In verità, già dopo aver visto la formazione, non ero convinto delle scelte di Gattuso. Lasciare Osimhen in panchina, schierare Demme, in chiaro ritardo di condizione, mi erano apparse decisioni non ponderate. Centrocampo lento ed impacciato, incapace di produrre un gioco efficace; attacco inconcludente, con il solo Lozano particolarmente motivato, ma nulla più. Di fronte una squadra ancora alla ricerca di un'identità, con un nuovo allenatore, indebolita rispetto alla passata stagione e con qualche assenza pesante...
Eppure è bastata una mossa per cambiare la partita. Con Osimhen al posto di Demme, Gattuso è passato dal 4-3-3 al 4-2-3-1; il Napoli ha aumentato la pressione ed ha cominciato a creare occasioni. Il gol di Mertens è stata una logica conseguenza; come pure il meritato raddoppio di Insigne, che poco prima aveva colpito il primo palo (!) della stagione. E così è tornato il sorriso a Gattuso, al quale tuttavia non deve essere piaciuto un piccolo calo di tensione nei minuti finali. Arrivani i primi tre punti, ma il dibattito è aperto. Meglio il Napoli con i quattro davanti, o con più equilibrio a centrocampo? Certo può essere rischioso schierare solo Fabian e Zielinski. La sensazione è che Gattuso continuerà a proporre il modulo classico, almeno inizialmente, salvo cambiare in caso di necessità a gara in corso. Anche se non lo dice apertamente, il tecnico si aspetta ancora qualcosa dalla società (un centrocampista con le caratteristiche di Allan?) e spera fortemente nella permanenza di Koulibaly (il mercato chiude il 5 ottobre). Intanto domenica arriva il Genoa (4-1 al Crotone), ma soprattutto il San Paolo riapre, sia pure in minima parte,ai tifosi. E' un nuovo inizio...