Il Napoli ci ha provato fino all’ultimo, ma lo ha fatto nel modo sbagliato. Con un gioco prevedibile, fatto di trame orizzontali, fin troppo elaborate, è andato a sbattere contro il muro degli avversari, allargando poco sulle fasce, salvo dopo l’ingresso di Insigne (chiaramente a corto di condizione). Mai un guizzo, mai un’intuizione da parte degli azzurri; solo uno sterile possesso palla. Insomma, è sembrato di essere tornati al passato… Rispetto alla gara con l’Atalanta, non uno, ma più passi indietro. Eppure gli interpreti erano più o meno gli stessi. E’ mancata la velocità, lo spunto dei singoli, la cattiveria sulle poche palle pulite in zona gol. Come quella di Mertens, nel primo tempo (palla a lato di un soffio dopo una ripartenza due contro uno); come quella di Osimhen, nella ripresa (colpo di testa a pochi passi dalla rete e palla in mano al portiere). E così una gara che doveva essere abbordabile sulla carta, contro una squadra di caratura inferiore, si è trasformata in un match maledetto. L’Az, che lo scorso anno ha perso lo scudetto per differenza reti (a vantaggio dell’Aiax), ha badato soprattutto a difendersi, ma non ha rubato nulla; giocando tra l’altro con lo stesso undici quasi tutta la partita, decimato dai casi di Covid! Nel Napoli, al di là della prestazione dei singoli, ha sorpreso la mancanza di reazione dopo il gol, e stavolta Gattuso non è riuscito a cambiare la gara in corsa. Una sconfitta di cui fare tesoro. Una lezione che dovrebbe servire in futuro. Il Ko del San Paolo complica il cammino in Europa, ma c’è tutto il tempo per recuperare, magari andando a vincere sul campo del Real Sociedad. Ora però, testa al Benevento. Ci sarà bisogno di una prestazione diversa... La missione derby è gia partita!