamento dove sembrava volesse cambiare squadra, ha accettato la possibilità di restare a Napoli, questa dovrebbe essere la settimana giusta per questo rinnovo; tuttavia la conferma del franco-algerino potrebbe portare il croato Strinic a chiedere la cessione per giocare con continuità (ricordiamo a tutti che, alla fine di questa stagione ci saranno i Mondiali, ragion per cui il calciomercato è fortemente condizionato dalla volontà da parte dei calciatori di usufruire di tutta la visibilità possibile per ambire all’agognata convocazione nella propria nazionale); su questo versante le ipotesi sono sicuramente più onerose, la candidatura principale resta Alejandro Grimaldo del Benfica, tuttavia anche il già citato Toljan, con Barreca del Torino potrebbe essere un’ipotesi da tenere in considerazione.
Alejandro Grimaldo
Alex Grimaldo è uno dei giocatori più interessanti del campionato portoghese e uno dei migliori esterni sinistri d’Europa; viene dalla masìadel Barcellona dove segue il flusso della “cantera” fino al Barcellona B, è un giocatore ricco di talento e cresciuto in un vivaio storico, si tratta di un esterno completo, moderno ma soprattutto speciale.
Grimaldo gioca con continuità di rendimento ed efficacia da anni, grazie ad una flessibilità mentale particolarmente sviluppata, non ripete mai lo stesso errore e sembra modificare lo stile di gioco attraverso un’innata funzione auto-migliorativa. Lo spagnolo è un giocatore raffinato, tanto nelle scelte quanto nelle esecuzioni tecniche, possiede un’ottima sensibilità nel sinistro che si riflette nei fondamentali: come l’eccellente controllo di palla sempre molto pulito e preciso, la capacità di evitare gli avversari come se fossero ostacoli inermi, di virare verso gli spazi liberi, di cambiare direzione al tempo giusto, dimostrando di possedere una visione periferica e verticale superiore alla media.
I compagni di squadra lo considerano sempre un appoggio sicuro e lo servono appena ne hanno la possibilità; calcia molto bene con il sinistro, è pericoloso sui calci piazzati e sa costruirsi il tiro in area anche con il destro
La partita di Champions League giocata dal Benfica al San Paolo, dove Grimaldo ha dominato la fascia sinistra su tutte e due i lati del campo, è un saggio delle sue capacità difensive, nel match ha dimostrato come annullare i tagli di Callejón sul lato debole (tema molto attuale), e come è in grado di annullare differenziali negativi di kg e cm per vincere i duelli fisici, del resto, vincere l’86% dei tackle con un fisico del genere senza avere un talento speciale nello scegliere il tempo è impossibile; mentre sull’uomo è un difensore profondamente razionale che concede sempre il rischio minore. Può permettersi addirittura scelte posizionali difensive rischiose, giocando sulle letture e sulla rapidità, impossibili per altri esterni bassi.